Si è tenuta stamane, presso la sede della Corte dei conti per l’Abruzzo, nel Complesso Monumentale di San Domenico all’Aquila, la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 della Sezione Giurisdizionale per la Regione Abruzzo.
Sono intervenuti il Procuratore regionale Giacinto Dammicco, il Consigliere del Consiglio dell’Ordine distrettuale degli Avvocati Pierluigi Pezzopane e il Presidente della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per l’Abruzzo Stefano Siragusa.
Il Presidente della Sezione, Mario Nispi Landi, ha svolto la relazione sull’attività nell’anno 2021.
“Il contesto emergenziale della pandemia rende ancor più significativa e doverosa l’attività della Corte dei conti, al centro e sul territorio”, ha sottolineato; “in una situazione di emergenza, le scarse risorse disponibili devono essere utilizzate nel miglior modo possibile. Non sono tollerabili sprechi attribuibili a negligenza o comunque colpa grave di pubblici dipendenti, o peggio ancora illeciti arricchimenti a scapito dei necessari interventi da effettuare in favore dei cittadini”.
Purtroppo, l’analisi della casistica dei giudizi di responsabilità nel 2021 - così come negli anni precedenti - mostra come le questioni esaminate dal Collegio riguardino essenzialmente ipotesi di negligenza, scarsa professionalità, difetto di attenzione, mancato perseguimento dell’interesse pubblico, piccoli episodi di corruzione o di abuso d’ufficio.
“Occorre, allora, grande fermezza nel reprimere questi comportamenti”, ha ribadito il presidente della Sezione.
Che non ha mancato di mettere in luce le croniche carenze di personale: “Attualmente l’organico dei Magistrati è composto solo da tre Giudici; ciò determina un aggravio di carico per i giudizi monocratici svolti esclusivamente da due Magistrati, e può comportare delicati problemi di integrazione del Collegio per le udienze di responsabilità”.
Venendo ai numeri, a fronte di 88 giudizi di responsabilità pendenti al 1° gennaio 2021, ne sono stati incardinati ulteriori 22 nel corso dell’anno trascorso. Sono state emesse, nell’anno, 66 sentenze, di cui 42 di condanna (delle quali 2 con rito monitorio), 13 di assoluzione, 4 estinzioni per cessata materia del contendere, 5 di inammissibilità.
I giudizi hanno riguardato principalmente casi di assenteismo e conseguente danno all’immagine, sottrazione e cattivo utilizzo di fondi pubblici, casi di corruzione o concussione di funzionari, sentenze di condanna per appropriazione indebita, debiti fuori bilancio, colpa medica, cumulo non consentito di impieghi, illegittimo affidamento di lavori, mancato versamento dell’imposta di soggiorno.