A seguito di una lunga malattia, si è spento all'alba di domenica, all'età di 62 anni, Gregorio Rotolo, maestro casaro abruzzese, simbolo della pastorizia e non solo, di quell'eredità della transumanza che, dal 2019, è patrimonio dell'umanità dell'Unesco.
Titolare dell'azienda agricola biologica 'Valle Scannese', a Scanno (Aq), Rotolo era diventato uno dei volti dell'Abruzzo nel mondo, con i suoi straordinari formaggi conosciuti ovunque.
"Gregorio è tornato ai pascoli celesti", il messaggio pubblicato sulle pagine social dell'azienda; "diceva sempre che su questa terra siamo solo di passaggio e che ciò che conta è il significato che diamo alla possibilità che ci è stata data. Siamo certi che in questo momento ogni persona cha lo ha conosciuto avrà qualcosa di speciale da ricordare. Gregorio non era solo un pastore ed un produttore di formaggi, guardava il mondo con occhi diversi. È stato una rarità su questa Terra e ci ha lasciato un'eredità immensa. Ora spetta a noi custodirla e coltivarla".
I funerali si svolgeranno lunedì 14 marzo, alle ore 15, presso la Chiesa Madre a Scanno.
"Mi addolora la scomparsa di Gregorio Rotolo, a cui un brutto male non ha lasciato scampo", il cordoglio dell’assessore regionale alle Aree interne Guido Liris, che ricorda "il suo impegno nella tutela e nella salvaguardia della montagna abruzzese, della biodiversità, in una vita spesa nella difesa del territorio. Come amava presentarsi, Rotolo ‘trasformava in formaggi quello che gli offriva ogni giorno il Creato’, e grazie alla sua perseveranza e ad un impegno costante iniziato da ragazzino, è riuscito a far conoscere l’Abruzzo ben oltre i confini regionali".
Apprezzati dagli intenditori ma anche da un pubblico di semplici appassionati, ricorda Liris, "i suoi formaggi erano finiti nelle cucine dell’alta ristorazione, esaltati dai grandi chef, rivelandosi ambasciatori della nostra terra più di tante campagne promozionali".
Dopo Giulio Petronio, "l’Abruzzo piange un altro grande, eroe del suo tempo", conclude Liris.
"A Dio, Gregorio", le parole del sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi. "Tu che alla terra hai dato tutto, che dalla terra traevi il meglio, con rispetto e dedizione. Dalle tue montagne, ora tocchi il cielo".
"Ci ha lasciato Gregorio Rotolo, simbolo della ricchezza della pastorizia della nostra regione, rappresentante della trasizione abruzzese, artista del formaggio più buono", il pensiero della deputata dem Stefania Pezzopane. "L’ho conosciuto da assessore regionale ai parchi ed in varie occasioni abbiamo avuto modo di valorizzare il suo lavoro. Ricordo tante belle iniziative realizzate: amava il suo lavoro ed il suo mondo ed ha dato fama all’Abruzzo ed a Scanno dove si trova la sua azienda. I suoi straordinari formaggi sono noti ed amati ben oltre i confini abruzzesi. 'Adotta una pecora' è stato uno dei progetti simbolo del suo buon fare, con Nunzio Marcelli ed altri. Considero il suo formaggio Gregoriano uno dei prodotti più buoni a livello internazionale. Un uomo interprete di tradizioni secolari, ma anche un innovatore. Un peccato averlo perso così presto. Condoglianze alla famiglia".
Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise: "Valorizzare il suo spirito e la sua visione"
"Se n’è andato Gregorio Rotolo, allevatore e selezionatore di ovini, imprenditore serio e illuminato che come pochi ha saputo rinnovare e innovare l’allevamento di ovini in montagna, portandolo nel terzo millennio con la forza di idee nuove, ma fortemente radicate nella tradizione abruzzese".
Si legge in una nota del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise.
"Gregorio ha saputo inventare nuovi prodotti, portando i suoi formaggi all’eccellenza nazionale e internazionale, ma non solo. Con la sua professionalità ha saputo anche rilanciare un settore, un territorio, dettando il passo nel rapporto tra produzione e conservazione. È stato tra i primi, quasi vent’anni fa, a proporre il pastore di pecore come primo sostenitore dell’orso marsicano e della fauna selvatica e, più in generale, introducendo il concetto di “perdita fisiologica” perché diceva: “Allevo pecore dove ci sono orso e lupo e quindi devo necessariamente prevedere un 5-10% di perdite di animali predati. Ma se mi vengono indennizzati dal Parco, cresciamo insieme”. Non possiamo non ricordare i mille incontri svolti al Parco con lui e tanti altri allevatori, in cui si animava e poi, convinto del fatto che la conservazione è qualcosa di estremamente importante su cui bisogna fare squadra, era pronto a compromessi e soluzioni alternative".
Questo “credo” lo ha portato in giro per il mondo, "facendolo conoscere e promuovendo non solo i suoi prodotti, ma un intero territorio, rilanciato in modo eccellente anche grazie ad un angolo di paradiso, “la valle scannese”, insieme alla tematica della conservazione dell’orso marsicano e del suo habitat. Piangiamo con la famiglia, con la comunità di Scanno e con tutti gli amici che lo hanno conosciuto e apprezzato la perdita di un uomo di cui dobbiamo essere bravi a raccogliere il testimone e a valorizzare lo spirito e la visione di un abruzzese forte, gentile e generoso. Ciao Gregorio, ci mancherai; la terra ti sia lieve".
Il cordoglio della Fiesa Confesercenti
"A nome mio personale e della Fiesa Confesercenti, Federazione Italiana Esperti Specialisti dell’Alimentazione, che mi onoro di rappresentare, esprimo profondo cordoglio e tristezza per la morte di Gregorio Rotolo, grande rappresentante della tipicità e della tradizione delle aree interne dell’Abruzzo. Gregorio è stato un eclettico personaggio e imprenditore amante del proprio lavoro che si poteva ancora incontrare nei mercati e nelle fiere più importanti del nostro Paese, dove presentava, con professionalità e simpatia, i prodotti del suo allevamento e del suo caseificio".
Parole di Daniele Erasmi, presidente di Fiesa Confesercenti Abruzzo e Molise.
"A tutto questo Gregorio aggiungeva le sue battaglie per la difesa dei valori degli allevamenti sui pascoli delle colline della nostra regione. Con caparbietà ha sempre portato avanti la battaglia per la difesa della tipicità della carne ovina autoctona e la definizione dei protocolli di produzione degli arrosticini che, secondo Gregorio e il suo collega Nunzio Marcelli, devono essere prodotti con carne di ovini allevati in Abruzzo".
Fiesa Confesercenti Abruzzo e Molise ricorda Gregorio con affetto ed "esprime le più sincere condoglianze alla sua famiglia, nella speranza che la sua esperienza possa ancora determinare la valorizzazione dei prodotti alimentari, per una sana vita nel rispetto della sicurezza alimentare e della tracciabilità".
Il ricordo del WWF
Il WWF Abruzzo e la Riserva e Oasi Gole del Sagittario piangono un carissimo amico.
"Vittima di un male incurabile, se n’è andato Gregorio Rotolo, custode delle montagne d'Abruzzo, pastore simbolo della nostra Regione, profondamente legato alla sue radici, ma capace di inventiva, imprenditorialità e amore per l’ambiente. Nell’azienda agricola biologica “Valle scannese”, Gregorio ha concretizzato la sua filosofia di vita e di attività professionale: sottolineava sempre che vivere in un contesto incontaminato, ricco di biodiversità vegetale e animale, come sono molte zone d’Abruzzo, è una fortuna e che a noi resta il dovere di preservare questo tesoro".
Si legge in una nota del WWF.
Gregorio "ribadiva che un ambiente salubre è un valore aggiunto per i prodotti aziendali e per l’offerta turistica e per questo aveva scelto di ridurre al minimo l’impatto della sua attività sull’ambiente. Era il 2012 quando il WWF incontrò Gregorio e da lì iniziò una lunga amicizia fatta di confronti e scambi di vedute; quel giorno montammo un grande recinto anti-orso presso la sua azienda a Scanno. Convinto che la prevenzione dei danni fosse la strada per la convivenza uomo-orso, Gregorio aveva sempre avuto parole gentili per questo animale. Disse in più occasioni che per fare il pastore si deve voler bene all'orso o al lupo, perché conosceva benissimo il valore della biodiversità delle montagne in cui le sue greggi pascolavano".
Oggi gli Amici del WWF Abruzzo e della Riserva regionale “Gole del Sagittario”, si stringono al dolore dei famigliari e vogliono ricordare "il pastore gentile, custode del sapere antico, dei colori e profumi delle sue amate montagne".