Venerdì, 25 Marzo 2022 10:29

Archiviata la querela del sindaco Biondi nei confronti di NewsTown

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Ricorderete che il 25 aprile dello scorso anno il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, aveva annunciato a mezzo stampa di aver dato mandato al suo legale "di approfondire eventuali profili di rilevanza penale o di illecito civile a danno dell'istituzione che rappresento o mio personale" a seguito della pubblicazione su NewsTown di un articolo dal titolo '25 aprile: L'Aquila di nuovo mortificata nel giorno che celebra la Liberazione'; il primo cittadino l'aveva giudicato "un deliberato e ingiustificato attacco a mezzo stampa".

In realtà, l'articolo aveva trattato, criticamente, il contenuto di un comunicato stampa diffuso dal portavoce di Fratelli d'Italia, il partito del sindaco, che aveva attaccato i cittadini e le cittadine presenti alla cerimonia di deposizione di una corona di fiori sotto la lapide in memoria dei nove Martiri aquilani parlando di "assembramenti incontrollati" e aggiungendo che si era "banchettato nell'area" - irricevibili i riferimenti ai "ristoranti chiusi da un anno", ai "bar e alle attività commerciali che vanno avanti tra enormi sacrifici" - con la "scusante di celebrare il 25 aprile"; ci era parso inaccettabile che si facesse passare il messaggio che festeggiare la Liberazione, ricordando il sacrificio dei nove Martiri vigliaccamente fucilati dai nazi-fascisti, fosse considerata una scusante per banchettare. Davvero inaccettabile.

Anche perché in piazzetta nove Martiri si erano ritrovati anche i familiari dei giovinetti aquilani, non invitati alla cerimonia di ricordo organizzata nella Caserma Campomizzi. 

Sta di fatto che il sindaco Pierluigi Biondi ha deciso di querelarci; non solo: dinanzi alla richiesta del pm di archiviare il procedimento ha presentato opposizione. Dunque, il 9 marzo scorso si è tenuta l'udienza in camera di consiglio innanzi al Giudice per le indagini prelimintari del Tribunale dell'Aquila, Guendalina Buccella, che, con ordinanza del 19 marzo, ha disposto la definitiva archiviazione riconoscendo le nostre ragioni. 

In particolare il Gup ha giudicato l'articolo "non lesivo dell'onore e della reputazione del Sindaco della città, trattandosi di legittimo esercizio del diritto di cronaca", ritenendo sussistere “i limiti della continenza, tenuto conto dei termini e del linguaggio utilizzato dal giornalista oltre che del complessivo contesto in cui si è verificato il fatto, specie se si considera che la critica – ha aggiunto il Giudice - è proprio la manifestazione di un’opinione personale valutativa dei fatti storici; è per questo che anche l’utilizzo del termine 'fascista', che pur non viene esplicitamente riferito a Biondi, tenuto conto del significato della Festa della Liberazione e delle relative celebrazioni, non pare valicare i richiamati limiti di continenza".

Non solo. Il Gup ha sottolineato come “nessuna critica aspra o parola ingiuriosa” sia stata direttamente rivolta al sindaco.

A difenderci è stato l’avvocato Carlo Benedetti, che ringraziamo.

Questi i fatti.

Ora, una riflessione ci pare d'obbligo.

Newstown è online dal mese di marzo del 2013 e, in questi anni, abbiamo ricevuto una decina di querele. Negli anni della giunta Cialente, abbiamo pubblicato articoli impegnativi sulle convenzioni urbanistiche tra Comune e imprenditori mai rispettate, sull'affidamento e la gestione ad una società privata dell'Aeroporto dei Parchi di Preturo, e non lesinando particolari piuttosto sensibili come l'interramento di materiali sotto il sedime aeroportuale, sull'insediamento all'Aquila della società Accord Phoenix, a fronte di un importante investimento pubblico, arrivando fino ad un trust cipriota, sulle inchieste che hanno coinvolto il mondo politico e imprenditoriale, da 'Do ut des' a 'Redde rationem'; abbiamo persino pubblicato, in cinque puntate, intercettazioni riferite a comportamenti di ex politici, imprenditori e professionisti che abbiamo ritenuto moralmente inaccettabili ( e l'inchiesta è finita sulle pagine dei quotidiani nazionali ). Abbiamo continuano a svolgere il nostro lavoro anche negli anni della giunta Biondi.

Le querele ricevute sono state tutte archiviate: non abbiamo mai avuto condanne. E il motivo è presto detto: può piacere o meno ciò che scriviamo, il modo in cui lo scriviamo ma, di certo, conosciamo i principi della nostra professione, sappiamo fin dove può spingersi il diritto - dovere, aggiungiamo - di critica, tenendo a mente che il giornalista dovrebbe essere il 'cane da guardia del potere', e come tale dovrebbe comportarsi. 

Per questo, non avevamo alcun dubbio sul fatto che il procedimento sarebbe stato archiviato. Ciò detto, alcuni aspetti di questa vicenda ci hanno lasciati interdetti; il primo: per evidenti motivi, la querela di un sindaco nei confronti di un giornalista non è mai una buona notizia; il secondo, e collegato al primo: come riconosciuto dal Giudice per le indagini preliminari, era abbastanza evidente che l'articolo non riportasse ingiurie o offese e, per questo, la querela ci ha davvero stupiti; il terzo, e più importante: il sindaco Biondi ha lavorato come giornalista, è iscritto all'Ordine nell'elenco dei pubblicisti e, dunque, dovrebbe avere gli strumenti per giudicare se un articolo è diffamatorio o se, al contrario - come nel caso di specie - stia nell'alveo del legittimo esercizio del diritto di cronaca e di critica. 

D'altra parte l'istituto della querela dovrebbe essere trattato con cura, ed in particolare da chi esercita un ruolo di responsabilità politica, per non rischiare che l'azione giudiziaria possa essere interpretata come un atto temerario, teso a porre un freno alla libera informazione. Ma siamo certi che non sia questo il caso. 

Ultima modifica il Venerdì, 25 Marzo 2022 14:53

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