Stamane si è tenuto un vertice istituzionale sulla vertenza del contact center Inps: oltre ai sindacati, al tavolo erano presenti il vice presidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente, l'assessore al lavoro Pietro Quaresimale, Maria Cristina Di Stefano in rappresentanza del Prefetto dell'Aquila e il sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi.
Come noto, la decisione dei vertici di Inps di internalizzare il servizio di contact center con la costituzione di una società in house, Inps servizi, sta mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro in tutta Italia, 530 soltanto all'Aquila sulla commessa Comdata; il motivo è presto detto: il presidente Tridico non intende applicare la clausola sociale per la salvaguardia occupazionale bensì pubblicare un concorso pubblico.
SLC/Cgil, FISTel/Cisl e UILCOM/Uil - in una nota - hanno messo in evidenza la disastrosa situazione che vivono i lavoratori: "Inps 'disillude' le chiamate in ingresso e i lavoratori sono posti in cassa integrazione: una contraddizione solo italiana; perché abbassare i volumi delle chiamate se poi l’Istituto deve pagare la cassa integrazione?". Non solo: "Sul tavolo abbiamo portato le nostre denunce riguardo la mancata chiarezza dei criteri di selezione che Inps Servizi vuole adottare nel processo d’internalizzazione del servizio, il mancato mantenimento del perimetro occupazionale e il budget che manca per realizzare il progetto".
I sindacati hanno ribadito la richiesta di procedere con l'internalizzazione, nei tempi previsti e col rispetto delle condizioni economiche, normative e professionali di tutti i lavoratori di Comdata dell'Aquila; "ogni altra opzione fantasiosa che differisca dall'obiettivo dell'internalizzazione, come il partenariato pubblico-privato, non è accettabile. In questo senso, è necessario un rapido e fermo intervento delle istituzioni" hanno ribadito SLC/Cgil, FISTel/Cisl e UILCOM/Uil.
"Alle Istituzioni - ha aggiunto l'UGL Telecomunicazioni - abbiamo nuovamente chiesto un impegno ancora più forte per costringere Inps a rispettare la legge sulla clausola sociale evitando i pesanti esuberi che la linea del presidente Tridico rischia altrimenti di creare, senza alcun motivo legale e gestionale. Contestualmente la società Inps Servizi - che già da novembre scorso avrebbe dovuto prendere in gestione il servizio - continua ad assumere altro personale senza selezioni di tipo 'pubblico' che vorrebbe imporre illegittimamente agli addetti al contact center e Inps assume 100 nuovi funzionari per 'chiamata diretta' senza alcun concorso", l'affondo.
"Abbiamo condannato l’intenzione di Inps di dirottare altrove le risorse economiche necessarie a garantire la continuità occupazionale e soprattutto la reiterata intenzione del presidente Tridico di escludere illegittimamente dalla internalizzazione del servizio 103 lavoratori che da molti anni gestiscono prevalentemente il contact center Inps, e solo in parte il servizio per l’Agenzia delle Entrate, dimostrando di non conoscere la realtà dei fatti", hanno aggiunto i sindacalisti dell'UGL. "Oltre a questi 103 licenziamenti (assolutamente illegittimi), Inps continua a tacere sulle ulteriori centinaia che rischierebbero il posto di lavoro se noi tutti e le Istituzioni competenti non fermiamo immediatamente il comportamento sconsiderato del presidente Tridico. Oltre ad un rinnovato impegno alla battaglia per la clausola sociale, sia il vice presidente della Giunta regionale Imprudente che l’assessore Quaresimale hanno accolto la nostra richiesta di garantire una forte iniziativa nei confronti del Ministro del Lavoro, già da tempo interessato dall’Assessore ma finora senza riscontro, e del presidente della Commissione Bicamerale parlamentare di controllo su Inps, il senatore Nannicini, da noi già incontrato pochi giorni fa. Ugl Telecomunicazioni avvierà da subito una grande mobilitazione a livello nazionale accompagnata da ogni forma di lotta necessaria e immediate iniziative legali contro gli atti illegittimi posti in atto da Inps".
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi: "Non è più rinviabile un intervento diretto del governo per fare chiarezza sul destino dei lavoratori del call center Inps", le sue parole. "L’attività di assistenza, attualmente gestita da Comdata, impiega più di tremila operatori in tutta Italia, di cui oltre cinquecento nella città dell’Aquila, tutti con contratto a tempo indeterminato. Da dodici anni garantiscono quella che a tutti gli effetti è, per utenti meno digitalizzati e anziani, una prestazione essenziale, assicurata anche nei mesi più duri della pandemia – ha aggiunto il sindaco – Il servizio sarà internalizzato e affidato alla società in house Inps Servizi a dicembre ma, allo stato attuale, l’Istituto non ha fornito alcuna informazione sulla selezione pubblica che dovrà indire, quale sarà il perimetro occupazionale, le formule contrattuali che verranno applicate o gli scenari che si prospettano per gli oltre cento addetti impegnati sulla commessa Ader nel sito del capoluogo abruzzese".
Il ministero del Lavoro, che svolge attività di vigilanza su Inps, "faccia chiarezza su questi e molti altri aspetti che a più riprese sono stati sollevati dal sottoscritto, anche con note formali a cui non è mai stata data risposta, e dai sindacati. L’auspicio è che il ministro Andrea Orlando (Pd) torni in città per rassicurare i lavoratori come già fatto a ottobre e in quell’occasione avrò piacere di incontrarlo, dal momento che la volta scorsa ho appreso della sua visita solo dagli organi di informazione. L’impegno dell’amministrazione è stato e sarà costante affinché, in questa delicata vicenda, un diritto come quello del lavoro venga garantito e salvaguardato per ognuno dei lavoratori del contact center aquilano".
Nessun riferimento al ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta (Forza Italia) che pure, all'Aquila, aveva preso impegni precisi sulla vertenza del contact center.