Mercoledì, 30 Marzo 2022 09:14

San Salvatore, Neurologia e Stroke unit: Asl ripristina i 13 posti letto previsti

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Doveva riunirsi ieri mattina la terza commissione del Consiglio comunale dell’Aquila, “Politiche sociali, culturali ed educative”, convocata dalla presidente Chiara Mancinelli per discutere delle problematiche del reparto di neurologia e stroke unit dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila.

A chiedere la convocazione dell'assise era stato il capogruppo del Pd Stefano Palumbo; d'altra parte, la vicenda stava facendo discutere da tempo: già ad inizio gennaio, la deputata dem Stefania Pezzopane aveva lanciato il grido d'allarme sottolineando come lo spazio assegnato al reparto fosse esiguo, "solo 3 stanze, con 8 posti letto adibiti a stroke unit", e ridotto il numero di posti letto della clinica neurologica da 13 a 10 "nonostante un tasso di occupazione del 130%". Così, la UOC di neurologia e stroke unit ad Avezzano avrebbe avuto requisiti strutturali migliori del San Salvatore. Sulla vicenda era tornato, poi, Palumbo chiedendo la convocazione della commissione mettendo in luce come il reparto aquilano, "grazie alle elevate competenze professionali e alle attività dedicate al trattamento della sclerosi Multipla (con oltre 800 pazienti seguiti e circa 4000 accessi in day-hospital per anno), a quelle del Parkinson (uno dei più importanti in Italia con circa 900 pazienti seguiti per il trattamento del tremore), delle cefalee e alla diagnosi avanzata delle demenze", fosse tra i pochi a generare una forte mobilità attiva; nonostante questo - aveva aggiunto Palumbo - "l’unità operativa ha subito una drastica diminuzione dei posti letto dai 28 a disposizione nel 2009 agli attuali 10 in base alle disposizioni del Delibera di Giunta Regionale 463 del 2021 sulla riorganizzazione della rete ospedaliera. Ciò non bastasse, nel recente trasferimento al blocco Delta 7, alla clinica neurologica sono stati assegnati spazi insufficienti rispetto a quelli concordati e soprattutto non adeguati agli standard che ad una Stroke Unit di II Livello, qual è quella dell’Aquila, dovrebbero essere garantiti".

Di qui, la convocazione dell'assise.

Se non fosse che il direttore generale Ferdinando Romano e il direttore sanitario Alfonso Mascitelli, "guarda caso proprio ieri (l'altro ieri, ndr)" le parole del capogruppo dem, hanno assegnato al reparto gli spazi aggiuntivi necessari, altre due stanze, ristabilendo i 13 posti letto previsti nel 2016. "Vicenda dunque risolta - ha tenuto a sottolineare Palumbo - e io che il problema l'ho sollevato e portato all'attenzione del consiglio comunale non posso che essere contento e soddisfatto per aver contribuito a ottenere un risultato nell'interesse della comunità".

Nell'atto si fa riferimento alle raccomandazioni del Dipartimento di prevenzione che aveva rilevato, in effetti, come alcuni spazi del reparto non fossero adeguati agli standard richiesti; in particolare, c'era bisogno di 9 metri quadrati per ogni posto letto come superficie minima utile a garantire un'agevole attività essenziale.

Pezzopane: "Battaglia vinta per Neurologia, ma si penalizzano USCA e giovani medici"

"È una buona notizia, e bene abbiamo fatto a mobilitarci per Neurologia nell’ Ospedale San Salvatore, contro la ingiusta penalizzazione che la destra aveva perpetrato. E finalmente, dopo mesi di giuste segnalazioni da parte del Prof. Carmine Marini, da me riprese fin dai primi giorni di gennaio, la Asl recupera 2 stanze per la neurologia che erano nel precedente atto aziendale e che erano state soppresse. Evidentemente, le grottesche decisioni di Marsilio possono e devono essere riviste".

Così la deputata del Pd, Stefania Pezzopane.

"Ma se arriva un piccolo segnale di pentimento, dall’altra si decide di sacrificare le Usca ovvero un pubblico servizio essenziale per i malati di COVID mentre aumentano i contagi. Non c’è un piano, un programma, una visione per la sanità nella Asl 1 e i colpi sono disordinatamente sferrati all’ospedale ed alla medicina del territorio. Le criticità sulle USCA che denuncio e segnalo alla Prefetta della Provincia dell’Aquila, ritenendo queste scelte prossime alla interruzione di pubblico servizio, in particolar modo sono:

  • i mancati stipendi dei corsisti di medicina generale da parte della ASL locale, a differenza dei corsisti della Asl Chieti che vengono pagati regolarmente. I fondi arrivano dal Ministero e sono già stati stanziati dalla regione Abruzzo. Chiediamo dove finiscono questi fondi? Il diretttore generale prende regolarmente il proprio stipendio? Perché invece i corsisti devono attendere? Non vengono pagati da giugno 2021. Non è normale;
  • altra Problematica importante è la volontà da parte della ASL aquilana di togliere i fondi ai giovani medici di famiglia per poter accedere ai nuclei di cure primarie. Di conseguenza questo comporterebbe una mancata assistenza sanitaria (medica e infermieristica) territoriale di 12h alla popolazione;
  • ultima ma non meno importante problematica è la volontà di ridurre il monte ore delle USCA - già da me sottolineata qualche giorno fa - su cui attendo segnali concreti. Passare da 12 ore a 6, nonostante dal Ministero vengano trasferiti appositi fondi- è nel limite dell’interruzione di pubblico servizio. Cosi si fa mancare un servizio fondamentale per la popolazione malata di Covid e non solo".
Ultima modifica il Mercoledì, 30 Marzo 2022 13:41

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