La CGIL della Provincia dell’Aquila, insieme alle categorie territoriali FILCAMS Cgil, FILCTEM Cgil, FILLEA Cgil, FILT Cgil, FIOM Cgil, FISAC Cgil, FLAI Cgil, FLC Cgil, FP Cgil, NIDIL Cgil, SLC Cgil, ha organizzato nel pomeriggio, presso l’Auditorium di via Saragat, una partecipata assemblea aperta sul tema del ripristino della clausola sociale nei bandi di gara inerenti affidamenti pubblici.
Il testo della legge delega sugli appalti, approvato qualche settimana fa in Senato, conferisce al Governo la delega a rivisitare il Codice dei contratti pubblici prevedendo, in sostanza, non più l’obbligo di inserimento della clausola di salvaguardia occupazionale in bandi di gara, avvisi o inviti concernenti affidamenti pubblici, bensì una mera facoltà da parte delle stazioni appaltanti.
Nel dettaglio: l’attuale formulazione dell’articolo 50 del D.lgs. 50/2016 prevede che per gli affidamenti dei contratti di concessione e di appalto di lavori e servizi diversi da quelli aventi natura intellettuale, con particolare riguardo a quelli relativi a contratti ad alta intensità di manodopera, vengano inserite in bandi di gara, avvisi e inviti specifiche clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato; il testo della legge delega approvato dal Senato, al contrario, prevede la facoltà per le stazioni appaltanti, tenuto conto della tipologia di intervento, di inserire specifiche clausole sociali con le quali possono essere indicati, come requisiti necessari o premiali dell’offerta, criteri orientati tra l’altro a promuovere la stabilità occupazionale e garantire l’applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
"La clausola sociale è un elemento distintivo della certezza del diritto alla continuità lavorativa e ad una giusta ed equa retribuzione. È chiaro, dalla lettura del testo, che dall’obbligo di inserimento della clausola di salvaguardia occupazionale si passa a una mera facoltà da parte delle stazioni appaltanti, riducendo la stabilità occupazionale del personale a un requisito premiale dell’offerta", ha ribadito in assemblea il segretario provinciale della Cgil dell'Aquila Francesco Marrelli. "È evidente come l’attuale formulazione della legge delega sia inaccettabile e pericolosa - ha aggiunto - mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro anche sul territorio della provincia aquilana. In una fase storica in cui è necessario garantire stabilità e qualità occupazionale, la scelta del legislatore è quella di incentivare ancor di più la precarietà di lavoratrici e lavoratori occupati in comparti spesso essenziali, pensiamo solo ad ospedali, strutture socio-sanitarie, assistenza domiciliare, cura alla persona, scuole, ministeri e uffici pubblici".
Anche l’applicazione, da parte dell’appaltatore, dei contratti collettivi stipulati dalle Organizzazioni Sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale viene relegata a requisito premiale. "Il rischio reale è che ogni cambio di appalto si trasformi, per lavoratrici e lavoratori, oltre che in perdita di posti di lavoro, anche in perdita di reddito e di diritti mediante l’applicazione di contratti difformi da quelli sottoscritti dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative e peggiorativi delle condizioni di lavoro", l'affondo di Marrelli. Peraltro, "una tale riforma del Codice dei contratti pubblici, comprometterebbe anche quanto stipulato a livello territoriale in materia di tutela del lavoro negli appalti pubblici e, nello specifico, di contrasto alla concorrenza sleale e al dumping sociale ed economico, di prevenzione di irregolarità e di rispetto di adeguate condizioni di lavoro e tutele".
Di qui, la richiesta della CGIL di modificare il testo della legge delega nel prosieguo dell’iter parlamentare alla Camera dei Deputati; una richiesta affidata alla deputata dem Stefania Pezzopane, firmataria di un emendamento finalizzato al mantenimento della clausola di salvaguardia occupazionale, presente all'assemblea. "La proposta passata al Senato su questo tema è assurda, sui diritti non possiamo tornare indietro", le parole di Pezzopane. "La clausola sociale è stata la conquista di una battaglia partita dal nostro territorio e per la quale mi sono battuta personalmente. Mi sto impegnando con tutta me stessa in parlamento e nella commissione competente, anche coinvolgendo la Presidente del gruppo PD Debora Serracchiani. Questo è un tema imprescindibile per il Partito democratico. Continueremo a batterci tutte e tutti perché la clausola sociale consegna dignità al lavoro e ai lavoratori garantendo un futuro e un’importantissima tutela. Per noi il lavoro è al centro davvero e lo dimostriamo con le nostre azioni. La clausola ci ha permesso di salvare molti lavoratori e lavoratrici. L’emendamento verrà discusso nella mia commissione tra mercoledì e giovedì. Il Pd farà valere il suo impegno".