A circa dieci mesi dall’arrivo in città, le quattro famiglie afghane, fuggite dal loro Paese a seguito della restaurazione del regime talebano lasceranno L’Aquila per essere ricollocate in strutture afferenti ai progetti Sai (Sistema accoglienza integrazione, gli ex Sprar) presenti sul territorio nazionale.
E oggi, Giornata mondiale del rifugiato, il sindaco Pierluigi Biondi, accompagnato dall’assessore alle Politiche sociali, Francesco Cristiano Bignotti, dal presidente e dalla coordinatrice della casa del volontariato, rispettivamente Gianvito Pappalepore e Concetta Trecco, ha salutato i nuclei in partenza “per i quali adesso inizia una nuova vita”, ha sottolineato.
“In questa terra hanno trovato un luogo sicuro dove poter vivere, integrarsi e mandare i figli a scuola. Nel nostro ospedale sono nati due bimbi, Yasin e Mujib, alcune donne hanno seguito corsi di mediazione culturale mentre gli uomini hanno avuto la possibilità di avviarsi nel mondo del lavoro. Strumenti che consentiranno loro di poter affrontare con maggiori certezze il loro futuro”, ha continuato il primo cittadino.
“L’Aquila è una città che sa mettersi a disposizione di chi è in difficoltà, così come dimostrato con i rifugiati ucraini e con l’accoglienza che verrà fornita alle atlete e ai tecnici della squadra femminile di ciclismo afghana che prossimamente giungeranno in Abruzzo, ai quali è impedito di tornare a casa per la sola ‘colpa’ di praticare sport. Un’ospitalità che va ben oltre gli alloggi e le strutture messi a disposizione e che con la collaborazione della Casa del Volontariato, che ringrazio, viene gestita nel migliore dei modi affinché nulla manchi a coloro che ne usufruiscono, dall’istruzione per ragazzi e bambini, sino all’assistenza sanitaria e alla formazione professionale. Attività portate avanti con grande umanità, oltre che professionalità, di cui poter essere orgogliosi e fieri”, ha concluso il sindaco.