Con la stagione estiva ormai iniziata da tempo, il nodo sull’apertura degli impianti di Prati di Tivo sembra essere sempre più stretto dopo che il Consiglio di Stato riunitosi per discutere sul ricorso presentato dal gestore Marco Finori proprio in merito agli impianti di risalita di Prati e di Pratoselva, avevano fissato la discussione per il prossimo 13 settembre.
Alcune settimane fa si era espresso anche il Tar Abruzzo, dichiarandosi incompetente. I giudici si erano riservati sulla concessione della sospensiva. Una situazione che è in corso di valutazione dall’assemblea dei soci della Gran Sasso Teramano che stamani si sono riuniti in Provincia per affrontare la situazione della vendita degli impianti, l’apertura estiva della cabinovia ed il pagamento della concessione dei terreni all’Asbuc di Pietracamela.
Insomma ancora una situazione di stallo per tutto quel lotto che in prima battuta era stato affidato a Marco Finori, che però al momento della firma non si era presentato dal notaio. Il lotto dunque era diventato di interesse dei Fratelli Persia ma tutto l’iter si è bloccato per le vicende giudiziarie finora descritte. Intanto quello che gli operatori si augurano è che dall’assemblea di oggi possa uscire la buona notizia circa la riapertura degli impianti ma non c’è ottimismo in tal senso anche se si dovrà attendere ancora per conoscere il destino estivo dell’impianto, arrivato alla metà di luglio ancora chiuso con un'evidente perdita per gli operatori turistici della zona, fiaccati da due anni di Covid e dal continuo rimpallo di responsabilità e competenze. Tutte questioni che, di fatto, stanno bloccando il versante teramano del Gran Sasso d’Italia.
Intanto buone notizie arrivano dalla vicenda che ruota attorno al pagamento della concessione dei terreni, ben 17.600 euro, la cui scadenza era all’8 di maggio. L’Asbuc di Pietracamela ha prorogato il pagamento al 31 luglio prossimo.