di Mattia Fonzi e Alessandro Tettamanti - Una serata interamente dedicata a Fabrizio Pambianchi. 3e32 / CaseMatte vuole rendere omaggio all'attivista, artigiano e musicista scomparso lo scorso novembre, con una serata musicale sabato 2 agosto, giorno in cui Pambianchi avrebbe compiuto 50 anni. "Get up, Pif up" è il nome dell'evento, che omaggia il prodotto interno della felicità (pif, appunto), concetto riscoperto da Pambianchi nella rovente estate del 2009, la prima seguente al terremoto del 6 aprile.
Dalle ore 19.30 si alterneranno sul palco di CaseMatte (nella zona dell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio) i musicisti delle migliori band aquilane, e non solo. L'idea è di trascorrere una serata di jam session all'insegna della creatività artistica e della commistione di generi e stili. Parteciperanno musicisti e membri di band come Khany Scjoti, Link Pretara, Methodic Massacre, Miscadi e Niùtàun. E poi ancora Aurora, Tettaman e Zona Rossa Krew. Ci saranno anche musicisti internazionali e amici speciali di Pambianchi e CaseMatte, come Gipsy Rufina [vedi video in basso]. Gli artisti che saliranno sul palco riarrangeranno le sue musiche.
Cresciuto nella Roma degli anni settanta, Fabrizio Pambianchi ha attraversato la sperimentazione politica, culturale e musicale del decennio successivo, partecipando ai movimenti e occupando spazi sociali, tra cui il Brancaleone. C'era quando il rap è arrivato in Italia con le prime posse, ai tempi del movimento della pantera e delle occupazioni universitarie degli inizi degli anni novanta. Con Onda Rossa Posse ha gridato all'orrore della prima guerra del Golfo, partecipando anche al collettivo Uniti contro la guerra, con Baghdad 1.9.9.1.: in quel periodo era conosciuto con il nome di Hippap. Dopo aver vissuto otto anni in Norvegia, si era trasferito definitivamente all'Aquila, in mezzo alle montagne che aveva sempre amato. Dopo il terremoto del 2009, è stato tra i primi a ribellarsi contro "l'assistenzialismo passivo" della Protezione Civile all'interno delle tendopoli e ha contribuito a fondare il Comitato 3e32, dapprima all'interno dello spazio autogestito del Parco Unicef dell'Aquila, e successivamente riqualificando gli spazi sociali CaseMatte e Asilo Occupato. Era personaggio noto in città, come attivista e artigiano. Lavorava il legno e il ferro, ma si era specializzato anche nella elaborazione di progetti multimediali. Da autodidatta, produceva musica, arrangiamenti e basi sonore. Unica la sua vena artistica, che spaziava dalla musica alle arti visive, all'architettura. Dopo il sisma ha inoltre lavorato alla realizzazione di progetti per l'inclusione sociale.
Oggi in molti all'Aquila continuano a fare cultura e politica anche grazie al suo impegno civico e intellettuale, oltre che al lavoro fisico delle sue mani magiche. E' proprio questo lo spirito della serata del 2 agosto: omaggiare Fabrizio Pambianchi attraverso la sua arte, nel giorno del suo compleanno.
Un omaggio che potrebbe essere ripreso e reinterpretato da molti in città, comprese le istituzioni. Fabrizio Pambianchi si è reso partecipe e protagonista della nostra comunità, in modo onesto e intenso. Perché, per esempio, non dedicargli una via, una piazza o un centro di aggregazione?