Martedì, 02 Settembre 2014 00:31

Ricostruzione: per la nuova legge tempi brevi, il testo sarà discusso in commissione in sede deliberante

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L'approvazione della nuova legge sulla ricostruzione avverrà in tempi brevi, forse già entro la fine di settembre.

A comunicarlo a NewsTown è lo staff del sottosegretario all'Economia Giovanni Legnini, titolare, all'interno del Governo, della delega alla ricostruzione dell'Aquila e degli altri comuni del Cratere.

Il nuovo testo, che dovrebbe comporsi di una trentina di articoli e sul quale, negli ultimi giorni, sono filtrate diverse anticipazioni su alcuni organi di stampa locali (Il Centro e Abruzzo Web), verrà infatti discusso in commissione in sede deliberante, una procedura diversa da quella ordinaria (referente). In sede deliberante, la commissione, di fatto, si sostituisce all’Aula, il cui intervento viene del tutto escluso.

Da Roma assicurano che le bozze circolate in questi giorni sono, per l'appunto, soltanto delle bozze, peraltro note da tempo: "Siamo ancora nella fase di scrittura del provvedimento, non c'è ancora un testo definitivo".

Le nuove regole daranno un nuovo assetto alla ricostruzione colmando alcuni vuoti normativi e altre questioni lasciate aperte. Tra le misure più importanti ci saranno: l'obbligatorietà dell'iscrizione delle imprese coinvolte nella ricostruzione privata nella white list; l'applicazione di alcune norme del codice degli appalti pubblici alla riparazione di edifici privati; la trasformazione dello status degli amministratori di condominio e dei rappresentanti dei consorzi, che saranno equiparati, in tutto e per tutto, a dei pubblici ufficiali; l'esclusione della Curia dalla ricostruzione delle chiese, che sarà affidata esclusivamente alla direzione regionale dei beni culturali; la stretta sulle catene dei subappalti; il freno posto ai tribunali amministrativi, che non potranno più cambiare l'ordine di priorirà dell'erogazione dei contributi stabilito dai Comuni.

La nuova legge agirà sulla governance e sul quadro normativo di riferimento ma non conterrà nessun nuovo stanziamento di risorse. Per quelle bisognerà aspettare ancora, anche se di strade percorribili non ce ne sono molte e bisogna fare in fretta, perché, come ha ricordato di recente il sindaco Cialente, se non arriveranno subito soldi immediatamente spendibili non si potranno avviare nuovi cantieri fino al gennaio del 2015. La sensazione è che si voglia chiudere prima della legge di Stabilità.

Sulle modalità attraverso le quali reperire nuovi fondi restano valide le parole pronunciate qualche settimana fa dal vice presidente regionale Giovanni Lolli in un'intervista a NewsTown: "C'è una sola strada" aveva detto Lolli "ottenere le anticipazioni. E per far questo ci sono due possibilità: quella principale, per la quale ci stiamo battendo da tempo, è che l'Europa assuma un indirizzo in base al quale, per le calamità naturali riconosciute, autorizzi gli Stati a fare delle anticipazioni senza che queste finiscano nell'indebitamento netto. Questa ipotesi e è oggetto di un negoziato in corso. Il fatto che l'Italia sarà, per i prossimi sei mesi, il paese guida dell'UE ci dà un certo margine di successo nella trattativa. Se questo non dovesse succedere, l'altra strada, un po' più tortuosa ma che porterebbe sempre allo stesso risultato, è il ricorso alla Cassa depositi e prestiti, portando però a indebitamento solo il tiraggio che si fa anno per anno e non la cifra complessiva. In tal modo la garanzia dello Stato varrebbe solo per gli stanziamenti annuali, il famoso miliardo e mezzo. Cifra che vale circa lo 0,08% del Pil. Un valore importante ma ben al di sotto del tetto del 3%".

 

Ultima modifica il Mercoledì, 03 Settembre 2014 02:00

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