Un nuovo cambiamento sta per profilarsi nel quadro della governance della ricostruzione.
Paolo Aielli, il responsabile dell'Usra, l'Ufficio speciale per la ricostruzione dell'Aquila, sarebbe infatti in procinto di lasciare il suo attuale incarico - assunto nell'ottobre del 2012 su nomina dell'allora ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca - per approdare, nel ruolo di amministratore delegato, all'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Sebbene non sia ancora ufficiale, la notizia, data sabato dal Sole 24 Ore e ripresa ieri anche dal quotidiano Il Centro, avrebbe pochi margini di dubbio.
Da parte del diretto interessato, per ora, nessun commento: "Sono fuori città e non ho dichiarazioni da fare" la laconica risposta data per telefono a NewsTown.
Se confermato, l'addio di Aielli sarebbe il terzo avvicendamento "pesante" a verificarsi, nel giro di pochi mesi, in seno alla struttura che attualmente gestisce e dirige la ricostruzione delll'Aquila e del Cratere.
E' solo di qualche giorno fa, infatti, l'elezione dell'abruzzese Giovanni Legnini, sottosegretario all'Economia con delega alla ricostruzione, al Csm, mentre prima dell'estate ad andarsene, per mancata riconferma da parte del ministero, era stato il direttore regionale dei Beni culturali Fabrizio Magani (il suo posto sarà preso, con un incarico ad interim, da Fabrizio Scoppola, attualmente in carica alla direzione Mibac dell'Umbria).
Difficilmente, tuttavia, per la partenza di Aielli si leveranno, all'interno dell'amministrazione comunale, gli stessi cori di rimpianto sollevatisi per gli addii di Legnini e Magani.
Non sono un mistero per nessuno, infatti, i rapporti tesi che hanno segnato, in questi due anni, la convivenza tra l'ex manager di Finmeccanica e la giunta comunale.
Quest'ultima non ha mai veramente digerito la presenza dell'Usra, vissuta più che altro come l'ennesimo commissariamento imposto dal Governo, e ha sempre mal tollerato i paletti messi da Aielli su tante questioni, dai sottoservizi al rifacimento dell'edilizia scolastica fino agli appalti per la realizzazione di un sistema di videosorveglianza in centro storico.
Su questi come su altri aspetti della ricostruzione, le osservazioni prodotte dall'Usra sono state lette, soprattutto dal sindaco Cialente e dall'assessore al ramo Pietro Di Stefano, come indebite ingerenze dentro processi decisionali che invece avrebbero dovuto essere di esclusiva competenza comunale. Tanto che, in più di un'occasione, sia il primo cittadino che l'assessore, hanno bacchettato Aielli accusandolo di ritardare la ricostruzione e di voler interferire nel cronoprogramma approvato dal consiglio comunale.
Gli attriti e le frizioni, tuttavia, non si sono limitati solo ai confilitti di competenze. A suscitare polemiche sono state anche le assunzioni e le consulenze decise e assegnate dall'Usra, il cui organico è arrivato a superare le cento persone.
L'ultimo botta e risposta risale a pochi giorni fa, quando si è venuto a sapere che la giunta comunale, a fine agosto, aveva approvato una delibera con la quale tendeva a rimarcare come lo smaltimento delle migliaia di pratiche presentate con la vecchia procedura - ai tempi cioè della filiera Fintecna-Cineas-Reluis - e ancora giacenti in attesa di istruttoria fosse compito esclusivo dell'Ufficio speciale. Sollecitazioni alle quali Aielli aveva risposto ributtando la palla nel campo avversario: "Abbiamo lavorato con impegno ed efficienza sulla base di indicazioni e priorità date dal Comune".
Una conferma all'imminente addio di Paolo Aielli è arrivata, nel pomeriggio, per bocca del presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso che non ha mancato di sottolineare i meriti del titolare dell'Ufficio speciale. "Adesso - ha detto D'Alfonso - c'è il tema di ricostruire la potenza di una personalità giuridica dedicata alla ricostruzione. Siccome questa è una comunità nazionale che dispone di decine di milioni di bravure, noi dobbiamo sapere scegliere il miglior sostituto possibile. Possibilmente, cercando anche di avere una ulteriore attrezzata esperienza. Sono convinto che non è impossibile. Si tratta di cercare non una persona a caso, ma una persona giusta. So che molti tengono a cuore l'agenda politica dell'Abruzzo, farò anch'io la mia parte".
Poi, D'Alfonso ha lanciato la candidatura della senatrice aquilana Stefania Pezzopane alla poltrona di governo fino ad oggi occupata da Giovanni Legnini: "Non dispero che l'Abruzzo possa avere una ulteriore conferma nel governo del paese, per la quale stiamo lavorando molto. Mi sento quotidianamente con Stefania Pezzopane, consapevole del fatto che lei possa dare un grande contributo nella conferma della questione aquilana nell'agenda del governo nazionale".