Domenica, 28 Settembre 2014 19:19

'Bufera' sul Ctgs: gestione societaria finisce nel mirino della Procura

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Tra le pieghe del bilancio di previsione approvato giovedì, a tarda sera, dal Consiglio comunale, sono emerse le preoccupanti perdite delle società partecipate del Comune dell'Aquila.

Una vera e propria piaga, per la città. Infatti, le partecipate risultano essere tutte in passivo per l'esercizio 2013: Asm ha fatto segnare un disavanzo di 2milioni e 295mila euro, Ama di 569mila euro, Afm di 236mila euro, Sed di 47mila euro, Gsa di 967mila euro e Ctgs di oltre 639mila euro. Una situazione assai preoccupante, tanto che l'organo di revisione - nel parere fornito all'amministrazione - ha inteso invitare l'ente ad "accertare motivazioni ed eventuali responsabilità in merito ai maggiori costi che hanno determinato le suddette perdite e ad adottare i dovuti provvedimenti".

Provvedimenti che tardano da anni, a dire il vero. In un quadro a tinte fosche, ci mancava soltanto l'inchiesta sul Centro Turistico del Gran Sasso che aspetta ancora il piano di rilancio approvato in marzo dall'assise consiliare. La Procura della Repubblica dell'Aquila ha acquisito una serie di documenti nella sede del Ctgs e in Comune: al vaglio degli inquirenti la situzione generale dell'ente, soffocato da un debito che sfiora gli 8 milioni di euro. In particolare, però, si sta tentando di far luce sulla gestione dell'allora presidente Alessandro Comola, 'cacciato' dal sindaco Massimo Cialente nel dicembre del 2012, al culmine delle roventi polemiche scatenate dalla mancata apertura degli impianti.

In realtà, già qualche mese prima - nell'agosto del 2012 - il lavoro della V Commissione 'Garanzia e Controllo' aveva portato alla luce un quadro davvero oscuro, tra consulenze d'oro non autorizzate, rimborsi spesa esorbitanti, assenza di verbali, nomina di amministratori compiacenti per portare avanti trattative di 'privatizzazione' del Ctgs fuori da ogni regola. Cialente temporeggiò per mesi, addossando le responsabilità della situazione debitoria della partecipata alla gestione Tempesta. A dicembre però, con gli impianti chiusi, non potè far altro che defenestrare Comola.

Ora, due anni dopo, la Procura ha inteso far finalmente luce su quel periodo 'oscuro'. A quanto pare, la municipalizzata sarebbe stata gravata di spese relative a viaggi in Svizzera e Francia che Comola avrebbe effettuato prima di arrivare a L'Aquila. Non solo. Sotto la lente d'ingrandimento, ci sarebbero anche le spese sostenute da alcuni componenti l'entourage del presidente.

Leggiamo da un articolo apparso su L'Aquila Blog il 26 luglio 2012: "La Commissione di Garanzia e Controllo sta cercando di fare luce sulle cifre non indifferenti che avrebbero portato, tra le altre cose, al rimborso spese di 3mila euro all’avv. Poiré che, come riferito in Commissione, accompagnava il Presidente del Centro Turistico, Alessandro Comola, all’Aquila, da Genova, oppure, come dichiarato dal consigliere D’Eramo, il consulente del lavoro che ha speso fino a 650 euro di rimborso spese per pranzi e cene per quattro giorni. 'Parcelle tra i 2mila e i 3mila euro a consulenti che non hanno alcun rapporto giuridico con il Ctgs', quindi senza alcun incarico formale, denuncia il consigliere D’Eramo. 'E quasi tutti professionisti provenienti da Genova'".

Situazioni note, insomma. Era noto che - negli ultimi sette mesi di gestione - il presidente del Centro Turistico aveva chiesto rimborsi per 18mila euro, per spese fatturate in alberghi e ristoranti a Fiumicino, Siena e Viareggio. A parecchi chilometri dal Corno Grande. E' per questo che l'attenzione degli investigatori - come riporta Marcello Ianni su 'Il Messaggero' - sarebbe rivolta anche ai 'silenzi' del sindaco Massimo Cialente e del Presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti che mancarono di indire l'assise comunale per discutere dell'operato di Alessandro Comola. È stata acquisita, infatti, la lettera inviata dal presidente della commissione 'Garanzia e controllo', Raffaele Daniele, in cui si sollecitavano gli organi comunali ad indire un consiglio straordinario.

L’attività dei carabinieri del Reparto operativo è ancora nella fase embrionale: non resta che attendere la conclusione delle indagini.

Ultima modifica il Martedì, 30 Settembre 2014 00:59

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