Martedì, 30 Settembre 2014 11:36

Turismo questo sconosciuto: l'albergo di Campo Imperatore rimanda la chiusura al 12 ottobre

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Doveva chiudere ieri, l'hotel rifugio di Campo Imperatore. E invece, resterà aperto fino al 12 ottobre: "Mi sono impegnato a mantenere aperto l'albergo fino al 12 ottobre", ha spiegato l'imprenditore Paolo Pecilli, che ha gestito la struttura negli ultimi due anni e mezzo, "per un senso di responsabilità nei confronti di quanti amano e frequentano la montagna aquilana".

Nel frattempo, l’azienda pubblicherà un nuovo bando per la gestione, il cui affidamento durerà i soliti sei o sette mesi. Pecilli non sa ancora se parteciperà: "Devo vederne prima i contenuti", ha confermato in una intervista pubblicata da 'Il Centro'.

Il problema è proprio l'impossibilità di gestire la struttura, dovuta alle modalità di affidamento da parte delle amministrazioni pubbliche: "E' assurdo pensare di lavorare con contratti di affidamento di 6 o 7 mesi sul Gran Sasso, in questo modo è impossibile programmare La verità è che manca un’idea di fondo sullo sviluppo turistico del Gran Sasso. Continua a mancare la programmazione".

In effetti, da anni si susseguono le gestioni dello storico albergo in quota. E mentre si continua ad attendere Invitalia, ha sottolineato amaramente Pecilli nei giorni scorsi, "si perdono chance importanti per finanziarie le ristrutturazioni come i recenti bandi regionali attraverso i quali avremmo potuto intercettare fondi".

Dunque, l'albergo resterà aperto fino al 12 ottobre. Poi, si vedrà: nelle prossime ore il Comune pubblicherà il bando di affidamento, e si capirà chi intenderà rispondere. 

L'albergo nacque durante il regime fascista. Nel 1934, nei pressi della stazione di monte della funivia, venne realizzato per garantire ospitalità ai turisti del complesso, stimati in 30mila annui. L'hotel tuttavia divenne celebre soprattutto nel 1943, allorché in seguito alla caduta del fascismo ed al conseguente arresto di Benito Mussolini, venne scelto come prigione per il dittatore in attesa di consegnarlo alle forze alleate. Nel dopoguerra l'albergo venne più volte riammodernato ed affiancato da altre strutture ricettive, tra cui un ostello, ormai inattivo da quattro anni.

L'albergo di Campo Imperatore non sarà salvato neanche dalla tre giorni del Festival della Montagna, previsto all'Aquila e sul Gran Sasso dal 3 al 5 ottobre. Pecilli lamenta di non essere stato coinvolto nell'iniziativa anche se, a quanto ci risulta, il Comune dell'Aquila ha invitato tutti gli albergatori a partecipare alla manifestazione. Ma non è questo il punto. E' la solita storia: le strutture storiche sono fatiscenti e necessitano di manutenzione ordinaria e straordinaria - nell'hotel le infiltrazioni d'acqua sono di casa - e, a meno che non arrivi un'ingente immissione di denaro privato (un ricco e forestiero imprenditore, ad esempio), ogni anno sorge il problema della gestione.

E non è solo una questione di strutture: l'assessorato al Turismo del Comune dell'Aquila, assieme alla municipalizzata Centro Turistico del Gran Sasso (Ctgs), continuano da anni a dimostrare la propria manifesta incapacità e una ancor più esplicita mancanza di programmazione e visione. Non c'è un'idea di turismo di montagna (non c'è un'idea generale di turismo, d'altronde), né esiste la minima concertazione con gli operatori.

La crisi economica delle amministrazioni di prossimità può spiegare solo in parte il misero sviluppo turistico del nostro territorio: se infatti è vero che le casse del Comune languono, è altrettanto vero anche che si investe in modo quantomeno dubbio. Un piccolo ma significativo esempio è rappresentato dall'esoso costo di locazione dei due cartelloni turistici sulla A24, all'altezza di Assergi, sul Santuario Giovanni Paolo II, che costano al Comune 10mila euro l'anno per tre anni.

Ultima modifica il Mercoledì, 01 Ottobre 2014 10:33

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