Venerdì, 14 Novembre 2014 13:49

Strike: studenti, precari, attivisti e sindacati in piazza. In duemila a Pescara

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L'intenzione? Uno strike per azzerare tutto: far cadere in un colpo solo tutti i birilli che frenano la ripresa, che sviliscono il welfare state. In pratica? Oltre venti cortei in tutta Italia, azioni, presidi e sit-in.

Oggi è il giorno dello Strike Sociale. Una mobilitazione in cantiere da alcuni mesi. Cobas e sindacati autonomi, studenti e precari, attivisti per i diritti civili, esponenti dei centri sociali e delle "occupazioni culturali". Contro il Jobs Act, contro la Buona Scuola, contro austerità e privatizzazione dei Beni Comuni. Proponendo un modello di sviluppo che è semplicemente in rotta di collisione rispetto a quello del governo Renzi. Una nuova tappa delle proteste di quest'autunno. Una tappa "calda".

A Milano la manifestazione più ampia organizzata da Fiom-Cgil, che per oggi ha indetto uno sciopero dei metalmeccanici in tutto il Centro-Nord. Dietro lo striscione 'Lavoro legalità uguaglianza democrazia, sciopero generale', hanno sfilato uno di fianco all'altro il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, e quello della Fiom, Maurizio Landini. Momenti di tensione quando, alcuni manifestanti, hanno lanciato petardi e fumogeni davanti alla sede della Borsa, in piazza Affari.

A Roma, sono cinque le manifestazioni organizzate. Stamani tanti Super Mario, il celebre idraulico della saga di videogames, hanno occupato l'atrio dell'Acea, l'azienda comunale che si occupa di acqua e energia elettrica, per protestare contro "privatizzazioni e i distacchi". Caschetto rosso e chiavi inglesi, alcuni manifestanti sono entrati nell'atrio nella sede della municipalizzata al grido di "l'acqua è vita non si stacca" e "acqua bene comune".
Poco fa, un gruppo di circa trenta lavoratori, con il sostegno dell'Usb, è salito in cima al Colosseo e ha srotolato gli striscioni "Io sto con Ilario e Valentino" e "No alla privatizzazione del trasporto pubblico".

"L'iniziativa - fa sapere il sindacato di base - è in solidarietà con i due autisti di bus sospesi dalla società di trasporti Roma Tpl dopo la loro partecipazione alla trasmissione Presa Diretta, e di protesta contro le azioni disciplinari effettuate dalla stessa società nei confronti di numerosi altri dipendenti. Si protesta inoltre contro la privatizzazione dei servizi pubblici e la prosecuzione dell'affido ad aziende che hanno dimostrato una manifesta inadeguatezza sia nella gestione dei servizi sia nel rapporto con i lavoratori". In mattinata, l'apertura del corteo, partito da piazza della Repubblica, era stato caratterizzato dal lancio delle uova contro il ministero dell'Economia.

Azioni anche a Napoli, Pisa, Bologna e Padova dove, in mattinata, circa 500 manifestanti si sono scontrati con le forze di polizia dopo aver tentato di raggiungere la sede del Pd.

Paralizzato il centro di Pescara: in piazza, più di duemila manifestanti. Partito da piazzale della Madonnina, il corteo ha attraversato corso Vittorio per raggiungere piazza della Rinascita. Studenti, precari, comitati e movimenti, per chiedere "istruzione, ambiente, reddito, sanità e casa per tutti". Si sono viste sventolare bandiere dell'Acqua bene comune, No Tav e No Jobs Act. Gli studenti, in particolare, hanno chiesto una "scuola pubblica laica e solidale" e si sono detti pronti all'occupazione e a "dieci, cento, mille manifestazioni contro la scuola dei padroni".

A fine corteo, centinaia di persone con i propri corpi hanno poi composto - in Piazza Salotto - una grande scritta 'No Oil' per esprimere dissenso verso il Decreto "Sporca Italia" del Governo Renzi che promuove, anche in Abruzzo, la deriva petrolifera.

Una idea del Forum abruzzese dell'Acqua, tra i promotori della giornata, "una grande mobilitazione per contrastare le politiche turbo-liberiste del Governo Renzi basate sulla precarizzazione della vita dei cittadini e del loro stesso ambiente, minandone la qualità e la salubrità".

La Legge di Stabilità, il Job Act e il Decreto Sporca Italia - si legge in una nota - "costituiscono l'assalto allo Stato sociale per concentrare ulteriormente la ricchezza in poche mani. Privatizzazione dell'acqua e dei servizi, trivelle, lavoro precario: questa è la 'ricetta' che propone il Governo nonostante la cosiddetta crisi sia stata creata proprio da queste scelte. Noi proponiamo un'economia solidale, basate sull'uso efficiente delle risorse, il risparmio energetico, il reddito minimo garantito, la gestione pubblica trasparente e partecipata dell'acqua, finanziamenti alla scuola pubblica e alla conoscenza eliminando i finanziamenti alle grandi opere inutili".

 

Ultima modifica il Venerdì, 14 Novembre 2014 14:24

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