Lunedì, 01 Dicembre 2014 11:40

Giornata contro HIV, Arcigay: "All'Aquila in pochi hanno idee chiare"

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Oggi lunedì 1 Dicembre ricorre la Giornata Mondiale contro l'HIV. Sabato sera, i ragazzi e le ragazze di Arcigay L'Aquila, bandiera arcobaleno in spalla, hanno passeggiato per le vie del centro storico della città, fermando i passanti per distribuire materiale informativo e condom, ma anche per intervistare i più giovani circa le loro conoscenze su questa malattia, per cui tutt'oggi non esiste una cura definitiva.

Proprio nel 2013 c'è stato un nuovo picco di contagi HIV in Europa, che ha raggiunto la cifra record di oltre 136mila contagiati. Il dato allarmante è che, a dispetto dei pregiudizi duri a morire, l'80,7% dei contagi avviene per rapporti non protetti.

"I dati che riportiamo dopo questa indagine sono allarmanti - dichiara Leonardo Dongiovanni del circolo Arcigay "Massimo Consoli" dell'Aquila - Certamente non possiamo dichiarare di aver effettuato uno studio statistico, ma su un numero di cento persone intervistate di età media tra i 16 ed i 21 anni, pochissime hanno le idee chiare sull'argomento. In molti casi non vi è alcuna conoscenza circa l'HIV stessa o circa il suo rapporto con l'AIDS: la seconda, di contro, forse per una questione storica, risulta più altisonante".

"Secondo l'Arcigay, la sensazione è stata quella di essere proiettati indietro, nei primi anni '90, quando si pensava ancora che la malattia si trasmettesse con la saliva e che potesse colpire solo star dissolute o tutt'al più tossicodipendenti atti a scambiarsi siringhe: "I ragazzi in tono più "spavaldo" provavano a rispondere in ogni caso - continua Dongiovanni - qualcuno ha persino tirato ad indovinare chiamando in causa l'HPV, che ha una sigla simile a quella dell'HIV, ma che evidentemente è più conosciuto, mentre le ragazze apparivano estremamente intimorite benché venissero intervistate da altre ragazze".

"Indubbiamente - continua il segretario dell'organizzazione - il fatto di essere riconoscibili come associazione LGBT ci penalizza quando ci apriamo verso l'esterno per parlare di temi che riguardano tutti, ma mi chiedo se nelle scuole aquilane si parli di malattie sessualmente trasmesse. La situazione è preoccupante: così si lascia una generazione sessualmente attiva allo sbando, inducendola a credere che il problema non esista o peggio, continuando ad incrementare l'ignoranza verso quelli che storicamente furono tacciati come gli untori dell'AIDS".

"Al contrario oggi noi omosessuali siamo molto più facilitati nell'informazione sull'HIV rispetto ad un eterosessuale medio, perché nelle associazioni e durante le serate nei locali che frequentiamo, veniamo letteralmente sommersi di materiale informativo, ma chiaramente nessuno è immune se non prende precauzioni".

"In Italia e specie in città chiuse come L'Aquila - conclude Dongiovanni - non esiste una cultura della prevenzione, mentre dovrebbe essere automatico usare il condom quando si hanno rapporti sessuali con persone di cui non si conosce lo stato di salute. Gli educatori e i genitori dovrebbero parlare di sesso sicuro senza indugi ai ragazzi da una certa età in poi perché l'astensione non è una soluzione realistica".

Sempre nel quadro della Giornata Mondiale Contro l'HIV, mercoledì alle 21.30 presso l'Asilo di Viale Duca Degli Abruzzi, Arcigay L'Aquila proietterà il film Philadelphia, sperando di poter informare sul tema più persone possibile.

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