Lo spettro della speculazione edilizia si agita intorno allo storico palazzo affacciato su Piazza Duomo che, fino al sisma dell'aprile 2009, ospitava l'ufficio centrale di Poste Italiane.
Storia vecchia, in realtà. Infatti, Poste Italiane già nel 2011 aveva pubblicato un avviso di gara per la vendita congiunta dell'immobile di Piazza Duomo all'Aquila e di Largo Europa a Padova. Edifici acquisiti qualche tempo fa da un fondo immobiliare privato di Isernia. Che vorrebbe trasformare la destinazione d'uso del palazzo, evidentemente, realizzando un affare milionario: da direzionale a residenziale con l'idea, chissà, di costruire delle abitazioni di pregio nel cuore della città.
Se non fosse che l'assessore alla Ricostruzione del Comune dell'Aquila, Pietro Di Stefano, in una intervista al quotidiano 'Il Centro', ha inteso ribadire che l'ipotesi non è stata presa neppure in considerazione. Senza negare, però, che l'amministrazione ha avuto modo di visionare un progetto che non è affatto piaciuto alla Giunta guidata dal sindaco Massimo Cialente.
Staremo a vedere. Sta di fatto che l'edificio è passato nelle mani di un fondo immobiliare privato. E dunque, terminati i lavori di restauro, si tratterà di capire cosa la proprietà intenda fare del palazzo storico. Non è escluso - non ci sono però rassicurazioni in questo senso - che Poste Italiane decida di affittare il piano terra dell'edificio per riaprire l'ufficio centrale in Piazza Duomo, lì dov'era, come auspicato dal sindaco Cialente e dall'assessore Di Stefano che hanno ribadito l'importanza di avere un ufficio postale nel cuore pulsante della città, con i piani superiori, invece, che potrebbero essere destinati a spazi commerciali, uffici e, magari, ad un albergo. Il sindaco Cialente, in altra intervista, ha spiegato di aver già ricevuto diverse richieste, in questo senso.
Almeno per ora, l'unica certezza è che non verrà trasformata la destinazione d'uso del palazzo e che, dunque, non verranno realizzati degli appartamenti residenziali di pregio. "Finché al timone del Comune c'è l'amministrazione Cialente - ha promesso Di Stefano - il progetto non si farà".