Lunedì, 05 Gennaio 2015 12:53

'Gran Sasso Anno Zero': "Immobilismo e inefficienza delle istituzioni"

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La stagione invernale non è certo iniziata nel migliore dei modi, sul Gran Sasso d'Italia. 

Prima, la minaccia di sciopero dei dipendenti del Ctgs, senza stipendio da mesi per la mancata liquidità dovuta alla decisione delle banche di trattenere i fondi trasferiti dal Comune dell'Aquila per i debiti pregressi. Parliamo di un milione e mezzo di euro, per la ricapitalizzazione della municipalizzata. Dunque, i dubbi sul futuro scaturiti per la decisione di Invitalia di non fittare il ramo d'azienda e, quindi, di non subentrare nella gestione - seppur provvisoria - del Ctgs. In attesa del bando per la privatizzazione. 

Infine, il flop all'apertura degli impianti di Campo Imperatore, il 3 gennaio scorso, con poco più di 650 appassionati sull'unica pista aperta vista la poca neve e l'assenza di macchinari che possano garantire l'innevamento artificiale. 

Così, l'associazione 'Gran Sasso Anno Zero' ha inteso denunciare l'immobilismo e l'inefficienza nella gestione del Gran Sasso, chiedendo una assunzione di responsabilità alle istituzioni. "L'associazione GranSasso AnnoZero - si legge nella nota inviata alla stampa - nasce per promuovere e valorizzare il nostro territorio e la cultura della montagna, con l'obiettivo di rafforzare il lavoro di rete tra professionisti, associazioni e amministrazioni locali, per promuovere i servizi, le attività e l'attrattività turistica, mettendo in luce le grandi potenzialità sportive, culturali, ambientali ed enogastronomiche del nostro territorio. Abbiamo cercato di dare vita ad una collaborazione con le amministrazioni, gli enti e i privati per cercare di realizzare le idee che abbiamo proposto attraverso il progetto 'GranSasso AnnoZero'. Ci siamo impegnati in tanti, lo scorso anno, per partecipare a tavoli di lavoro con le istituzioni, cercando di far comprendere che con piccoli investimenti si potrebbero mettere in piedi progetti importanti per tutta la comunità. Con grande difficoltà siamo riusciti a convincere le su citate istituzioni a sostenere la prima edizione del Festival Della Montagna: è stato un successo, in termini di numeri, di immagine e di valore culturale e socio-economico. Lo stesso non si può dire, purtroppo, a proposito dei progetti operativi (e a basso costo) che abbiamo presentato".

Un esempio emblematico è rappresentato dallo Snowpark, "del quale, dopo vari incontri e rassicurazioni - con la stagione invernale in apertura - non abbiamo ancora traccia, e con molta probabilità anche quest'anno Campo Imperatore continuerà a farne a meno, al contrario di quasi tutte le stazioni sciistiche d'Italia. In realtà siamo anche molto preoccupati per la direzione che stanno prendendo i "grandi progetti d'investimento e di modernizzazione" di Campo Imperatore: la privatizzazione della gestione, tanto auspicata, sembra essere nell'ennesimo momento di stallo, così come il piano di investimenti "milionario" di cui tanto si è parlato".

Dunque, l'affondo: "Queste grandi promesse di investimenti futuri ci sembrano piuttosto ipocrite, se confrontate con l'impossibilità che permane da anni di realizzare progetti di valorizzazione del comprensorio, semplici e sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico, quali lo Snowpark, il circuito dello sci da fondo, le centraline per il parapendio, e tante altre attività a basso costo ma di sicuro successo. Siamo una realtà giovane, ma crediamo fermamente nel rilancio turistico, che potrebbe provenire dagli investimenti pubblici già previsti per esso: siamo convinti che migliorando solo e unicamente le infrastrutture, senza una visione di insieme e senza l'adeguamento dei servizi, potremmo trovarci di fronte all'ennesima occasione persa in questo periodo di grande difficoltà, ma anche di opportunità di rilancio del nostro territorio".

'Gran Sasso Anno Zero' sottolinea di non essere interessata "alle sterili scazzottate politiche che continuano a rimbalzare le responsabilità, con l'unico risultato di continuare a ristagnare nell'immobilismo. Siamo convinti che dalle nostre montagne possa arrivare, se non la soluzione a tutti i nostri problemi, una opportunità - dal punto di vista economico e sociale - per tentare di rimanere su questo meraviglioso territorio. Continuiamo pertanto a chiedere una precisa presa di responsabilità da parte delle istituzioni, insieme a delle indicazioni sullo stato dell'arte dei progetti presentati".

Ultima modifica il Lunedì, 05 Gennaio 2015 13:17

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