"Anche il 2015 è iniziato con la solita sterile discussione mediatica sulle alterne fortune del Centro Turistico del Gran Sasso. Noi vorremmo poter affrontare, se ci fosse concesso, in maniera più seria e strutturata, la discussione sul destino dell’azienda e dei suoi dipendenti. Lo abbiamo chiesto in sede di Conferenza dei Capigruppo al Comune dell’Aquila, lo abbiamo chiesto formalmente al Sindaco e siamo in attesa che finalmente ci si possa confrontare sulla base di Piani Industriali credibili".
E' durissimo l'affondo delle Rsu del Ctgs. In una nota firmata da Domenico Fontana (Filt-Cgil), Primo Cipriani (Uilt-Uil) e Piero Peretti (Ugl), i sindacati hanno inteso ribadire che, ad oggi, "nessuna risposta è venuta, mentre impazzano sui media varie ipotesi sul futuro della montagna aquilana tutte ovviamente sconosciute alle Organizzazioni di Rappresentanza dei lavoratori. Lavoratori che - tornando ai Fatti - pur senza percepire lo stipendio di Dicembre e la tredicesima mensilità, molto in questo periodo si sono adoperati affinché, nonostante la carenza di materia prima, si potesse avviare la stagione invernale".
E sempre tornando ai Fatti - incalzano le Rsu - "mentre mancano le retribuzioni dei dipendenti, l’azienda e chi la rappresenta paiono incapaci di riscuotere crediti a vario titolo esigibili dai gestori delle strutture ricettive di Campo Imperatore, Monte Cristo e Fonte Cerreto. Somme importanti che però non vengono riscosse. Ovviamente il senso di responsabilità e la pazienza dei lavoratori non sono eterne, e gli stessi meriterebbero di avere notizie sul loro destino futuro. Se i privati a cui affidare la gestione sono quelli che sino ad oggi hanno agito sul Gran Sasso, sfruttandone le strutture senza onorarne l’impegno economico siamo davvero preoccupati. Se si pensa di affidargli anche il Servizio di Trasporto pubblico gestito attraverso la Funivia del Gran Sasso lo siamo ancora di più. Quali le garanzie che il servizio pubblico non si trasformi in realtà in un finanziamento ad interessi privati. Di questo vorremmo discutere oltre ovviamente del destino dei circa trenta dipendenti della partecipata".