Martedì, 04 Giugno 2013 12:48

Volevano sterminare gli orsi del parco d’Abruzzo: trovate 30 polpette avvelenate

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"E' stato come lanciare una bomba dentro il Colosseo: uno schiaffo al parco e a tutti quelli che si sono battuti per il ritorno di animali simbolo come il lupo e l'orso". Il docente del dipartimento di biologia e biotecnologie dell'università di Roma, Paolo Ciucci, non usa mezzi termini per raccontare di quanto accaduto nel parco d’Abruzzo, tra la Valle Cervara e il vallone Lampazzo, una zona di riserva integrale, il luogo più difeso dell’area protetta: "è dal 2004 che monitoriamo la popolazione degli orsi e abbiamo misurato un recupero timido. Su una popolazione di 50 orsi, le femmine sono tra 10 e 15; ognuna partorisce ogni 3 o 4 anni. E' un equilibrio estremamente precario: basta pochissimo a farlo saltare. E se si mettono a lanciare polpette avvelenate".

Per fortuna, i cani addestrati dalla Forestale hanno scovato le polpette e impedito, così, il massacro: "si tratta di un attacco organizzato, un'operazione in grande stile che rivela la volontà di far saltare l'equilibrio di uno dei cinque parchi storici d'Italia: poteva essere la fine di un lavoro durato decenni per far tornare gli orsi e i lupi nella loro terra", l’accusa, preoccupata, di Aldo Di Benedetto, ex direttore del parco e dirigente dell'Associazione nazionale Pro Natura.

C’è molta preoccupazione, tra gli addetti ai lavori. Non si tratta, infatti, della prima azione di questo tipo: già nel 2007 erano stati avvelenati tre orsi e due lupi ma, nonostante l'allarme e la mobilitazione del ministero dell'Ambiente, nessun responsabile è stato individuato. Ora l'attacco si ripete per la prima volta in un'area di riserva integrale, quella più frequentata dagli orsi.

“Lavoreremo in modo ancora più sistematico per prevenire ulteriori minacce”, ha promesso il commissario del parco Giuseppe Rossi. "Abbiamo sporto denuncia alla procura di Avezzano: è un'escalation che segue la crescita della pressione del bracconaggio, del pascolo abusivo, dell'invasione di mezzi motorizzati in zone protette".

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