E’stata fissata a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico, martedi 24 febbraio alle ore 10:00, la Conferenza di Servizi per autorizzare la costruzione del metanodotto Sulmona – Foligno.
Lo comunicano i comitati cittadini per l'ambiente di Sulmona.
"Sono state convocate" scrivono in una nota le associazioni ambientaliste "le Regioni Abruzzo, Umbria, Marche e Lazio, le Province di L'Aquila, Perugia, Macerata, Pescara e Rieti, le 8 Comunità montane e i 26 Comuni interessati dall'attraversamento dell'opera".
"Le recenti dichiarazioni dell’Assessore Mazzocca, forse anche in risposta alle domande da noi formulate con l’ultimo comunicato, lascerebbero intravedere spiragli ottimistici che francamente ci riesce difficile cogliere da quanto sta avvenendo".
"Di fronte ad un Governo nazionale che è totalmente schiacciato sulle posizioni della multinazionale e che disattende clamorosamente le regole basilari della democrazia (vedi la risoluzione della Camera dei Deputati che impegna il Governo a disporre la modifica del tracciato e mai attuata), le delibere e gli altri atti istituzionali, come la negazione dell’intesa da estendere anche al metanodotto, possono avere un peso solo se sostenuti da una forte e convinta azione politica e solo se si mettono in campo tutti i mezzi tecnici e giuridici atti a contrastare efficacemente il devastante progetto della Snam".
"Tutto questo finora, da parte della Regione Abruzzo, non c’è stato. Per cui prendiamo atto di quanto annunciato dall’Assessore Mazzocca, ma riteniamo indispensabile la coordinazione delle iniziative con tutti i Sindaci dei territori attraversati (dell’aquilano e del pescarese) e con le altre Regioni coinvolte; occorre portare a conoscenza dei cittadini le ipotesi alternative che la Regione intende proporre".
"Non basta dire di no. I rappresentanti istituzionali, in primo luogo i Sindaci, mobilitino i cittadini attraverso assemblee pubbliche. Ribadiamo che il tempo delle belle frasi roboanti è superato: o si agisce o si sceglie di condannare definitivamente il territorio ed i suoi abitanti".
"La Valle Peligna, nella quale dovrebbero insediarsi ambedue le infrastrutture, centrale e metanodotto, sarà quella condannata a pagare il tributo più alto in termini di salute, devastazione ambientale, preclusione di uno sviluppo consono alla vocazione del territorio stesso".
"Ed è per questo che rinnoviamo l’appello al Sindaco Ranalli affinché si ponga alla guida della lotta ed attui un crono programma che preveda consulenze sismiche, tecniche e legali e la prima fase dello studio e monitoraggio della qualità dell’aria in Valle Peligna".
"Ai Sindaci del comprensorio ricordiamo che essi sono stati eletti per tutelare i diritti ed i legittimi interessi della nostra comunità contro tutti coloro che considerano il nostro territorio una “terra di conquista”. Scelgano perciò, non la rassegnazione, ma una salutare ribellione".
"Rivolgiamo un appello anche alle categorie produttive e alle associazioni affinché facciano sentire la loro voce; in particolare ai medici del territorio che già hanno dato un rilevante contributo di conoscenza scientifica circa gli elevati rischi connessi alle industrie insalubri, affinché scendano nuovamente in campo in un momento che è decisivo per la difesa della salute e della sicurezza dei cittadini".