"Per quasi 21 anni, ho assicurato il mio impegno istituzionale per il Comune dell'Aquila. Prima da assessore esterno nella giunta guidata da Antonio Centi che, nel 1994, mi volle accanto a sé come espressione di un reale movimento civico cittadino, quindi sui banchi dell'opposizione, fino al 2008 quando il sindaco Massimo Cialente mi ha voluto nella sua squadra di governo, Nessuna esperienza è paragonabile a quella maturata in questi difficili anni e ringrazio quindi il primo cittadino, con cui ho condiviso problemi, drammi, soddisfazioni e difficoltà che ci hanno messo a dura prova".
Con un pizzico di emozione, Alfredo Moroni ha voluto ufficializzare stamane il suo addio alla giunta Cialente. Una scelta obbligata. "Per una legge allucinante - ha sottolineato - ho dovuto scegliere tra il ruolo di amministratore e la carriera lavorativa. Avrei potuto chiedere l'aspettativa, sarei stato in difficoltà però a mantenere la mia famiglia".
Come anticipato da NewsTown, Moroni andrà all'Arta: "Non sostituisco nessuno, assumerò piuttosto il ruolo di dirigente distaccato dalla Regione Abruzzo". Sarà direttore amministrativo dell'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente.
"Lascio l'incarico senza macchia e con qualche risultato", ha rivendicato l'oramai ex assessore. "Voglio ringraziare il presidente Carlo Benedetti e, così, il Consiglio comunale tutto. Ringrazio i cittadini che dal 1998 in poi non hanno mai fatto mancare la loro vicinanza. Ringrazio inoltre la stampa, non tutta. Una parte della stampa cittadina non esercita il servizio, importantissimo, che gli è proprio: piuttosto, un servizio insidioso, non per il bene della città".
Dunque, un affondo: "Al di là di quanto sono riuscito a realizzare, ho lavorato con onestà e coerenza. Lascio il mio posto e creo qualche difficoltà al sindaco Cialente ma, forse, lo libero anche di alcuni problemi, semplificando il percorso dell'amministrazione turbato dalle fibrillazioni degli ultimi periodi". Chiaro il riferimento alle turbolenze scatenate in seno al Partito Democratico, alle prime voci d'addio di Moroni che, oramai, si rincorrevano da mesi.
Prima di elencare i risultati raggiunti, Alfredo Moroni si è detto disponibile a fornire, ancora, il suo contributo, "nelle forme e nei modi possibili e consentiti dalla legge. Non lascio la politica e non mi sento superato".
I risultati, quindi: "Abbiamo dimostrato di essere capaci di ispirare un cambiamento culturale nella nostra città. Mi riferisco ad uno dei temi centrali nell'azione di governo: la Smart City. Un processo inarrestabile che non può tornare indietro". Processo seguito personalmente da Moroni, così come il rilancio della Perdonanza Celestiniana, "è possibile ottenere risultati senza accumulare debiti", e la battaglia contro il gasdotto Snam "bloccando almeno per ora la realizzazione di un'opera che devasterebbe il nostro territorio".
Al di là del lavoro svolto nel post-sisma, "sfugge l'impegno profuso in quel periodo, spero che l'esperienza possa essere ricordata, in futuro, perché si possa scrivere una storia oggettiva e corretta", Moroni ha poi voluto ricordare i regolamenti approvati negli ultimi mesi e che aspettavano una revisione da trent'anni (il regolamento sul risparmio energetico, sui servizi cimiteriali, sulla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, per l'attribuzione degli stabili comunali alle associazioni).
Non solo. Il settore Opere pubbliche - ha spiegato - ha gestito, direttamente o indirettamente, 292milioni di euro e "il 50% dei lavori finanziati è in fase di gara d'appalto, esecuzione o è già stato realizzato". Moroni ha inteso sottolinare anche il lavoro svolto per la redazione del 'Piano per la ricostruzione delle scuole', approvato in questi giorni, le opere di edilizia residenziale pubblica e cimiteriale, per 3milioni e 500mila euro, la realizzazione degli impianti sportivi e i lavori di miglioramento della viabilità, in particolare il I° e II° lotto di viale Corrado IV.
"Abbiamo condiviso momenti difficilissimi", ha sottolineato il sindaco Cialente ringraziando Moroni per il lavoro svolto. "Prendo atto di una legge sbagliata che priva l'amministrazione di un assessore che mi dava molte sicurezze. Il lavoro di Alfredo Moroni potrà essere giudicato soltanto nel tempo, è il triste destino di chi si occupa di Opere pubbliche in un paese schizofrenico".
Cialente ha annunciato che Moroni continuerà ad occuparsi di Perdonanza: "Spero che continui a lavorare accanto a noi anche da consulente su questioni che ha seguito personalmente, penso alla Smart City e alla vicenda del gasdotto". Il primo cittadino non ha voluto però sbilanciarsi sul nome del successore: "Non lo invidio affatto". La scelta sarà responsabilità del partito di cui Moroni è espressione, il Partito Democratico: "Dovrà avere la capacità - ha incalzato Cialente, come a sfidare il Pd cittadino - di scegliere la persona giusta, espressione di un preciso disegno politico. Mi aspetto che il nome venga proposto entro la fine della prossima settimana: poi, ne discuteremo insieme. Avrò molto rispetto del giudizio che verrà espresso dalla classe dirigente del partito pur avendo una storia ben più lunga di militanza".
Insomma, Cialente ha lasciato la palla in mano al partito cittadino. Una scelta che significa - con ogni probabilità - che il successore non verrà fuori da esperienze civiche. I nomi sul tavolo sono noti: il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Maurizio Capri, il consigliere comunale Stefano Palumbo o, in alternativa, il presidente dell'assemblea provinciale Fabio Ranieri. E' assai probabile, comunque, che l'assessorato fino ad oggi in mano a Moroni venga 'alleggerito' di alcune delle pesanti deleghe che gli erano state affidate: in particolare, le Opere pubbliche dovrebbero andare al vice sindaco Nicola Trifuoggi che, nei giorni scorsi, non aveva mancato di manifestare alcuni mal di pancia.
"Sento molto parlare di rimpasti, addirittura di azzeramenti della Giunta, di verifiche del lavoro fin qui svolto", ha aggiunto Massimo Cialente. "Vorrei fosse chiaro, però, che sarà la Giunta a chiedere una verifica, rivendicando il lavoro svolto fin qui, tra mille difficoltà. Non mi interessa affatto un confronto su questa o quella delega, su possibili rimpasti, su presunte staffette tra assessori. La verifica dovrà essere politica, sulla idea di città che abbiamo per il futuro: voglio discutere dei grandi temi che dovremo affrontare, anche dovesse significare rompere con alcuni partiti che sostengono la maggioranza".
Se dovessero emergere esigenze particolari di assessori o di gruppi consiliari, "verranno a parlarne con il Sindaco. Sia chiaro, però: siamo una squadra che sta lavorando con enorme difficoltà su due livelli, sulla normale amministrazione e sulla ricostruzione della città. Non siamo un autobus su cui salire o scendere per aspirazioni personali".
Un messaggio piuttosto chiaro. Non resta che attendere il nome che avanzerà il Partito Democratico per la successione a Moroni: a quel punto, sapremo se ci sarà l'annunciato rimpasto di Giunta.