Dopo mesi di rumors e smentite, ci dovremmo essere. Alfredo Moroni, assessore del Comune dell'Aquila alle Opere pubbliche e uomo fortemente rappresentativo della giunta Cialente, è vicinissimo alla nomina di direttore amministrativo dell'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente (Arta).
La nomina di dirigente del settore amministrativo dell'agenzia sarebbe stata messa sul tavolo della giunta regionale convocata ieri sera (martedì, ndr) dal presidente Luciano D'Alfonso. A portarla alla riunione dell'esecutivo, l'assessore con delega al personale Silvio Paolucci.
La nomina a dirigente di Moroni, dipendente della Regione Abruzzo, è importante per gli equilibri della giunta dell'Aquila, presieduta dal sindaco Massimo Cialente. Per effetto della Legge Severino sulle incompatibilità, infatti, Moroni dovrà lasciare il suo posto all'assessorato che, assieme a quello per la ricostruzione, è probabilmente il più carico di deleghe della giunta Cialente.
Le voci sul possibile investimento di D'Alfonso su Moroni dirigente si rincorrevano già all'indomani della vittoria alle elezioni regionali dell'ex sindaco di Pescara, ma oggi a confermarlo a NewsTown è il vice presidente Giovanni Lolli: "Ieri in giunta è stato deciso che Moroni sarà nominato all'Arta", ha dichiarato ai nostri microfoni, confermando le indiscrezioni delle ultime ore. Anche se, nei corridoi di Palazzo Silone, c'è anche chi afferma che sia pronto per Moroni, invece, il ruolo di dirigente al gabinetto del presidente.
L'Agenzia regionale per l'ambiente gode di una direzione strategica formata da tre elementi di nomina politica: il direttore generale Mario Amicone, il direttore tecnico Giovanni Damiani e il direttore amministrativo Marco Cacciagrano. Quest'ultimo, nominato il 31 dicembre scorso a causa di una vacatio nel ruolo, sarebbe dunque sostituito da Alfredo Moroni. L'aquilano, presente nel Pd e passato da socialista con parentesi nei Verdi, è stato già assessore alla Cultura del Comune dell'Aquila nel 1994, consigliere di minoranza nel corso delle due giunte Tempesta, e poi assessore all'Ambiente fino a poco dopo il sisma del 2009.
Si apre dunque la gara alla successione per la poltrona rimasta vuota all'Aquila. Oltre alle opere pubbliche, l'assessorato prevede attualmente anche le deleghe al patrimonio e verde pubblico, manutenzione ordinaria e straordinaria comunale, lavori pubblici, parchi e giardini, boschi e patrimonio naturale, arredo urbano, cimiteri comunali e servizi cimiteriali, smart city e "L'Aquila Città Intelligente", energia, qualità energetica e fonti rinnovabili. Deleghe importanti, che convogliano all'interno dell'assessorato ingenti risorse, soprattutto per quel che concerne i fondi europei drenabili attraverso le politiche di smart city, e i lavori pubblici in città.
Non è un mistero l'interessamento all'attuale posto in giunta di Moroni da parte del capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale Maurizio Capri. Una nomina che non convince il Sindaco, a causa del carattere focoso del consigliere originario delle Rocche. Altrettanto nota, seppur mai ufficializzata, è la proposta della segreteria comunale del partito, che vedrebbe al posto di Moroni un esponente della corrente giovalinista e rinnovatrice del corso democrat in città. Il nome su cui puntano il segretario Stefano Albano - ma anche altri importanti esponenti del Pd come Americo Di Benedetto e Pierpaolo Pietrucci - è il consigliere comunale Stefano Palumbo. L'ex presidente della circoscrizione di Roio gode di stima anche da parte di Cialente, che ultimamente l'ha "messo alla prova" affidadogli la delega consiliare ai rapporti con l'Università. Che l'ingresso in giunta sia quello di Capri o di Palumbo, comunque, si libererebbe un posto in consiglio comunale, dove entrerebbe il giovane Alessandro Mucciante, primo dei non eletti.
Se potesse, il Sindaco non sceglierebbe nessuno dei due. Cialente vorrebbe aprire le porte a un terzo nome, di alto profilo tecnico, fuori dalla faticosa discussione tra i quadri intermedi e i giovani del suo partito. Ma le possibilità per un nome diverso dai due su citati non sono altissime, perché il Pd vuole, naturalmente, che l'assessorato rimanga nel partito.
Occorrerà vedere quanto il primo cittadino riuscirà a imporsi sulla sua maggioranza e, soprattutto, sul suo partito d'appartenenza. In seno al Pd, infatti, non si nasconde da tempo un certo malumore interno: da un lato la triade delle meraviglie Cialente-Lolli-Pezzopane - con quest'ultima che sarebbe pronta a scendere in campo per una sua eventuale candidatura a sindaco, dopo l'approvazione della nuova legge elettorale da parte delle Camere - dall'altro i giovani talentuosi capeggiati da Americo Di Benedetto, Pierpaolo Pietrucci e lo stesso Albano. In mezzo, i "pazienti" quadri medi, come Carlo Benedetti e, appunto, Maurizio Capri.
In questo scenario, sarà interessante vedere chi la spunterà per la nomina nell'assessorato più importante della giunta Cialente.