Venerdì, 27 Febbraio 2015 14:34

San Salvatore, boom di richieste per il parto in acqua

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30 donne, in appena 4 mesi dall’attivazione del parto in acqua: boom di richieste per il 'parto liquido' introdotto al San Salvatore dell'Aquila.

Ogni istanza avanzata segue una rigorosa analisi dello stato della gravidanza da parte dello staff medico. Il disco verde all’accesso in vasca arriva solo quando tutti gli esami danno un responso perfetto e dunque non vi sono rischi particolari.

“Purtroppo non è possibile accogliere tutte le tante richieste che ci vengono espresse”, dichiara il prof. Gaspare Carta, direttore di ostetricia e ginecologia di L’Aquila, “perché devono superare tutti i parametri di sicurezza previsti. La valutazione medica della gravidanza, dopo la richiesta da parte della donna, viene effettuata al momento del ricovero in ospedale. Le donne che hanno una gravidanza senza particolari problemi entrano in acqua nel momento in cui comincia la fase dilatativa e dunque iniziano le contrazioni. Il contatto col liquido ha un comprovato effetto rilassante sulla muscolatura della partoriente e dà una sensazione di profondo benessere. Il travaglio compiuto nel liquido può sfociare nella effettiva espulsione del feto in acqua oppure concludersi al di fuori”.

L’opzione ‘liquida’ del parto registra un marcato interesse, oltreché dalla provincia di L’Aquila, da parte di molte donne della costa adriatica che contattano il San Salvatore per chiedere informazioni e prepararsi eventualmente a ‘celebrare’ l’evento della maternità nel capoluogo regionale.

Dare la vita a ‘bagno’, all’interno dell’Ostetricia aquilana - che si avvale di un collaudato team di ostetriche guidato da Daniela Evangelista - è una prestazione aggiuntiva e d’eccellenza offerta dall’ospedale di L’Aquila che, oltretutto, dispone di un reparto molto efficiente di Neonatologia, diretto dalla dr.ssa Sandra Di Fabio, per assistere bimbi prematuri. Un’unità operativa, quella di neonatologia, che opera in ottima sinergia con ostetricia e che insieme rappresentano un ‘blocco’ operativo all’insegna della sicurezza per mamme e neonati.

Intanto, da gennaio a oggi, i parti complessivi a ostetricia (compresi quelli in acqua) sono 151, a una media di 3 al giorno. Un andamento in sintonia con lo standard consolidato che ha portato anche quest’anno ostetricia a superare la soglia dei mille parti annui.

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