'Home care premium' è un progetto voluto dall'Inps per i dipendenti e i pensionati pubblici, per i loro conviventi e per i familiari di primo grado, non autosufficienti, e per i minori orfani di dipendenti e pensionati pubblici.
Si tratta di un contributo mensile che può variare dai 400 ai 1200 euro al mese in favore del beneficiario e riferito al rapporto di lavoro con l'assistente familiare. Non solo. Le prestazioni erogate dall'Istituto si configurano anche come contributo economico in favore dell'ATS (Ambito Territoriale Sociale) per le attività gestionali e per la fornitura di prestazioni integrative a supporto del percorso assistenziale del beneficiario (prestazioni integrative).
Un bel progetto. Una occasione persa per il Comune dell'Aquila. A denunciarlo, Alessandro Piccinini (capogruppo in Consiglio comunale di Ncd), Guido Quintino Liris (capogruppo di Forza Italia) e Raffaele Daniele (capogruppo Udc). "Tanto si parla di welfare - ha sottolineato Piccinini - e poi si perdono occasioni così importanti".
Infatti, perché i cittadini aquilani non autosufficienti potessero godere dell'opportunità di ricevere assistenza domiciliare da un familiare con il contributo dell'Inps, il Comune avrebbe dovuto fornire preventiva adesione al progetto. L'hanno fatto il Comune di Sulmona, che ha ottenuto 120 borse per le prestazioni di assistenza, e il Comune di Avezzano, 60 borse. L'hanno fatto i Comuni capoluogo di provincia: Teramo, Pescara e Chieti. E ancora, Giulianova, Silvi, Roseto degli Abruzzi, Casoli, Lanciano, Fossacesia, Vasto, Monteodorisio, San Salvo, Guardiagrele, Ortona, Francavilla al Mare, Montesilvano.
Inoltre, hanno fornito adesione le Comunità Montane, per assicurare servizi ai cittadini ricadenti nei territori di riferimento: la Comunità della Laga, Gran Sasso zona 0, 'Montagna di L'Aquila', 'Montagna Marsicana', Valle Peligna. Ci sono stati persino dei comuni che, non raggiungendo la soglia minima dei 30mila abitanti, si sono costituiti in Unione: in particolare, le amministrazioni della Val Vibrata che hanno ottenuto, così, 64 borse per i loro cittadini in difficoltà.
Il Comune dell'Aquila, al contrario, non ha inteso fornire alcuna adesione. "Il progetto era rivolto alle famiglie con persone in difficoltà, che così potevano sostituirsi alle strutture, ai soggetti pubblici, agli operatori del terzo settore. Il nostro Comune, però, ha lasciato passare la data di scadenza del bando senza muovere un dito", ha incalzato Piccinini. "Da informazioni non ufficiali che abbiamo potuto raccogliere, l'Inps aveva servito il bando all'amministrazione su un piatto d'argento. A quanto pare, però, i dirigenti e gli assessorati competenti avrebbero trovato troppo difficile il bando, avrebbe richiesto troppo impegno. Eppure, sono questi i veri problemi della gente, per le famiglie che magari non hanno la capacità economia di assistere un familiare in difficoltà in una struttura".
Il contributo assicurato dal progetto 'Home care premium' è totalmente finanziato, fino a 1200 euro al mese a seconda dei requisiti dimostrati dalle famiglie, in particolare l'Isee e il numero di componenti del nucleo. "Non escludo che presenteremo una interrogazione in Consiglio comunale per la preventiva adesione mancata", ha concluso Alessandro Piccinini. "Si tratta di un danno insopportabile per le nostre famiglie che, a differenza dei nuclei residenti in altri Comuni, non potranno cogliere l'opportunità garantita dall'Inps".
La replica dell'assessora Emanuela Di Giovambattista
Ringrazio i consiglieri comunali Alessandro Piccinini, Guido Quintino Liris e Raffaele Daniele che, in seguito alla conferenza stampa convocata per la mancata adesione del Comune dell’Aquila al progetto INPS Home Care Premium 2014, mi danno l’occasione di rendere visibile e sottolineare nuovamente, ove necessario, il lavoro enorme che il Comune dell’Aquila fa in favore delle famiglie di persone disabili e non autosufficienti ed al contempo di fare chiarezza sulla 'vicenda' Home Care Premium.
E’ certamente vero che l’iniziativa INPS appare meritevole e condivisibile sul piano delle finalità, tese ad alleviare il disagio di persone non autosufficienti, attraverso l’assegnazione di risorse del sistema previdenziale dei dipendenti pubblici. E’ però altrettanto vero che il Comune dell’Aquila, indipendentemente dall’adesione o meno al suddetto progetto, eroga i medesimi servizi, senza alcuna distinzione in ordine sia all’appartenenza ad uno specifico sistema previdenziale, sia rispetto alla situazione reddituale ISEE.
In particolare, voglio elencare tutti i benefici assistenziali che il Comune eroga alle famiglie interessate, e nello specifico:
- Bonus economici, per un totale complessivo di € 36.000, in favore di disabili e salute mentale, con un contributo da minimo annuo di € 500,00 ad un massimo di € 5.000,00;
- Assegni di cura, con un importo mensile variabile, da un minimo di € 300,00 ad un massimo di € 500,00, in conseguenza dell’assegnazione di ulteriori benefici;
- Assegni per la disabilità gravissima, per un importo di € 1.000,00 mensili;
- Assegni per la SLA, per un importo di € 1090,00 mensili;
- Rette per i centri diurni, per importo complessivo di € 106.000;
- Bonus per la vita indipendente;
Tutto questo per un ammontare complessivo di oltre euro 500.000, destinati espressamente alle famiglie con disabili, indipendentemente, si ripete, dall’appartenenza ad uno specifico istituto previdenziale e dalla situazione reddituale ISEE. Tale importo consente di rispondere a tutti i bisogni della popolazione interessata, senza che alcuno rimanga privo di assistenza. Ed ancora, a ciò, si aggiungono tutti i servizi ricompresi nel piano di zona per l’assistenza ai disabili (ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI-DISABILI; ADI SOCIO SANITARIA ANZIANI E DISABILI; SOSTEGNO AI GRUPPI APPARTAMENTO DI CONVIVENZA; SOSTEGNI A CASE FAMIGLIA) senza costi per l’utente e limiti perentori di reddito.
Ne deriva che la mancata adesione del Comune dell’Aquila al progetto Home Care Premium non ha in alcun modo leso i bisogni assistenziali della famiglie interessate.
Detto questo, riteniamo comunque l’Home Care Premium un progetto interessante ed utile, tanto che, quando venne proposto al Comune, lo stesso ha aderito preventivamente all’Avviso. Tuttavia, durante uno specifico incontro al quale hanno preso parte il Comune dell’Aquila, l’ Istituzione Centro Servizi per Anziani e l’INPS con i referenti territoriali del progetto Home Care Premium, sono emerse delle perplessità in ragione del fatto che, a causa della situazione post sisma, l’istituzione comunale si trovava ad affrontare una serie di criticità e priorità che non consentivano un’adeguata adesione all’iniziativa.
Ciò, in particolare, per l’esiguità delle risorse umane interne all’ente, le quali, secondo il progetto, avrebbero dovuto prendere in carico il soggetto non autosufficiente e il nucleo familiare di riferimento, e vista l’impossibilità di assumerne altre, nella misura di almeno due unità , la cui eventuale assunzione, peraltro, avrebbe inciso in modo assorbente sul budget messo a disposizione dall’INPS, senza considerare le ulteriori spese necessarie per l’espletamento della restante parte del progetto.
In ragione di ciò l’INPS, condividendo quanto rappresentato, manifestava la disponibilità a rappresentare tali esigenze alla Direzione Centrale, al fine di una auspicabile rimodulazione dell’intervento, in termini finanziari o relativamente alle attività. Rassicurati da questa “apertura”, abbiamo preventivamente sottoscritto l’adesione. Invece, durante un ulteriore incontro, svoltosi nel mese di aprile 2014, l’INPS ha riferito l’indisponibilità alla rimodulazione su prospettata, invitando l’Amministrazione a perfezionare l’iter attraverso la sottoscrizione dell’Accordo di Programma, alle originarie condizioni di cui al Regolamento.
Per queste ragioni, all’epoca, si è ritenuto di dover rinviare all’annualità successiva (2015) l’adesione al progetto, nella speranza che lo stesso, nelle future edizioni, possa essere rimodulato nell’importo delle risorse destinate al Comune dell’Aquila, oppure che possa essere attuato secondo modalità differenti.
Ci tengo in ogni caso a ribadire che il Comune dell’Aquila è in grado di assicurare tutti i servizi necessari alle persone con disabilità e non autosufficienza, senza alcuna disparità di trattamento in base all’iscrizione ad uno specifico sistema previdenziale e senza distinzioni in base al reddito, come avrò il piacere di spiegare meglio al Consiglio Comunale nel momento in cui mi sarà rivolta la paventata interrogazione.