Lunedì, 09 Marzo 2015 17:52

Bussi, il Consiglio di Stato accoglie il ricorso della Edison: "Nessuna bonifica"

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Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Edison, annullando così l'ingiunzione formulata nel settembre 2013 dal Ministero dell'Ambiente per l'immediata bonifica delle discariche Tremonti, 2A e 2B a Bussi.

Chi se ne occuperà, dunque? Difficile a dirsi. 

Il Ministero dell'Ambiente aveva diffidato la società alla rimozione dei rifiuti depositati nelle discariche realizzate nell'area del comune di Bussi, dove è localizzato lo stabilimento industriale, al ripristino dello stato dei luoghi e alla eventuale bonifica delle matrici ambientali risultate inquinate all’esito della rimozione dei rifiuti.

Il Consiglio di Stato, però, ha clamorosamente bocciato la scelta del direttore generale del Ministero, Maurizio Pernice, di basare l'ingiunzione su una norma del 1995 relativa ad un tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, e in particolare al comma 32, recante una sanzione pecuniaria per l’esercizio di discariche abusive o l’abbandono di rifiuti.

Una norma che era addirittura abrogata "e perciò", scrivono i giudici, "inidonea quale base normativa del provvedimento impugnato".

Più semplicemente, andava seguita la norma vigente, il Testo Unico sull'Ambiente, che regola fin dal 2006 tutto il procedimento di messa in sicurezza e bonifica.

Il Forum dell'Acqua ha espresso forte preoccupazione per la sentenza, ricordando - in una nota - che la lettera del settembre 2013 aveva suscitato qualche perplessità per una semplice ragione: "Se bastava una lettera di una pagina e mezza e il ricorso ad una legge del 1995, come mai il Ministero aveva tirato fuori l'argomento a sei anni dalla scoperta della Discarica Tremonti e a cinque dalla perimetrazione del Sito nazionale di Bonifica?".

Il Forum Acqua, dunque, ha stigmatizzato la perdita di tempo con procedure "degne dell'aforisma di Flaiano che diceva 'In Italia la linea più breve tra due punti è l'arabesco'. Abbiamo un Commissario straordinario, Goio", ha ricordato il Forum, "e un apparato ministeriale che costano centinaia di migliaia di euro all'anno solo in stipendi di alti dirigenti (mentre i funzionari sono precari con contratti rinnovati di due mesi in due mesi) che dovrebbero lavorare per un unico obiettivo, la bonifica. A oggi neanche un metro quadro di terreno delle discariche è stato riqualificato. In altri paesi sarebbero cascate teste burocratiche da tempo, visto che in dieci anni in Germania nella Ruhr hanno riparato un'intera regione massacrata dalle industrie del novecento. Qui non sono stati ancora realizzati i piani di caratterizzazione delle aree pubbliche, cioè non ancora abbiamo il quadro definitivo della contaminazione. Crediamo sia venuto il tempo di chiedere conto delle loro scelte, delle loro attività e, soprattutto, dei risultati raggiunti al Direttore del Ministero Pernice e al Commissario Goio. Senza assunzione di responsabilità la bonifica resterà una chimera".

Ultima modifica il Lunedì, 09 Marzo 2015 18:14

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