Venerdì, 10 Aprile 2015 10:17

Ombrina, il ministro Galletti: "Parco Costa Teatina non fermerà progetto"

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Doccia fredda su Ombrina Mare 2, l’impianto petrolifero che dovrebbe sorgere a pochi chilometri al largo del litorale della provincia di Chieti.

Ieri il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, rispondendo a un'interrogazione del deputato abruzzese di Forza Italia, Fabrizio Di Stefano, ha affermato che anche l’istituzione del Parco della Costa Teatina - attesa da quasi 15 anni dagli ambientalisti - non fermerà il progetto.

Le parole di Galletti rischiano di essere una vera e propria pietra tombale sulle battaglie portate avanti l'esteso fronte del No.

La riperimetrazione del Parco della Costa Teatina come unico, possibile deterrente a Ombrina Mare 2 era anche l'uovo di Colombo in cui confidavano D'Alfonso e la sua coalizione

Ieri, infatti, in Consiglio regionale, la maggioranza ha bocciato una risoluzione delle opposizioni che impegnava la Giunta a prendere iniziative per bloccare l'iter autorizzativo del progetto proprio in base a questa motivazione: "Come maggioranza abbiamo presentato un documento, che discuteremo nella prossima seduta, in cui, come affermato in aula dal Presidente della Regione Luciano D’Alfonso, si affronta l’argomento puntando sulla novità amministrativa dell’istituzione del Parco della Costa dei Trabocchi" ha detto il consigliere del Pd Luciano Monticelli.

"Il progetto Ombrina Mare 2", ha spiegato invece il ministro Galletti, "non sembra rientrare nelle previsioni di divieto del decreto legislativo del 2006 che prevede una distanza minima di 12 miglia nautiche dai parchi costieri per le trivellazioni a mare. Tuttavia", ha aggiunto il ministro, "molto potrebbe dipendere dai tempi dell’istituzione del parco con la contemporanea individuazione della sua perimetrazione ad oggi non definita".

Parole, queste ultime, che lascerebbero intravedere un piccolo spiraglio. Di Stefano, tuttavia, è convinto di no: "Il ministro è stato chiaro: il parco costiero e non marittimo non va ad incidere sulla decisione di Ombrina e il parere della commissione Via già concesso non viene intaccato dalla eventuale riperimetrazione".

"La grande menzogna del Pd abruzzese" ha affermato il deputato azzurro "il quale garantiva che l’insediamento del Parco sarebbe stato elemento ostativo per queste prospezioni idrocarburiche, è stata oggi definitivamente smentita e sbugiardata".

"Fare il Parco" ha concluso Di Stefano "significa creare nuove poltrone e governare il territorio sulla testa dei sindaci e delle popolazioni amministrate. Non certo, fare quello che prometteva tempo fa l’allora Sottosegretario Legnini, ossia di “l'istituzione del parco può essere uno strumento per fermare Ombrina”. Per queste ragioni, siamo ancora più convinti dell’inutilità di questo Parco e della necessità di moltiplicare gli sforzi in ogni sede e le mobilitazioni popolari, veri strumenti per bloccare Ombrina, così come avvenne per il Centro Oli di Ortona".

 

Ultima modifica il Venerdì, 10 Aprile 2015 10:46

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