"Non comprendiamo i dubbi dei livelli regionali dei sindacati e di due categorie di costruttori sulla cassa integrazione da concedere per la chiusura dei cantieri in occasione dell’adunata degli alpini a L'Aquila". E' la polemica dell'Ance dell'Aquila a proposito della cassa integrazione da concedere alle maestranze delle imprese impegnate della ricostruzione del capoluogo abruzzese, nei cantieri che rimarranno fermi nel corso della prossima settimana, quella dell'Adunata Nazionale degli Alpini.
"La polemica oltre a generare confusione tra gli operatori scavalca, senza il minimo coordinamento e con poco garbo istituzionale, le rappresentanze locali delle sigle sindacali e di categoria che si sono premurate di avere un confronto diretto, e molto in anticipo sui tempi, con la Commissione per la Cassa Integrazione".
La nota completa dell'Ance della provincia dell'Aquila
Non comprendiamo i dubbi dei livelli regionali dei sindacati e di due categorie di costruttori sulla cassa integrazione da concedere per la chiusura dei cantieri in occasione dell’adunata degli alpini a L'Aquila.
La polemica oltre a generare confusione tra gli operatori scavalca, senza il minimo coordinamento e con poco garbo istituzionale, le rappresentanze locali delle sigle sindacali e di categoria che si sono premurate di avere un confronto diretto, e molto in anticipo sui tempi, con la Commissione per la Cassa Integrazione.
Non c’è alcun dubbio, dunque, da quanto ci è stato ufficialmente riferito dagli organi competenti sull’integrabilità della causa fra quelle idonee per la richiesta di cassa integrazione da parte di tutti quei cantieri che ricadono nelle zone interdette alla circolazione, non trattandosi di volontà riconducibile all’impresa ma di ordine di sospensione proveniente da pubblica autorità.
Le polemiche sono ancora più immotivate per il fatto che alla cassa integrazione per i lavoratori si aggiunge il diritto a recuperare i giorni persi tramite proroghe sui termini di riconsegna delle opere.
Nessuna penalizzazione dunque per le imprese, se non il disagio di dover fermare temporaneamente i lavori. Il Sindaco ci ha motivato l'ordinanza con la necessità di tutelare l'incolumità non solo delle centinaia di migliaia di visitatori che cominceranno ad affluire in città già da giovedì per la sistemazione logistica, ma anche per la sicurezza dei lavoratori nei cantieri, ai quali in quei giorni non si potrebbe garantire l’accesso dei mezzi di soccorso in caso di incidente.
Sorprende che un provvedimento che riguarda il solo Comune dell'Aquila abbia potuto scomodare alcuni rappresentanti regionali e che questi non si siano neppure informati con i corrispettivi locali né con le autorità.
Probabilmente, non avendo seguito da vicino la questione hanno sottovalutato la portata dei disagi che potrà derivare da un afflusso di persone mai visto sulle nostre strade, in una città puntellata e con una densità di cantieri unica in Europa.