15 carri funebri in rappresentanza di oltre 120 imprese del settore di tutta la regione.
Sono stati parcheggiati alle porte dell'Emiciclo, su iniziativa della Federcofit (Federazione Italiana Comparto Funerario) e della Feniof (Federazione Italiana Onoranze Funebri) che contestano i cambiamenti che Regione Abruzzo vorrebbe introdurre alla Legge regionale 41 del 2012 che norma le attività funebri.
In particolare, le imprese contestano un emendamento presentato giovedì scorso, in V Commissione Sanità, dal consigliere Lucrezio Paolini (Idv) che sarebbe dovuto approdare in aula stamane. In realtà, la proposta di modifica è stata 'congelata' ma le federazioni hanno inteso inscenare comunque la 'macraba' protesta.
"La protesta è macabra così come è macabra la modifica alla legge regionale proposta da chi non conosce affatto il nostro settore. Qualcuno si è inventato di voler 'spogliare' una norma, all'articolo 35, che regolamenta e norma i trasporti funebri. Siamo qui per tutelare le imprese ma anche i cittadini colpiti nel momento del dolore", ha spiegato a NewsTown Pierpaolo Di Rocco, vice presidente Federcofit Abruzzo.
L’emendamento Paolini, che ha scatenato la protesta, prevede l’eliminazione di uno dei requisiti minimali per le attività del settore ovvero la proprietà 'continuativa e funzionale' dei carri funebri. "Si vorrebbero cancellare queste due parole, sostituendole con la semplice disponibilità del mezzo", ha sottolineato Di Rocco. "Così, si darebbe il via libera alle attività che non hanno a disposizione mezzi propri ma che li affittano per l’occasione, in modo illegittimo perché il mezzo non può essere noleggiato, e ad una serie di infrazioni delle norme che significherebbero un disservizio per i dolenti".
Una concorrenza sleale in piena regola, ribadiscono le federazioni, nei confronti di chi ha tutti i mezzi per operare ma anche per i parenti dei defunti che nel momento della scelta corrono il rischio di affidarsi ad un’impresa non all’altezza dell’emergenza, non in grado di soddisfare le richieste dei parenti.
"Siamo qui stamane, ci saremo la prossima volta, ci saremo fino a quando l'emendamento non verrà ritirato", ha inteso sottolineare il vice presidente della Federcofit. "Il legislatore, prima di assumere una posizione, deve interloquire con gli addetti ai lavori: le federazioni, invece, non sono state mai consultate".