La Cgil Abruzzo e Molise è scesa in piazza a Pescara nella giornata di oggi con lo slogan "Contro una legge di Bilancio iniqua, che accresce povertà e disuguaglianze, aumenta la precarietà e premia gli evasori".
La manifestazione di sciopero generale si è tenuta in piazza Alessandrini e rientra nell'ambito della mobilitazione promossa dal sindacato nazionale. Diverse centinaia i partecipanti all’iniziativa in piazza, con delegazioni arrivate dalle quattro province abruzzesi e dal Molise. Numerose le adesioni allo sciopero, con picchi del 60%.
La manifestazione si è aperta con l’intervento del segretario generale della CGIL Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, a cui sono seguiti gli interventi dei delegati di alcune aziende abruzzesi, tra questi la lavoratrice Loredana Pescrilli, RSA della azienda Pap, che prepara i pasti per gli ospedali della Asl di Teramo: si tratta di lavoratori che non ricevono lo stipendio e che oggi hanno scelto di scioperare e manifestare.
Poi è stata la volta del coordinatore dell’Udu di Teramo, Pierluigi Marini, che ha parlato dei tagli al diritto allo studio previsti dalla manovra. Successivamente è intervenuto Diego Di Francesco, dipendente dell’azienda meccanica LFoundry di Avezzano, azienda che conta oltre 300 lavoratori somministrati con part time involontario. Tiziana Arista, dell’Osservatorio regionale per la Salute mentale, ha parlato delle carenze nei Centri per la Salute Mentale e dei tagli alla sanità. Roberta Casalena, Rsa del Cup di Pescara, si è soffermata sui su servizi esternalizzati nelle Asl abruzzesi.
Sono intervenuti poi il segretario nazionale Flc Cgil, Alessandro Rapezzi, che ha parlato dei tagli operati dalla finanziaria su scuola, università e ricerca, del mancato finanziamento nella legge di Bilancio per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Poi è stata la volta di Renato Bressan, segretario Nazionale Spi Cgil che ha evidenziato la necessità di una riforma strutturale delle pensioni e di una pensione di garanzia contributiva per i giovani, soffermandosi anche sul mancato adeguamento delle pensioni all’inflazione al di sopra di 1.400 euro netti. Le conclusioni dell’evento sono state affidate a Daniela Barbaresi, responsabile Sanità e Welfare della CGIL nazionale.
La Cgil, che parla di una manovra "ingiusta e sbagliata, che non va nella direzione necessaria per il Paese", chiede in particolare la riduzione del cuneo fiscale a favore di lavoratrici e lavoratori per aumentare i salari; eliminazione dei voucher per il lavoro; fondi adeguati per sanità, scuola, università, ricerca e trasporto pubblico; più risorse per welfare e politiche che contrastino la povertà; risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego; politiche per il Mezzogiorno; lotta all'evasione fiscale; riforma delle pensioni, rivalutazioni integrali e pensione di garanzia per i giovani; maggiore tassazione per extraprofitti e grandi patrimoni.