Giovedì, 11 Giugno 2015 13:58

L'Aquila, affitti e bollette Case e Map: ci si prepara a uno scontro epico

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E' durissima linea che vuole intraprendere il Comune dell'Aquila contro i morosi inquilini delle aree del Progetto Case e dei Map. In una conferenza stampa convocata in fretta e furia stamane a Villa Gioia, il sindaco Massimo Cialente è stato chiaro: non si può andare avanti così, anche e soprattutto alla luce della sentenza di condanna della Corte dei Conti nei suoi confronti, oltre che di altri tre amministratori pubblici. Poco prima anche il centrodestra aveva convocato una conferenza stampa, annunciando la mobilitazione cittadina. Intanto, la città sembra spaccata e la questione delle Case e dei Map, scomoda eredità del governo Berlusconi, sembra essersi acuita su un punto di non ritorno. Vediamo perché.

Non paghi l'affitto? Decurto i soldi della ricostruzione. Ma si è andati oltre: il primo cittadino, coadiuvato dal dirigente dell'avvocatura Domenico de Nardis, ha annunciato che saranno trattenuti i fondi deputati alla ricostruzione delle abitazioni per i cittadini, proprietari di quelle abitazioni, che continueranno a ignorare le richieste di pagamento di canoni di affitto e bollette di Progetto Case e Map. "Tratterremo i soldi destinati alla ricostruzione privata - ha tuonato Cialente - non è giusto che tutta Italia, compresi i cittadini aquilani, paghino i consumi individuali, e nelle Case questo non debba avvenute. Per quanto riguarda gli affitti, abbiamo calcolato i pagamenti in base all'Isee, e sono bassissimi: meno di tre pacchetti per Isee fino a 7mila euro, per esempio". Insomma, tutti i modi possibili e "consentiti dalla legge" saranno utilizzati per recuperare le somme vantate dall'Ente, "per una questione di principio", dice Cialente. Si è nuovamente tornati a parlare di sgomberi.

Gli sgomberi coatti. "La Corte dei Conti ha affermato che non c'è all'Aquila un problema di carattere sociale e di ordine pubblico, io la penso diversamente". A dirlo è Cialente, a proposito delle fragilità sociali, che in molti casi sono alloggiati negli alloggi popolari di Case e Map. E' lo stesso Sindaco, però, che se da un lato ha sempre affermato di non aver chiesto gli affitti perché presenti diverse situazioni di disagio economico e sociale, dall'altro oggi ha annunciato che "non è più un problema del Comune dell'Aquila".

"Non è più una scelta politica, ma dei dirigenti comunali - ha sottolineato - noi sgombereremo, poi a sistemare chi non può provvedere autonomamente ci penserà chi deve pensarci per legge: la Prefettura, in rappresentanza del governo, e la Regione Abruzzo". In Italia l'indice di morosità negli alloggi pubblici è molto alto (25-30%), così Cialente ha pensato di mandare la sentenza, che fa giurisprudenza, a tutti i più importanti organi istituzionali del Paese. La sua volontà è creare il caso, in modo che "il governo si accorga che esistono i poveri e inizi a pensare seriamente a questo problema". "Così il governo interverrà - ha ribadito con il tono solenne che lo contraddistingue - e il mio sacrificio sarà valso, almeno in parte, a cambiare l'Italia intera".

Un problema rimane e non da poco: se una famiglia viene sgomberata perché morosa, ma ancora non vede ricostruita la propria abitazione danneggiata dal terremoto, per la Legge 77 ha diritto all'alloggio post-sismico come "sfollata", quindi dovrebbe rientrare nel Progetto Case. Un avvitamento infinito, insomma.

Il Comune ha inviato, tra richieste di pagamento di affitti e di bollette, circa 1900 solleciti e centinaia di ingiunzioni di pagamento. Da qualche giorno, come già annunciato, sono partite le lettere di procedimento di revoca dell'assegnazione dell'alloggio per i morosi totali. A breve partiranno altre 100 lettere per i morosi al 30%. Con la stessa procedura, stanno partendo anche le lettere per chi non ha pagato i consumi fino al 2013, compreso chi possiede letture dei contatori individuali. Durissimo l'atteggiamento della dirigente comunale Enrica De Paulis, che non ha usato mezzi termini: "Nel 2015 basterà non pagare tre rate di canone per far partire l'azione di sgombero - ha sottolineato - su questo siamo tassativi, perché non possiamo più permetterci questa situazione. Io personalmente non guarderò in faccia a nessuno, non è mio compito interessarmi delle fragilità sociali. Hai pagato? Rimani. Non hai pagato? Vai fuori. Con le buone, o con le cattive".

La manutenzione. Il contratto tra Protezione Civile e Manutencoop - dell'entità di 3,7 milioni di euro - è stato rinegoziato nel 2014 dal Comune dell'Aquila. Una rinegoziazione al ribasso, perché non c'è copertura finanziaria per un contratto così esoso. "Così - ha ribadito Enrica De Paulis - sono stati tagliati i servizi, e sono diminuiti gli interventi di manutenzione nelle aree Case e Map". Ad esempio, il giardinaggio viene eseguito con i pochi dipendenti comunali a disposizione, senza ulteriori risorse: "Se non riscuotiamo, come facciamo a fare manutenzione? - ha detto la dirigente comunale - non avremo più copertura finanziaria per fare nulla. Il non pagamento delle bollette sta generando per noi un debito molto alto nei confronti degli enti che erogano i servizi, con interessi molto alti". Nel 2014 sono stati effettuati 200mila euro di interventi per spurghi, e circa 90mila euro di interventi per infiltrazioni negli edifici.

La mobilitazione. Contro le "bollette care", i "servizi inesistenti" e il "pagamento delle utenze a metro quadrato" il centrodestra ha indetto una manifestazione dei residenti di Case e Map per il 18 giugno, alle ore 17, nella sala consiliare del Comune dell'Aquila. Ad annunciarlo oggi il centrodestra riunito, nel corso di una conferenza stampa che ha preceduto di mezz'ora quella convocata da Cialente e i dirigenti: "Non si sarà riusciti a dimostrare il rapporto causa effetto in sede giudiziale - ha sostenuto Guido Liris (Forza Italia) - ma la Corte ha ammesso che l'erario pubblico è stato danneggiato per 11,5 milioni di euro. Non ci auguriamo il male dei protagonisti di questa vicenda, ma la condanna dimostra l'inefficienza e l'incapacità amministrativa".

"Se Liris sarà il candidato sindaco del centrodestra, per noi sarà un vantaggio - ha risposto a distanza Cialente - non ci si rende conto di cosa voglia dire amministrare un patrimonio così, con 36 dipendenti che fanno anche gli straordinari".

La controreplica di Liris: "Le dichiarazioni di Cialente sono offensive e pericolose: scherzando col fuoco spesso ci si brucia!"

"Dopo le ingiunzioni e gli sfratti oggi arriva la nuova ricetta partorita dall'amministrazione sinistra a capo della nostra città: stornare le cifre inviate con le bollette "pazze" direttamente dai contributi per la ricostruzione delle abitazioni danneggiate dal terremoto. E' una scelta folle e certamente non percorribile a livello amministrativo.

Il muro alzato dalla amministrazione rispetto alla legittima protesta proveniente dai residenti di Case e Map nasconde tanta paura e, soprattutto, profonda incapacità di gestione della problematica; inoltre, contribuisce, qualora ce ne fosse bisogno, a surriscaldare gli animi di una popolazione che non ce la fa più, che chiede di pagare il giusto, secondo quanto consumato per quanto riguarda le utenze, e in rapporto ai servizi di cui fruisce.

Siamo alla follia mministrativa: il Sindaco sta sottovalutando la portata del malcontento e sceglie di incattivire il clima. Non sarà consentito a questa amministrazione di andare avanti in maniera così arrogante e violenta. Voglio credere che le dichiarazioni di Cialente e company relative al taglio dei fondi destinati alla ricostruzione per i "morosi" sia stata una provocazione o, meglio, una dichiarazione dovuta al primo caldo della bella stagione: la Ricostruzione è sacra, non si tocca, non può essere utilizzata come merce di scambio. E poi mi chiedo: quale ricostruzione? Quella del decimo e dell'undicesimo elenco? Mi aspetto un mea culpa immediato e una ravvedimento operoso da parte dell'amministrazione a stretto giro".

Ultima modifica il Giovedì, 11 Giugno 2015 17:49

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