Venerdì, 26 Giugno 2015 13:14

Droga, D'Alessandro termina la sua latitanza e si costituisce

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AGGIORNAMENTO 28 GIUGNO ORE 13 - Come riporta il quotidiano Il Centro, Walter D'Alessandro si è costituito nella serata di sabato presso il comando dei carabinieri dell'Aquila. L'uomo era irreperibile da venerdì mattina.

Traffico e spaccio di sostanze stupefacenti: la polizia di Stato di Teramo, stamane, su richiesta del sostituto procuratore David Mancini, ha eseguito 7 delle 8 ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Giuseppe Romano Gargarella nei confronti di due albanesi di 23 e 28 anni e di un romeno di 30, tutti residenti a Teramo, di una 32enne italiana residente nella provincia teramana, di una 31enne italiana residente a Bellante (Teramo) e di due albanesi 38enni residenti uno a Castellanza (Milano) e l'altro a Busto Arsizio (Varese).

Le indagini della Squadra Mobile di Teramo, diretta da Gennaro Capasso, sono scattate nel marzo dello scorso anno, a carico di alcuni albanesi dediti allo spaccio che 'vantavano', tra i consumatori, anche imprenditori e personaggi della Teramo 'bene'. Si è scoperto così che il sodalizio era composto da italiani e albanesi che operavano tra Milano e Teramo nello spaccio di cocaina e marijuana.

La prima attività di indagine ha consentito agli investigatori di arrestare sei persone e sequestrare un chilo di cocaina e tre di marijuana.

Il perno dell'organizzazione era un imprenditore edile aquilano impegnato in alcuni cantieri della ricostruzione, Walter D'Alessandro, 43 anni, tuttora latitante e ricercato dalle forze di polizia. Il costruttore supportava il traffico di stupefacenti con mezzi e strumenti a sua disposizione: dalle autovetture per il trasporto della droga da parte degli affiliati albanesi alle assunzioni fittizie nelle proprie imprese per regolarizzare la loro permanenza in Italia.

Gli uomini della Guardia di Finanza, che si sono mossi parallelamente alla Polizia, avevano già notato profonde discrasie tra la posizione fiscale e tributaria dell'imprenditore ed il suo tenore di vita. Le Fiamme Gialle aquilane hanno così scoperto che l'uomo possedeva un ingente patrimonio composto da 20 immobili, 10 autovetture di grossa cilindrata, tra cui una Lamborghini Gallardo e uno yacht ormeggiato all'estero. I beni sono stati sottoposti a sequestro preventivo.

La Finanza, nel corso degli accertamenti patrimoniali, ha scoperto che l'aquilano, che aveva avuto sentore di indagini a suo carico, si era 'spogliato' dei propri beni intestandoli fittiziamente a persone a lui vicine. Il pm Mancini ha riunito i due fascicoli chiudendo le indagini con la richiesta di arresti eseguiti stamane. "E' un risultato straordinario - ha commentato a margine della conferenza stampa il capo della Squadra Mobile - a cui va dato merito al lavoro sinergico tra polizia e finanza".

Tra l'altro, D'Alessandro era già stato coinvolto in una indagine su presunte corruzioni per l'aggiudicamento di alcuni appalti della ricostruzione: stando agli inquirenti, l'imprenditore avrebbe 'convinto' il geometra del settore 'Emergenza sisma e ricostruzione' del Comune dell'Aquila, Antonio Leoncini, a favorirlo per l'esecuzione delle "opere provvisionali di messa in sicurezza degli edifici danneggiati dal sisma, nella frazione di Coppito", in cambio di una vacanza a Tenerife da 6mila euro, nel maggio 2011, e di una Mercedes Glk e una Mini Cooper sempre a disposizione del geometra. Un caso di corruzione che rientra in una inchiesta ben più ampia che registra 25 gli indagati, tra i quali ben cinque funzionari municipali, alcuni già coinvolti in altre inchieste.

Gli inquirenti hanno potuto accertare che dalla provincia di Milano arrivava anche un chilo di cocaina a settimana in Abruzzo, da cedere ai pusher di zona che spacciavano, soprattutto, sulla costa teramana e nel Pescarese. In due casi - ha spiegato il capo della Mobile nella conferenza stampa a cui erano presenti anche il vicario del questore di Teramo, Patrizia Carosi, e il capitano della Compagnia della Guardia di Finanza dell'Aquila, Luca Russo - gli indagati hanno estorto un appartamento ad un tossicodipendente di Teramo poiché non in grado di pagare un debito per l'acquisto di droga mentre un altro tossicodipendente è stato sequestrato un'intera giornata e picchiato perché si rifiutava di saldare il conto.

 

Ultima modifica il Domenica, 28 Giugno 2015 13:01

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