In alcune zone del centro storico dell'Aquila si iniziano a vedere i primi barlumi di vera quotidianità, a più di sei anni dal terremoto. Una delle zone più frequentate è quella di via Garibaldi, dall'incrocio con il Corso e fino a piazza Chiarino, dove trovano spazio locali notturni, ma anche due market, un b&b, una pasticceria, un tabaccaio, un paio di negozi e persino qualche abitazione e studi di professionisti. Normalità, appunto.

Per questo, già tempo fa, il Comune dell'Aquila e il suo braccio operativo Asm - municipalizzata dei rifiuti - hanno voluto dare un segnale, facendo partire in tutto il centro storico la raccolta differenziata porta a porta con la quale si dovrebbe innalzare in modo sostanziale la percentuale di differenziata nel capoluogo abruzzese, cronicamente affetto da basse quantità di rifiuti differenziati.

Non tutto, però, va come dovrebbe. A segnalarlo a NewsTown è uno dei gestori di un esercizio commerciale, aperto da un mese e mezzo: l'Osteria Pantasima. "Noi facciamo pedissequamente la raccolta differenziata riservata ai locali commerciali - afferma Matteo Castellani, di Pantasima - ma non ci vengono di aiuto: spesso l'Asm non passa a ritirare i secchi di indifferenziato e di organico, in una raccolta che, secondo il calendario, dovrebbe essere quotidiana. Noi chiamiamo tutti i giorni l'Asm, tutti i giorni". Inoltre, anche nei giorni in cui è prevista la raccolta di carta e vetro - due volte a settimana - spesso mezzi e personale Asm mancano all'appuntamento.

Il risultato è che capita spesso che, nelle serate aquilane, gli avventori prendano di mira i secchioni buttandoci di tutto. E poi, con l'inizio del bel tempo lasciare al sole un secchio pieno di rifiuti organici - e un'osteria ovviamente ne produce a iosa - non è il massimo dell'igiene, e produce odori insopportabili.

"Speriamo che chi di dovere risolva il problema - conclude Castellani - noi vogliamo lavorare e vivere in centro storico, ma occorre che ce ne diano la possibilità". (m. fo.)