Venerdì, 07 Agosto 2015 00:15

Abruzzo, venerdì nero per il trasporto pubblico: è il giorno dello sciopero

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Giornata caldissima per il trasporto pubblico locale, in Abruzzo.

Infatti, le società confluite in Tua, Trasporto unico abruzzese, e dunque Arpa, Gtm, Fas Lanciano, e le compagnie private, si sono fermate per lo sciopero regionale proclamato dai sindacati di categoria.

Garantite soltanto le corse dei pendolari, in particolare nelle fasce orarie comprese tra le 5 del mattino e le 8:30, le 6 e le 9, le 12 e le 14, le 13 e le 17:10, a seconda delle tratte coperte dal servizio. Ma alcune corse potrebbero ugualmente saltare, come annunciano le stesse sigle sindacali.

Quasi totale - stando ai sindacati - l'adesione dei lavoratori che, stime della Filt-Cgil, ha sfiorato quota 90% in mattinata. Bracce incrociate di nuovo nel pomeriggio, al termine della fascia oraria di garanzia.

Il braccio di ferro tra sindacati e Regione si trascina da mesi. E dopo lo sciopero di quattro ore proclamato lo scorso 29 magio, le organizzazioni di categoria hanno deciso un'altra giornata di protesta, con modalità diverse: Filt-Cgil e Ugl hanno infatti proclamato uno sciopero di 24 ore che coinvolgerà il personale viaggiante e quello a terra per l'intera giornata di oggi (fatti salvi, appunto, i servizi garantiti per legge in determinate fasce orarie). I lavoratori della Fit-Cisl, Uil trasporti e Faisa Cisal, invece, si fermeranno per quattro ore, interrompendo il servizio unicamente tra le 9:30 e le 13:30 (Arpa) e le 9 e le 12 (Gtm e Fas).

Diversi i motivi dello scontro. Innanzitutto, la mancata applicazione dell'accordo integrativo decentrato del 2004 che – dicono i sindacati – ha generato una situazione grottesca: alcuni lavoratori, infatti, non hanno mai ricevuto le spettanze come da accordo (25 euro rivalutabili), altri le hanno ricevute solo parzialmente e, tra l'altro, in forma anomala dal punto di vista previdenziale e fiscale.

Le organizzazioni di categoria contestano anche la mancata attuazione del biglietto unico regionale e del tariffario intermodale, a danno dell'utenza delle aree montane. In Abruzzo, esiste un'area di bigliettazione chiamata Unico che interessa l'area metropolitana di Chieti-Pescara. Una legge regionale approvata lo scorso anno stabiliva di estendere quest'area a tutta la Regione. Nel piano industriale di Tua, però, questa legge viene completamente disattesa perché i confini dell'area a bigliettazione unica vengono riconfermati ma limitatamente all'area Chieti-Pescara. In concreto, vuol dire che un cittadino di Chieti, con un solo biglietto, può prendere quattro differenti vettori e arrivare a Montesilvano pagando un euro e 10 centesimi. Al contrario, gli abitanti delle aree interne non hanno condizioni di accesso al servizio così vantaggiose. In alcuni paesi, anzi, le persone, essendo assente ogni forma di punto vendita, sono costrette a comprare i biglietti direttamente a bordo delle vetture, pagando anche un sovrapprezzo del 30%.

Il punto vero, però, è un altro. L'accorpamento di Arpa, Gtm e Sangritana in una società di trasporto unica, a livello regionale, piuttosto che generare una razionalizzazione del servizio e un risparmio economico per l'Ente, si starebbe traducendo – denunciano i sindacati – in tagli significativi: economici, dieci milioni di euro a leggere il bilancio di previsione 2015, e di personale, 145 tra autisti e personale viaggiante.

Significa la cancellazione di alcune tratte, con gravi ricadute - ancora - per le aree interne della Regione.

La riorganizzazione imposta dal nuovo piano Tua prevede infatti che, per tagliare i costi, in tutto l'Abruzzo vengano eliminate le sovrapposizioni tra servizio su gomma e servizio ferroviario. In pratica, se due paesi sono collegati sia dalla ferrovia che dagli autobus, si andrà a tagliare drasticamente il numero dei secondi. Così, su 1 milione e 339 mila km complessivi tagliati a livello ragionale, più della metà - circa 700mila - saranno tolti alla provincia dell'Aquila.

"Questo vuol dire desertificare il servizio nelle aree interne, visto che si tagliano le corse degli autobus senza però rendere più competitivo il servizio su ferro”, ha denunciato il segretario provinciale della Filt Cgil L'Aquila, Domenico Fontana, annunciando lo sciopero di oggi. La stesura del piano industriale, inoltre, doveva andare di pari passo con il rinnovo del contratto di Trenitalia e invece questo non è accaduto".

Qualche esempio? "Nella Valle Subequana saranno cancellati più di 20 km di corse. Per tutta la Valle Roveto si può dire che praticamente sparirà il trasporto su gomma perché c'è la ferrovia".

C'è, poi, la spinosa questione dell'apertura ai privati. "Nel piano industriale - spiega sempre la Cgil - è previsto di affidare in subconcessione ai privati oltre 1 milione e 644 mila km di corse – e il mancato rispetto di un accordo regionale riguardante gli autoferrotranvieri, accordo che prevedeva l'erogazione di un modesto bonus mensile".

Per questi motivi, i sindacati hanno proclamato la giornata di sciopero generale. "Siamo favorevoli a un'azienda unica regionale per i trasporti e lo siamo da 20 anni", hanno voluto ribadire. "Siamo propensi anche a far entrare in questa azienda le società di trasporto pubblico locale come Ama, in modo da razionalizzare un settore che, in tutta la regione, conta più di 50 soggetti. Ma vogliamo che la costituzione dell'azienda unica porti più efficienza e servizi migliori, non una loro cancellazione a tutto svantaggio delle aree interne, come invece appare dal piano industriale".

 

D'Alessandro: "Abbiamo messo in campo la più grande riforma della storia della Regione"

"Stiamo cambiando tutto, gli scioperi non risolvono i problemi, il coraggio delle riforme sì, ed è quello che stiamo facendo".

E' quanto ha scritto, in una nota, Camillo D'Alessandro, sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale, parlando della Tua, l'azienda unica del Trasporto pubblico abruzzese. Secondo D'Alessandro, "invece di scioperare si dovrebbe applaudire".

"Abbiamo messo in campo - sostiene D'Alessandro - la più grande riforma della storia della regione con Tua, abbiamo salvato il posto di lavoro a 1.600 persone e, superata la fase di assestamento iniziale, le tre ex società, tre debolezze, ora unite, diventeranno una forza capace di affrontare e vincere le gare che dal 2019 diventeranno la regola. Siamo noi che difendiamo i lavoratori, essere di 'sinistra' significa innanzitutto salvare il posto di lavoro e garantire il diritto al futuro, che oggi c'è, ieri c'erano solo i libri pronti da portare in tribunale di Arpa e, dopo un pò, anche quelli di Sangritana e GTM e forse qualche svendita ai saldi delle nostre società. La più grande riforma - osserva quindi il sottosegretario - non poteva non essere accompagnata dalla più grande riduzione del numero e dei costi dei vertici aziendali tra dirigenti e consiglieri di amministrazione mai conosciuta nella nostra Regione: sulla base dell'accordo con Federmanager Tua avrà, al 31 dicembre 2016, 8 dirigenti rispetto ai 12 in forza nelle tre Aziende incorporate e, rispetto al costo complessivo storico pari a 1.886.000 euro, sosterrà un costo, a partire dal 2016, pari a 899.000 euro, con la riduzione del 53%. Inoltre, di comune intesa, sono stati eliminati benefit ormai anacronistici. Considerando la riduzione dei Consiglieri di Amministrazione da 10 a 5, nonché dei componenti del Collegio Sindacale da 9 a 3, complessivamente il Top Management dell'Azienda Unica si ridurrà da 31 a 16 e il costo complessivo diminuirà da 2.435.000 euro a 1.078.000, con la riduzione del 56%. Sono grato chiaramente per il senso di responsabilità dimostrata, altro che chiacchiere", ha detto D'Alessandro.

"I lavoratori innanzitutto conoscono le reali condizioni delle società: non é possibile - ha ribadito il sottosegretario - mantenere il vecchio sistema, ovvero la stessa organizzazione del lavoro e le stesse identiche retribuzioni, con 14 milioni in meno da ammortizzare in un solo anno, dovuti a perdite pregresse e a minori risorse a disposizione, mentre si abbatte per il prossimo anno un altro pericoloso taglio ai trasferimenti sul trasporto pubblico locale che potra' costarci tra i dieci e i venti milioni di euro in meno". Il sottosegretario alla presidenza della Giunta ha annunciato, poi, che "nella variazione di bilancio a settembre recupereremo 5.5 milioni di euro, riducendo di oltre la metà il taglio sul fondo regionale destinato al Tpl, impegno ribadito proprio ieri ai confederali regionali nel tavolo di confronto con il governo regionale. Riorganizzare l'offerta di trasporto pubblico non significa tagliare i servizi ma i disservizi. Con noi mai più viaggeranno autobus vuoti, o doppioni inutili o sovrapposizioni che non si cancellano. Noi garantiremo una media lavorativa uguale per tutti".

E le 15 assunzioni in Sangritana? "Si tratta - ha sottolineato ancora D'Alessandro - di assunzioni di qualche mese e rispondevano ad una esigenza reale dovuta fortunatamente al fatto che si sono aggiunte commesse di lavoro, in particolare sul trasporto merci su ferro e, inoltre, nel 2015 c'è stato un incremento di trasporto pubblico locale passeggeri, sempre su ferro, di circa trecentomila chilometri: ciò ha imposto di acquisire forza lavoro legata alla commessa. Abbiamo abbattuto i costi cosiddetti della politica, risparmiati quattrocentomila euro all'anno rispetto ai vecchi consigli di amministrazione ed organi statutari, abbiamo abbattuto il numero e costo dei dirigenti-direttori che da 12 passeranno a 6 nel 2016. Abbiamo trovato - ha rivelato infine il sottosegretario - direttori che arrivavano a prendere anche duecentomila euro l'anno, noi abbiamo applicato lo stipendio della pubblica amministrazione regionale, pari ad ottantaquattromila euro".

 

Ultima modifica il Venerdì, 07 Agosto 2015 13:28

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