Lunedì, 24 Agosto 2015 23:57

Cronaca notturna di un Consiglio-bomba: Cialente apre la crisi di maggioranza

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Alla fine il Consiglio comunale dell'Aquila, iniziato ieri mattina, è proseguito per tutta la notte, per esaminare e approvare gli oltre 300 emendamenti presentati dalle opposizioni sul testo del bilancio di previsione 2015.

Come prevedibile, la seduta è stata molto tesa, e ha riservato sorprese soprattutto interne alla maggioranza, con il sindaco Massimo Cialente che ha rischiato di ritrovarsi sotto su un tema importante come il Gran Sasso e ha aperto, all'alba, alla crisi della sua maggioranza, rimuovendo l'assessore alle Attività produttive Giancarlo Vicini.

Momenti di tensione sono stati raggiunti soprattutto in relazione all'emendamento numero 30, che a mezzanotte e mezza ancora non era stato votato. Il testo, presentato dal consigliere di maggioranza Enrico Perilli (Prc), prevedeva lo stralcio dei lavori degli impianti di Montecristo - sul Gran Sasso - dal piano triennale delle Opere pubbliche.

Secondo quanto ha appreso poco dopo la mezzanotte NewsTown, l'emendamento ha trovato le simpatie anche di altri due consiglieri di maggioranza: Giustino Masciocco (Sel) e Gianni Padovani (Psi), che infatti alle 2 voteranno sì alla modifica, assieme a Pierluigi Mancini (Api). Quest'ultimo, inoltre, già dalla sera aveva manifestato l'intenzione di non votare il bilancio, sancendo di fatto l'uscita dalla maggioranza di governo.

La proposta di Perilli ha mandato su tutte le furie il sindaco Massimo Cialente che, da indiscrezioni, avrebbe chiesto dimissioni "volontarie" da parte di due dei tre assessori che nella giunta rappresentano i partiti di appartenenza dei consiglieri dissidenti: Fabio Pelini (Prc) e Betty Leone (Sel). 

Intorno alle 23.30, fuori dall'aula consiliare, si sono accesi gli animi tra l'assessore alle Opere pubbliche Maurizio Capri e i tre consiglieri "ribelli". Sono volati pesanti insulti e si è sfiorata la rissa.

Le dichiarazioni di voto sull'emendamento sul Gran Sasso

Nelle dichiarazioni di voto sull'emendamento n.30, giunte poco dopo le 2 in aula, Perilli ha motivato la sua scelta ribadendo che il Consiglio comunale è un organo sovrano, e quindi può dare un proprio atto di indirizzo, "proprio come la giunta ha fatto con il business plan", in attesa del tanto agognato piano industriale che dovrebbe essere redatto da Invitalia. "O si stralcia dal piano d'area la costruzione dell'impianto di Montecristo - ha affermato il consigliere di Rifondazione comunista - oppure si riperimetrano le aree sic (sito di interesse comunitario, ndr), perché in un'area del genere è l'Europa a dirci che non possiamo realizzare quel tipo di impianto". Secondo Perilli, continuando a fare un braccio di ferro con l'Ente parco, il Ministero e la Comunità Europea, "si farà la fine della metropolitana, andando incontro a un'infrazione europea. Lo dico ai colleghi consiglieri: state votando un'opera che non si può fare".

Anche Cialente, rispondendo in due interventi alle perplessità di Perilli e Masciocco, ha parlato di democrazia: "Abbiamo un programma di mandato che hanno votato i cittadini - ha evidenziato il primo cittadino - se non si fa il secondo ingresso a Campo Imperatore, non ha senso neanche costruire le nuove Fontari e salta tutta la strategia sullo sviluppo del Gran Sasso. Questo emendamento vuole dire stop all'intera operazione che vogliamo fare sul Gran Sasso".

"Votare sì a questo emendamento vuol dire intraprendere un cambio di strategia sul Gran Sasso: il consiglio comunale deve decidere su questo", ha concluso il Sindaco, con chiaro riferimento ai consiglieri di maggioranza 'dissidenti'.

Ore 2.23, l'emendamento n. 30 non passa per due voti

Dopo una lunga discussione e le dichiarazioni di voto, l'emendamento non passa, a vantaggio della maggioranza di governo. 15 i voti contrari, 14 i favorevoli. Con l'opposizione hanno votato Perilli, Masciocco, Padovani e a sorpresa anche Pierluigi Mancini (Api). Assenti Vincenzo Vittorini, Pierluigi Properzi, Giorgio De Matteis e Roberto Tinari (uscito poco prima) tra le fila delle opposizioni, e Giuseppe Ludovici (gruppo misto).

Al di là dell'esito del voto, è stato il momento più delicato per la maggioranza dall'inizio della seconda legislatura Cialente: il primo cittadino è stretto a morsa tra la sinistra e l'area centrista, e senza troppe alternative in caso di rimpasti di giunta. Il Sindaco è apparso insofferente nei confronti dei consiglieri critici, appartenenti a partiti ancora presenti nell'esecutivo.

La seduta andrà comunque avanti fino a tarda notte.

Ore 6.40, Consiglio approva il bilancio. Cialente rimuove Vicini e dichiara aperta crisi di maggioranza

I più di 300 emendamenti presentati soprattutto dall'opposizione di centrodestra sono stati esaminati per tutta la notte. La maggioranza in Consiglio ha tenuto e, nonostante i timori per la mancanza del numero legale, alla fine l'assise ha approvato il bilancio di previsione 2015.

L'importante documento, che regolamenta le strategie dell'amministrazione comunale, ha ricevuto la disapprovazione del consigliere di maggioranza Gianni Padovani (Psi), tra i quattro consiglieri "ribelli" che avevano votato a favore dell'emendamento sullo stralcio per l'ammodernamento della cabinovia di Montecristo.

Il sindaco Cialente ha ufficialmente aperto la crisi in maggioranza, annunciando la rimozione dell'assessore alle Attività produttive Giancarlo Vicini, anch'egli socialista, in seguito all'uscita dalla maggioranza di Padovani: "Il Psi, o meglio Gianni Padovani, su motivazioni personali, di rancori per la vicenda delle elezioni regionali e provinciali che lo hanno visto regolarmente soccombere, ha votato contro il bilancio ed è quindi uscito dalla maggioranza", ha scritto il sindaco su Facebook.

Ma il nodo politico più problematico è quello che lega la giunta ai partiti della sinistra Rifondazione comunista e Sel, che esprimono i due assessori Fabio Pelini e Betty Leone. Secondo quanto NewsTown ha appreso stanotte, Cialente avrebbe chiesto le dimissioni "volontarie" dei due già prima della votazione dell'emendamento su Montecristo: "E' chiaro però che ormai non c'è più una maggioranza - sottolinea Cialente - e La mia amministrazione, quasi sicuramente, cadrà. Qualcuno, in SEL mi rimprovera di non mediare. La vicenda Gran Sasso a mio avviso è la vicenda centrale del futuro della città".

Nelle prossime ore Cialente riunirà i partiti di maggioranza e si deciderà il da farsi. Staremo a vedere, anche alla luce del fatto che siamo di fronte alla crisi più profonda della seconda legislatura Cialente.

 

Via libera a bilancio di previsione e piano delle aziende

 

All'alba di oggi il Consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione 2015 del Comune.

Il provvedimento ha ottenuto 17 voti a favore e due contrari: Di Cesare (Appello per L'Aquila che vogliamo) e Padovani (Socialisti Riformisti). La gran parte dell'opposizione non ha partecipato al voto.

Successivamente, il Consiglio comunale ha approvato il Piano di razionalizzazione delle società partecipate dell'ente, vale a dire l'Aquilana società multiservizi (Asm), l'Azienda per la mobilità aquilana (Ama), il Centro turistico del Gran Sasso, l'azienda farmaceutica municipalizzata (Afm), il Servizio elaborazione dati (Sed) e la società Gran Sasso Acqua.

Il Piano è stato elaborato sulla base di un esame delle criticità delle strutture in questione, emerse a seguito dell'evoluzione normativa che ha interessato la materia negli ultimi anni.

Per quanto riguarda il Sed, si dovranno ricondurre i contratti del personale all'unico contratto del Commercio; attualmente sono applicate due differenti tipologie contrattuali. È stata inoltre ravvisata la necessità di riduzione delle figure apicali (amministrativa e tecnica) attualmente presenti. Andranno, inoltre, riorganizzati i servizi attualmente forniti.

L'obiettivo principale dell'Ama sarà l'accorpamento, entro il 2016, alla Tua (Trasporto unico Abruzzo), la nuova azienda unica di trasporto regionale. In riferimento all'Asm, il Comune dell'Aquila ha avviato, con deliberazione consiliare del gennaio 2015, un percorso di adesione alla Convenzione con l'Autorità della gestione integrata dei rifiuti urbani (Agir), che porterà ad una riduzione dei costi del servizio a livello unitario, grazie alla sinergia con altre società in house, operanti a livello provinciale e regionale che gestiscono anche attività di smaltimento. Per il Centro turistico del Gran Sasso, il Comune ha previsto un piano di rilancio della società, legata allo sviluppo del comprensorio montano e sciistico, finalizzato all'attuazione degli investimenti previsti nel Piano industriale 2014-2018, approvato dal Consiglio comunale nel marzo 2014.

Per quanto riguarda l'Afm, dallo studio risulta la necessità di scorporare i servizi erogati non attinenti alla "mission" della società, al fine di garantire una gestione economicamente vantaggiosa delle farmacie comunali. Quanto alla Gran Sasso Acqua, si rileva la necessità di condividere un piano di riorganizzazione ad hoc con gli altri 36 Comuni che hanno partecipazioni nella stessa società.

Prevista, infine, la costituzione di un'unica società multiservizi, individuando un amministratore unico per le società Ama, Asm e Ctgs, la riduzione del numero delle figure dirigenziali e la designazione di un solo organismo sindacale e di un unico collegio di revisione. Il cronoprogramma prevede che tali azioni si svilupperanno entro il 31 dicembre 2015. Il costo annuale sostenuto per i compensi degli amministratori non potrà superare l'80 per cento del costo complessivamente sostenuto nell'annualità 2013.

Via libera del Consiglio anche all'atto di indirizzo per le società partecipate riferito al triennio 2015-2017. Le disposizioni contenute nel testo deliberativo riguardano le società in house dell'ente comunale, vale a dire l'Aquilana società multiservizi (Asm), l'Azienda per la mobilità aquilana (Ama), l'Azienda farmaceutica municipalizzata (Afm), il Centro turistico del Gran Sasso e il Servizio elaborazione dati (Sed). L'atto prevede l'obbligo, per le società partecipate, di predisporre un Piano previsionale aziendale riferito al triennio 2015-2017, redatto sulla base di obiettivi strategici che fanno riferimento al contenimento dei costi del personale, al raggiungimento del pareggio economico finanziario, al miglioramento della qualità del servizio e alla reciproca collaborazione, onde usufruire della sinergia dei costi, con particolare riguardo agli acquisti, ai servizi e al personale.

Il Piano previsionale dovrà essere composto dal Piano industriale triennale, contenente l'action plan da realizzare per il raggiungimento degli obiettivi strategici fissati dall'Amministrazione comunale e il piano dettagliato degli investimenti, coerentemente con il contratto di servizio, oltre al budget annuale, all'analisi del rischio e al piano del fabbisogno del personale. Sulla base del documento le società non possono ricorrere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, mentre quelle a tempo determinato sono consentite solo ai fini di assicurare la qualità e continuità dei servizi nelle situazioni di stagionalità o aggravio di lavoro, comunque nel rispetto dei requisiti di temporaneità ed eccezionalità. Prima di richiedere al Comune dell'Aquila l'autorizzazione per procedere con nuove assunzioni, sia pure a tempo determinato, sono obbligate a esperire la procedura di mobilità. Il reclutamento del personale dovrà avvenire all'esito di procedure selettive a evidenza pubblica, le cui valutazioni saranno a carico di commissioni costituite da "esperti di provata esperienza" che non siano componenti dell'organo di direzione politica dell'amministrazione, non ricoprano cariche politiche e non siano rappresentanti sindacali. Anche il conferimento di incarichi potrà avvenire solo all'esito di una procedura comparativa. Sono vietati, invece, provvedimenti di aumento del livello di inquadramento contrattuale. Ai sensi della normativa (legge 147/2013 o legge di stabilità 2014), nel caso in cui le società partecipate presentino un risultato di esercizio negativo, l'ente procederà ad accantonare, nell'anno successivo, in apposito fondo vincolato, un importo pari al risultato negativo non immediatamente ripianato.

L'Assemblea ha infine dato il via libera alla concessione in comodato gratuito alla Gran Sasso Acqua spa della centrale di sollevamento di Pile e al mutamento di destinazione dei fondi di natura demaniale civica di Preturo, utilizzati per la realizzazione di parte del Progetto Case di Coppito 3.
I lavori sono terminati intorno alle 7 di stamani.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 02 Settembre 2015 12:34

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