Mercoledì, 10 Luglio 2013 15:33

Condannata la clinica Villa Letizia: non ha riassunto i lavoratori ex Sanatrix

di 

Il giudice del lavoro del tribunale dell’Aquila, Anna Maria Tracanna, ha condannato la clinica privata Villa Letizia per condotta antisindacale, in seguito a una denuncia presentata dalla FP, la Funzione Pubblica della CGIL.

La casa di cura aquilana, di proprietà dell’imprenditore Enrico Vittorini, non ha rispettato infatti l’accordo sottoscritto nel novembre 2011 con le parti sociali, in base al quale si impegnava, in cambio del trasferimento dei posti letto dell’ex Sanatrix - clinica convenzionata che ha cessato l’attività nel 2009 - a riassumerne il personale, composto, in totale, da 56 lavoratori.

Tutto ciò non è avvenuto. Ma la cosa grave è che Villa Letizia, oltre ad aver completamente disatteso gli accordi sindacali che imponevano di riassorbire le vecchie maestranze Sanatrix, ha addirittura assunto nuovo personale: 43 nuovi infermieri e operatori socio sanitari, di cui 30 assunti con contratto a tempo indeterminato, 10 a tempo determinato e 3 con contratti di collaborazione.

Una vera e propria beffa per gli ex lavoratori Sanatrix, costretti a vivere, da oltre 4 anni, con i 500 euro mensili della cassa integrazione in deroga, l’unico ammortizzatore sociale a cui hanno avuto diritto. “Il giudice ha riconosciuto la validità delle nostre ragioni” ha detto il segretario provinciale della CGIL, Umberto Trasatti “E’ molto grave che un imprenditore locale abbia avuto questo tipo di comportamento, in una situazione, peraltro, difficile come quella sta vivendo questa città dopo il terremoto. Aggiungo che la CGIL, insieme agli altri sindacati, aveva concordato l’assunzione degli ex dipendenti Sanatrix allegando all’accordo l’elenco del personale da riassumere gradualmente”

“Quello di Vittorini è stato un atto di arroganza” ha chiosato Dario Angelucci, segretario provinciale della FP CGIL “Ci troviamo di fronte a un imprenditore che, in presenza di un accordo sindacale puntuale, ha preferito fare altre scelte. Quello che è successo dimostra che, quando il sindacato fa il proprio mestiere, la prepotenza da parte dei datori di lavoro viene superata dalle indicazioni della legge”

La legge a cui fanno riferimento Angelucci e la CGIL è la 428 del 1990, per la precisione l’articolo 47, che impone, in caso di cessione di un’azienda o di un suo ramo autonomo, che i relativi rapporti di lavoro vengano trasferiti al datore di lavoro acquirente.

Nel corso della conferenza stampa - nella quale erano presenti anche Antonio Ginnetti, responsabile provinciale della CGIL sanità, Carmine Ranieri, segretario regionale della FP, nonché un gruppo di lavoratrici dell’ex Sanatrix - i rappresentanti sindacali hanno lanciato anche un j’accuse nei confronti delle istituzioni locali, in primis la Regione, colpevoli di essersi disinteressate della faccenda e di non aver preteso il rispetto, da parte di Villa Letizia, degli accordi sottoscritti. “Villa Letizia è l’unica azienda dell’ex gruppo Villa Pini che ha completamente disatteso gli accordi firmati con le parti sociali” ha fatto presente Carmine Ranieri.

Attualmente la casa di cura ha 70 posti letto accreditati: 28 sono quelli che aveva già in dote, i restanti, ben 42, sono quelli che appartenevano alla Sanatrix. In termini di budget, ciò vuol dire che, degli 11 milioni totali accordati dalla Regione a Villa Letizia per il 2013, almeno 4 sono “imputabili” ai posti letto ereditati dalla Sanatrix

La sentenza del giudice del lavoro è immediatamente esecutiva e dispone che la clinica aquilana proceda immediatamente alle assunzioni dei lavoratori Sanatrix, nei termini e secondo le modalità indicate dall’accordo. I rappresentanti sindacali hanno lasciato intendere che, nei confronti di Villa Letizia, ci saranno ulteriori azioni legali per chiedere il risarcimento dei compensi mai incassati dai lavoratori Sanatrix a causa della loro mancata assunzione

Ultima modifica il Mercoledì, 10 Luglio 2013 16:02

Articoli correlati (da tag)

Chiudi