Tanto lavoro per nulla.
Dopo il parere di inammissibilità rilasciato dalla Corte dei Conti all'ennesimo parere chiesto dall'amministrazione comunale, sembrava essere giunta a un punto di svolta la vicenda dei precari del Comune dell'Aquila, i cui contratti sono scaduti il 30 settembre scorso.
La soluzione era stata trovata al termine di ore convulse, scandite da incontri tra i sindacati e l'assessore al Personale Betty Leone e da riunioni dei dirigenti comunali: nel giro di qualche giorno, la giunta avrebbe votato delibera per impegnare il sindaco a dare mandato al dirigente del settore Avvocatura, Domenico de Nardis (che, come si ricorderà, aveva già dato parere favorevole alla proroga), di firmare i contratti al posto della dirigente Ilda Coluzzi, rimasta ferma sulle sue posizioni di contrarietà.
Tutti i contratti, però, dovevano essere corredati da un verbale di conciliazione che impegnasse i lavoratori, sostanzialmente, a non chiedere risarcimenti né a sollevare contenziosi di fronte al Comune per l'eccessivo ricorso a contratti a tempo determinato.
Sembravano tutti d'accordo: sindacati e lavoratori, pronti a firmare il verbale, amministratori e dirigenti, con de Nardis convinto, appunto, dalla disponibilità alla conciliazione dei precari oltre che dalla posizione nient'affatto ostativa manifestata dalla Ragioneria generale. Chiaro il percorso da seguire: condiviso il verbale di conciliazione, de Nardis avrebbe firmato il rinnovo dei 56 contratti scaduti il 30 settembre scorso, a seguito della delibera che la Giunta comunale, di lì a poco, avrebbe approvato, seppure soltanto a maggioranza, noto il parere negativo del vice sindaco Nicola Trifuoggi.
E invece, la Giunta comunale - riunita nella serata di ieri - non ha approvato la delibera. A stoppare gli assessori comunali, il 'no' di Angela Spera, la dirigente che ha sostituito il segretario generale Carlo Pirozzolo, sospeso a seguito dell'indagine sul concorso ex Onpi. E, probabilmente, l'influenza del vice sindaco che, sul rinnovo dei precari, ha tenuto fin da subito un atteggiamento molto chiaro. A quanto si apprende, comunque, la bozza di delibera per il rinnovo dei contratti - alla fine - dovrebbe essere approvata, ma soltanto a conciliazione effettivamente avvenuta.
Il condizionale però, giunti a questo punto, è d'obbligo.