"Il Comune dell'Aquila si deve costituire parte civile nel processo 'Grandi Rischi bis' che vede come imputato Guido Bertolaso".
Lo chiede, in una nota, il gruppi civico consiliare 'Appello per L'Aquila che vogliamo'. "Sarebbe grave se ciò non accadesse - aggiungono - visto che quello è il processo alla parte politica che organizzò 'l'operazione mediatica' della commissione Grandi Rischi. Sono oltre sei anni che questa città su quella vicenda, come su molte altre, chiede semplicemente verità e giustizia, di sapere come andarono effettivamente le cose e di sancire tutte le responsabilità per le 'rassicurazioni disastrose' date ai cittadini. Per la verità storica, per la memoria delle vittime, perché comportamenti tanto scellerati non possano più accadere. Perché è necessario essere al fianco dei parenti delle vittime che da anni combattono questa battaglia".
Sarebbe inoltre significativo - si legge nella nota - "che alla prima udienza tra il pubblico ci fosse il sindaco, o un suo delegato, con la fascia tricolore. La Giunta quindi adotti una deliberazione in tal senso, c'è tempo fino al 20 novembre, altrimenti dovrà spiegare alla città i perché della scelta di non costituirsi parte civile nel processo a Guido Bertolaso".
LA RISPOSTA DI CIALENTE SUI SOCIAL E LA CONTRO REPLICA DI DI CESARE
"Il Comune si costituisce sempre ed in tutti i procedimenti - ha scritto sulla sua pagina facebbok il sindaco dell'Aquila - anche quelli che interessano anche propri amministratori, dirigenti, funzionari. Scelta compiuta anni fa , credo 2010 o 2011, con apposita delibera di giunta".
"Bene - non ha perso tempo a ribttere il consigliere di APLCV Di Cesare - allora si proceda anche con la presenza alla prima udienza"