L'Asm avrebbe usato una parte dei trasferimenti straordinari incassati dal Comune in occasione dell'Adunata nazionale alpini non per premiare il personale per gli straordinari svolti ma per acquistare alcuni giubbotti di sicurezza rivelatisi non a norma.
La denuncia arriva dai sindacati Cgil, Uil, Ugl, Fiadel e dalle Rsu.
"A tutto si pensava" si legge in una nota congiunta "fuorché che si arrivasse da parte del "management" di Asm persino alla scelta di spendere denaro - che rammentiamo essere pubblico - per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale per la sicurezza sul lavoro che sembrerebbero non conformi alla norma tecnica".
"Merita un approfondimento la vicenda che nasce dall'evento dell'Adunata Nazionale degli Alpini tenutasi all'Aquila quando l'Asm si è vista riconoscere dal Comitato degli Alpini che ha organizzato l'evento - e dal Comune - ingenti somme da destinare alla garanzia dell'espletamento del servizio di cui è incaricata e ciò al meglio anche in quelle giornate di rilevante intensificazione delle attività".
"È una modalità classica per gli alpini ed è una cosa che, peraltro, conosce molto bene qualche esponente aziendale che, con congruo anticipo, si è recato a Pordenone alla precedente adunata per studiare - a spese della collettività - le modalità poste in essere da quelle parti".
"Ebbene, mentre in tutto il territorio nazionale e anche all'Aquila, le società partecipate coinvolte nei servizi pubblici hanno, giustamente, pensato di destinare parte di quelle somme anche a chi in quelle ore, fisicamente, ha dato il proprio contributo come lavoratore, Asm è stata l'unica società ad incamerare il denaro stornandolo ad altre necessità, cui l'azienda ordinariamente deve far fronte, come quella - ad esempio - di dotare i dipendenti degli indumenti da lavoro adatti: chissà cosa penserebbe l'Associazione alpini se sapesse che nulla è stato dato ai lavoratori fuorché qualcosa che una ditta specializzata del lavaggio ha definito "capo non conforme alla En 471".
"La cosa ancor più grave è che non si è avuta evidenza della gara neanche sul sito web della società ma sembrerebbe che tali indumenti siano stati acquistati ad una società pescarese per un importo complessivo di oltre 50 mila euro ma in 2 tranches, ovviamente rigorosamente mediante affidamento diretto".
"E poi, le fogge degli indumenti andavano viste con le organizzazioni sindacali, come stabilisce il contratto nazionale, ma soprattutto con gli attori della sicurezza: guarda caso, il rappresentante dei lavoratori non ha mai avallato tale specifico acquisto".
"Forse a chi ha manifestato vicinanza alla nostra gente, ossia all'associazione ed al comitato organizzativo degli alpini, e ai cittadini aquilani, certi esponenti di Asm dovrebbero chiedere scusa per la superficialità e la scarsa considerazione degli aspetti umani".
"Forse, infine, alla città dovrebbero anche spiegare a cosa è dovuto un blitz della Guardia di Finanza di qualche giorno fa".
La risposta di Tordera: "Tutto falso, sporgerò querela"
Sono fortemente sorpreso dal comportamento di alcune sigle sindacali e Rsu che continuano a gettare fango contro l’azienda all’interno della quale è in corso un’operazione di risanamento volta al mantenimento di tutti i posti lavoro.
Premesso che querelerò per diffamazione i sottoscrittori del comunicato stampa in oggetto, trovo doveroso rispondere alle accuse, soprattutto per rispetto ai cittadini che leggono.
Innanzitutto preciso che le divise date in dotazione al personale Asm sono assolutamente conformi a tutte le norme tecniche, così come comprovato dalla documentazione regolarmente agli atti dell’azienda.
E’ peraltro falso che il Rappresentante per la Sicurezza dei Lavoratori non abbia condiviso l’acquisto delle divise, in quanto prima dell’acquisizione si è svolta una riunione alla quale lo stesso ha partecipato assieme al medico competente, all’Rspp ed ai Responsabili di Settore ed è stato redatto apposito verbale, controfirmato dagli stessi.
Ancor più falso il fatto che per l’acquisto delle suddette divise siano stati utilizzati i fondi destinati all’organizzazione dell’Adunata degli Alpini.
La gara per l’acquisto non è stata pubblicata sul sito web aziendale in quanto si è ricorsi all’utilizzo del Mercato Elettronico delle Pubbliche Amministrazioni (ME.P.A), così come previsto dalla normativa.
Un esponente aziendale si è recato a Pordenone, sede della precedente adunata, assieme ad una delegazione del Comune dell’Aquila e agli esponenti delle altre società partecipate, per acquisire dati ed informazioni che hanno contribuito all’ottima riuscita dell’evento nella nostra città.
Per quanto riguarda la verifica in essere da parte del Nucleo di Polizia Tributaria dell’Aquila, che certo non può essere definito un blitz, questa è riferita al controllo delle Imposte Dirette, dell’IVA e dell’Irap, per il periodo di imposta 2013 (si tratta di controlli di routine per le società) come periodicamente avvenuti.
La documentazione richiesta, afferente l’attività di controllo, è stata immediatamente consegnata e, come di norma, concentrata in una stanza nella nostra sede di Bazzano, messa a disposizione del Nucleo di P.T.
Alle sigle sindacali, che ci invitano a scusarci per la superficialità e la scarsa considerazione degli aspetti umani (!?), rispondo che loro stesse dovrebbero scusarsi con i lavoratori Asm, poiché con questo loro atteggiamento vanno solo a danneggiare l’immagine e la reputazione della Società.
Ribadisco pertanto la mia intenzione a procedere per le vie legali.