Martedì, 01 Dicembre 2015 01:46

Urban Center: 'fumata nera' sulla scelta del comitato scientifico

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Fumata nera.

Come avevamo anticipato, l'assemblea dell'Urban center, riunita ieri, non è riuscita a trovare l'accordo sulla nomina dei cinque componenti del comitato scientifico. Ad un mese, oramai, dall'elezione a presidente dell'architetto Maurizio Sbaffo, a segnare un primo strappo tra il mondo delle associazioni e la rappresentanza tecnico-scientifica in seno all'organismo che aveva individuato, invece, la figura di Antonella Marrocchi, presidente di Policentrica, in altre parole, non si è ancora arrivati ad una convergenza sui nomi.

E le bocche di tutti restano cucite. Nessuno parla.  

Ma cosa sta accadendo? Sul tavolo c'erano sette candidature per cinque posti disponibili.

Antonella Marrocchi, Donato Di Ludovico, segretario dell'Istituto nazionale di urbanistica, e l'architetto Marino Bruno, rappresentano il mondo tecnico-scientifico, con le deleghe, oltre che di Policentrica e dell'Inu, degli ordini professionali - Bruno rappresenta architetti e ingegneri - e dell'Università dell'Aquila - Di Ludovico ha la delega della rettrice Paola Inverardi e rappresenta la facoltà di ingegneria. Ci sono poi la commercialista Rita Bufalini, presidente della Onlus Social Mar, e Paolo Tella, che rappresenta le imprese - è consigliere CNA, presidente del Consorzio di imprese L'Aquila 2009 e delegato del Polo dell'Edilizia sostenibile. Completano il quadro Giulia Tomassi, presidente dell'associazione culturale 'Quinta Giusta', a rappresentare il terzo settore, e Margherita Paglino, sociologa, presidente di Socioplan.

Ieri pomeriggio, l'assemblea dell'Urban center - a voto segreto, con tre preferenze a disposizione per ciascun rappresentante - avrebbe dovuto scegliere i cinque componenti del comitato scientifico tra questi sette nomi, oltre ad un tesoriere e ad un segretario senza potere di voto, come recita lo Statuto, tra l'altro già contestato da molte anime del nascente organismo.

Si è lavorato fino all'ultimo per trovare una sintesi tra le varie posizioni, un accordo tra le parti su cinque nomi che potessero essere votati per acclamazione, come auspicato dall'assessore Fabio Pelini che ha invitato a fare in modo che "il comitato scientifico sia davvero rappresentativo di tutti i portatori di interessi". Come detto, però, l'accordo non si è trovato. Si sarebbe dovuto procedere, quindi, con il voto segreto, tre preferenze per ogni rappresentante: a quel punto però, i candidati Marrocchi, Bruno e Di Ludovico hanno deciso di ritirare la loro candidatura, mossa già annunciata nel documento congiunto presentato a sostegno delle singole candidature, che si vorrebbero però unitarie, come riportato ieri da NewsTown. Contestualmente, ha ritirato la sua candidatura anche Paolo Tella

Restava sul tavolo la possibilità di una modifica last minute dello Statuto, così che anche il segretario e il tesoriere potessero avere potere di voto: in questo modo, sarebbero stati subito eletti tutti e sette i candidati e due tra loro avrebbero assunto le cariche in questione.

La matassa, però, non è stata sbrogliata.

Le varie anime dell'Urban center e, in particolare, la rappresentanza tecnico-scientifica da un lato, che immagina l'organismo come un luogo di indirizzo dei processi di ricostruzione, e le associazioni del mondo culturale e sociale dall'altro che, al contrario, lo vivono come luogo di partecipazione, dibattito, d'ascolto delle esigenze dei cittadini, sembrano molto lontani da una soluzione davvero condivisa. E trovare un accordo per la sola sete di poltrone, un accordo politico insomma, piuttosto che intorno ad un programma condiviso da portare avanti nei prossimi anni, significherebbe depotenziare l'Urban center, fin dalla nascita.

Ed ora? L'assemblea ha dato mandato al presidente Sbaffo di riconvocare, entro i termini statutari, una nuova tornata elettorale. Staremo a vedere se si riuscirà, finalmente, a nominare il Comitato scientifico.

Ultima modifica il Giovedì, 03 Dicembre 2015 16:18

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