Giovedì, 10 Dicembre 2015 17:55

Musica, all'Aquila si celebra il decimo Joe Strummer Tribute: il più longevo d'Italia

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Era il mese di febbraio del 2003 quando un gruppo di giovani aquilani organizzarono nel capoluogo abruzzese una festival tributo a Joe Strummer, leader dei Clash e icona del punk mondiale, scomparso solo tre mesi prima a Sommerset, in Inghilterra [vedi scheda in basso].

Ispirandosi alla schietta dirompenza dello strimpellatore, non aspettarono il primo anniversario della morte per rendere tributo a Strummer, diventando quasi involontariamente gli organizzatori del primo Joe Strummer Tribute italiano: lo Stay Free!.

Venne poi la volta del tributo ufficiale di Bologna, che si tiene ogni anno nella città emiliana per ricordare quanto il cantante dei Clash abbia influenzato non solo la musica, ma anche l'intera cultura degli anni Ottanta in Europa e nel mondo. E poi vennero le decine di tributi che sono stati e continuano ad essere organizzati in tutta Italia.

locandina stayfreeAll'Aquila sabato 12 dicembre ci sarà la decima edizione (non si tennero quelle del 2005 e del 2006) dello Stay Free!, da tempo organizzato nello spazio sociale di CaseMatte, all'interno dell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio. Con i suoi dieci anni, l'iniziativa è ormai un appuntamento tradizionale con la musica rock in città, e rappresenta una manifestazione cult tra gli appassionati abruzzesi.

Sul palco-rampa da skate di CaseMatte i primi a salire saranno gli aquilani Elio Tazzi Original Ska Jazz Creole Orchestra (ska/jazz), seguiti dai numerosi musicisti (ben dieci gli elementi) della band ska marsicana Les Eskargot. Sarà poi la volta del suono ruvido e potente dei Link Pretara and the Rudimentals (garage punk), che apriranno agli headliner: The Johnny Clash Project. The Johnny Clash Project, ossia i Johnny Clash, sono un trio bolognese di "drumless country fuorilegge", che suonano le canzoni dei The Clash alla maniera di Johnny Cash. Dopo di loro, chiusura in bellezza con il dj set di Dirty Red.

Una serata esplosiva, insomma, per il decimo tributo aquilano a Joe Strummer.

joe 1Joe Strummer: il giorno dopo la morte*. Nato ad Ankara, in Turchia, vero nome John Graham Mellor, figlio di un diplomatico britannico e leader dei 101ers, Mellor adotta il nome di "Strummer" (strimpellatore) dopo le improvvisate esibizioni del brano Johnny Be Good eseguite con l'ukulele nelle stazioni della metropolitana londinese. Alla metà degli anni Settanta Strummer dà vita all'esperienza dei Clash insieme a Michael "Mick" Jones, Paul Simonon e Tory Crimes, tutti provenienti dai London SS, nei quali milita anche Nicky "Topper" Headon.

Al primo concerto dell'agosto 1976 (come apripista dei Sex Pistols), seguono altre apparizioni nel corso di diversi festival punk insieme agli onnipresenti Pistols e a Siouxsie And The Banshees. Il sound ruvido e stringato, l'aggressività e la forte connotazione politica distinguono i Clash dalla scena punk rock soprattutto quando viene pubblicato White riot, il loro primo 45 giri (marzo 1977), duro attacco alle istituzioni per gli scontri di Notting Hill a Londra dell'anno precedente, tra polizia e giovani della comunità nera.

E' l'inizio di una storia che farà di Strummer e del suo gruppo una delle grandi icone del punk. Attento e meticoloso nella ricerca musicale, a Strummer si devono brani che, pur esprimendo messaggi fortemente politicizzati e attenti alla realtà sociale della Gran Bretagna di quegli anni, sono diventati di grande successo presso un pubblico più ampio di quello di riferimento, un patrimonio condiviso da tutti, anche grazie a delle trasformazioni interne al gruppo che via via porteranno i Clash a sperimentare più linguaggi e melodie. Per un sinteticissimo promemoria ecco la celeberrima London Calling, dischi cupi come Sandinista! o Give 'em Enough Rope, hit quali Should I Stay or Should I Go?, che spalancarono al gruppo dei ribelli del punk rock il mercato musicale degli Stati Uniti.

Negli anni Ottanta, un decisivo cambio di rotta: l'impegno politico si trasforma in sperimentazione, Strummer e i suoi provano il funk, il rap, la musica reggae e tendenze provenienti dalle minoranze etniche londinesi. L'idea funziona, dove si svelano le profonde radici dei quattro musicisti che vanno dal blues al jazz senza dimenticare il rock'n'roll: Spanish Bombs e Brand New Cadillac. Ancor più sorprendenti sono le ricerche di sonorità che anticipano di almeno dieci anni generi di tendenza degli anni '90 (The Guns Of Brixton, Train In Vain e Lost In The Supermarket). L'anima politica trova anche un riscontro commerciale di massa in tutto il mondo, Stati Uniti inclusi.

L'uscita, nel novembre 1981, del 45 giri This is Radio Clash, anticipa anche la musica rap e hip-hop. La conferma viene da Combat Rock, coi singoli come Should I Stay Or Should I Go? e Rock The Casbah. È il 1982 e il gruppo è all'apice della popolarità, tanto che alla fine dell'anno suonano addirittura assieme a The Who, una delle poche formazioni degli anni '60 e '70 a godere del rispetto della generazione punk.

L'anno seguente Strummer e Jones, le due anime dei Clash, mostrano segni di insofferenza reciproca. Mick Jones forma i Big Audio Dynamite, mentre Strummer (insieme a Simonon) riprende il nome Clash e dà alle stampe il deludente e trascurabile Cut The Crap (1985). Jones e Strummer (una delle coppie d'oro della storia della musica inglese) si ritrovano nell'ottobre 1986 per il secondo disco dei Big Audio Dynamite (N. 10, Upping St.), ma la tanto desiderata reunion dei Clash rimane una delle tante leggende che costellano la storia del rock.

Quando nel 1989 i Clash si sciolgono, a dodici anni dall'esordio ufficiale, Strummer intraprende una carriera solista coronata da un certo successo. Uomo curioso e portato istintivamente a rimettersi in gioco, prova anche l'esperienza del grande schermo recitando e scrivendo partiture per colonne sonore cinematografiche.

Joe Strummer, fondatore, leader e chitarrista dei Clash, una delle storiche band del rock-punk, è morto ieri nella sua casa a Sommerset, nell'ovest dell'Inghilterra. Aveva appena 50 anni. Il decesso di Strummer è stato reso noto solo 24 ore dopo da un suo agente. "Joe", ha annunciato, "è morto nella sua casa di Sommerset", nell'Inghilterra occidentale. "Non conosciamo le cause", ha aggiunto l'agente, "ma presto sarà effettuata l'autopsia". Probabilmente, a quanto riferiscono alcune fonti compresa la Bbc, si è trattato di un attacco cardiaco.

Appena un mese fa l'ultimo concerto, con il suo nuovo gruppo, i Mescaleros. Il prossimo anno i Clash, seconda band punk dopo gli americani Ramones, saranno inclusi nella Rock and Roll Hall of Fame, il gotha della musica rock.

*liberamente riadattato da E' morto Joe Strummer leader dei Clash, La Repubblica, 23 dicembre 2002

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