Ci siamo.
Maurizio Sbaffo, presidente dell'Urban Center, l'aveva detto: "Mediazione fallita, verrà immediatamente attivato il processo per l'elezione del Comitato Scientifico, e a seguire degli altri organi statutari". Così è stato. Dopo la fumata nera alle 'elezioni' indette il 2 dicembre scorso, con il ritiro di quattro candidature delle sette inizialmente presentate, il 18 febbraio prossimo si tornerà a votare per eleggere i cinque componenti del comitato scientifico dell'Urban Center che si aggiungeranno al presidente e al rappresentante del Comune dell'Aquila, non ancora indicato. Contestualmente, verranno eletti anche tesoriere e segretario.
A contendersi i cinque posti nel comitato scientifico saranno otto candidati. A comunicarlo - con una nota - è proprio il presidente Sbaffo. "Alle tre candidate già presenti nella prima tornata, e cioè Rita Bufalini, Margherita Paglino e Giulia Tomassi, si sono aggiunti Cinzia Leopardi, Chiara De Paolis, Francesca Romana Fabiani, Antonio Gasbarrini e Roberto Capezzali".
Tutti i candidati - ha voluto chiarire Sbaffo - "hanno sottolineato il carattere di servizio della propria candidatura, indirizzata a far si che l’organismo, così come statutariamente individuato, possa al più presto fungere da 'enzima' per l’avvio della piena fase operativa dell’Urban Center, che sarà comunque incentrata sugli obiettivi della partecipazione attiva di tutti i soggetti costituenti l’Assemblea ed i Forum più allargati e rappresentativi della domanda sociale, delle necessità, dei legittimi interessi e delle competenze tecniche e scientifiche, costituiti dai 'Tavoli Tematici di Partecipazione', da cui ci si attende l’elaborazione dei documenti finalizzati alle proposte, sulle singole 'problematiche', condivise dai principali attori agenti nel territorio detentori delle competenze gestionali e delle risorse riguardanti gli ambiti trattati".
Augurando dunque ai candidati "un sereno e partecipato confronto", il presidente ribadito l'importanza della "massima partecipazione all’appuntamento elettorale, nonché alla futura definizione dei contenuti operativi e dei programmi dell'Urban Center, riconquistando così quella dimensione etica e morale di comunità in cui tutti i cittadini che la compongono si riconoscono, accettandone i vincoli organizzativi, perseguendo gli interessi collettivi come bene comune, rispettando e partecipando ai riti ed alle consuetudini".
Un tentativo di calmare le acque, fin troppo agitate in seno al nascente organismo di partecipazione. Sta di fatto che le candidature raccontano di una frattura non sanata e che sarà difficile da gestire per il presidente eletto. L'anima in seno all'organismo che abbiamo definito 'tecnica' in alcuni articoli già pubblicati su NewsTown, infatti, composta dall'associazione Policentrica e dall'Inu, l'Istituto nazionale di Urbanistica, dall'Università degli studi dell'Aquila e dagli ordini professionali, non ha presentato candidature, confermando il passo indietro di Antonella Marrocchi, Donato Di Ludovico e Marino Bruno.