Mercoledì, 17 Febbraio 2016 12:56

Il funk interstellare dei Calibro 35: dai poliziotteschi a Dr. Dre. L'intervista

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Radio Rai li ha chiamati a riscrivere sigle e stacchetti dei programmi; sono tra le poche band italiane a fare concerti sold out anche fuori dai confini nazionali; Dr. Dre, il più importante produttore hip hop statunitense, li ha campionati nel recente Compton (ma prima lo aveva fatto anche Jay-Z).

I Calibro 35 sono, attualmente, il miglior gruppo italiano in circolazione. La loro miscela di funk, jazz, rock, prog e rimandi alle colonne sonore poliziottesche anni Settanta continua a mietere successi, sia di pubblico che di critica.

S.p.a.c.e., l'ultimo album del quintetto milanese – nato nel 2008 e formato dai polistrumentisti Massimo Martellotta e Enrico Gabrielli, dal batterista Fabio Rondanini, dal bassista Luca Cavina e dal produttore Tommaso Colliva – ha segnato un'ulteriore evoluzione nel suo percorso artistico e musicale. Pur non abbandonando le sonorità dei dischi precedenti, i Calibro si sono discostati dalle atmosfere noir e poliziottesche per abbracciare un immaginario più legato alla fantascienza.

Il disco, un concept ispirato al filone letterario e cinematografico SciFi,  è ambientato nel 1966 ed è stato registrato nei prestigiosi studi Toe Rag di Londra (dove, per intenderci, sono passati anche i White Stripes di Elephant). La lavorazione è avvenuta su un nastro analogico con sole 8 tracce - proprio come si sarebbe fatto a metà degli anni Sessanta – con i membri della band che hanno inciso suonando insieme live in studio nella stessa stanza, con strumenti e apparecchiature vintage e senza cuffie.

Sabato prossimo, il 20 febbraio, i Calibro 35 suoneranno all'Aquila al Bliss nell'ambito del Winter a lot festival, evento organizzato dall'associazione A lot entertainment (con la media partnership di NewsTown).

Per l'occasione abbiamo rivolto alcune domande al produttore del gruppo, Tommaso Colliva.

Dai poliziotteschi alla fantascienza. Ci spiegate questo cambiamento?

A differenza di altri generi (poliziesco, western, commedia, sexy etc…) non c’è stata un’enorme esplorazione del genere in Italia tra i ’60 e i ’70 così ci siamo permessi di chiederci “cosa sarebbe successo se Sergio Leone avesse fatto la sua ‘Odissea Nello Spazio’ invece di ‘Per qualche dollaro in più’”. Scherzi a parte abbiamo notato proprio che la fantascienza era il genere che ci lasciava più liberi di sperimentare ed esplorare le strade musicali che volevamo senza imbrigliarci troppo ed essendo reduci da 4 dischi di crimini e misfatti era proprio quello che volevamo.

La successione delle tracce del disco sembra andare a comporre una sorta di trama. E' una cosa voluta oppure casuale?

E’ voluta ma non forzata. Cerchiamo sempre di avere successioni di brani con un senso logico ma non ne facciamo mai una conditio sine qua non. L’unica cosa assoluta in Calibro è la musica, il resto se c’è bene se no pazienza. In questo disco son molto soddisfatto dell’evolversi del linguaggio di come si passa da A a B abbastanza fluidamente.

Il disco, ben suonato, ben prodotto e con suoni davvero invidiabili, è stato registrato in diretta, con apparecchiature vintage e con tutti voi che avete suonato nella stessa stanza. Per inciderlo siete volati a Londra, negli studi Toe Rag. Che tipo di esperienza è stata?

C’è un piccolo documentario che racconta la registrazione ed Enrico in quello descrive a pieno quanto sia stata un ‘esperienza fantascientifica. Catapultarsi nel 1966 per registrare un disco da far uscire nel 2015 ed è stato esattamente così. Avevamo già utilizzato praticamente tutti strumenti vintage ma è stata la prima volta in cui ci siamo voluti immergere in una metodologia anni ’60.

Il disco è stato pubblicato dall’etichetta Record Kicks, label attiva soprattutto nella scena soul-funk. Come siete entrati in contatto con questa realtà?

Un gruppo italiano al 100% ma atipico sia per produzione che per genere musicale incontra un’etichetta italiana al 100% ma atipica per catalogo e obiettivi…Era destino! Ci siamo incontrati al dj set di un comune amico - Neal Sugarman della Daptone - ed è scattata subito l’intesa.

Solitamente registrate in pochi giorni, arrivate in studio che avete le idee già molto chiare. E' stato così anche questa volta?

In realtà non è detto che si abbiano idee chiare ma che accettiamo molto quelle che saltano fuori, che ci fidiamo degli altri. Questa volta abbiamo fatto un giorno solo di prove prima di entrare in studio giusto per focalizzare meglio alcune novità che volevamo introdurre per poi lasciare spazio totale al flusso creativo e così è stato.

Dal vivo avete un grande impatto e i vostri concerti sono sempre affollatissimi. Che tipo di pubblico è il vostro?

Molto vario ed è una delle cose che ci rende più orgogliosi. Essendo un progetto atipico è difficile imbrigliare noi in definizioni così come è difficile imbrigliare il pubblico che proviene da varie fasce di età e di gusti musicali. In generale ti posso dire che è un pubblico attento che non si spaventa, che da valore a quello che facciamo e che ci trasmette tanta energia.

Suonate spesso all'estero, siete stati anche negli Usa, segno che il genere che proponete è apprezzato anche da un pubblico non italiano. Che differenze ci sono tra suonare in Italia e suonare fuori dal nostro Paese?

Spiace dirlo ma è necessario ammettere che in altri paesi l’attenzione alla musica in quanto tale è pure maggiore. E’ molto più frequente trovare recensioni o interviste italiane infarcite di riferimenti culturali e cinematografici mentre è molto più usuale incappare nella recensione americana che cita l’utilizzo del wah wah o le strutture dei pezzi come colonna portante. Credo dipenda da fattori culturali forti e profondi e noi cerchiamo di avere entrambi.

Come si svolgono i live set di questo tour?

Molto divertenti. C’è stato un allargamento di strumenti - adesso sia Max che Enrico suonano i sintetizzatori - e di scaletta - quasi tutto il nuovo disco è riproposto dal vivo - ed entrambi questi fattori favoriscono una nuova esperienza dei concerti di Calibro 35. Noi insomma ce la mettiamo tutta per far divertire il pubblico!

 

Ultima modifica il Giovedì, 18 Febbraio 2016 10:38

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