La pizza, o meglio "l'arte dei pizzaiuoli napoletani", secondo il linguaggio un po' ingessato delle istituzioni, sarà l'unica candidatura avanzata dall'Italia nel 2016 per la Lista del Patrimonio Mondiale dell'umanità promossa dall'Organizzazione Onu per l'educazione, la scienza e la cultura, meglio nota come Unesco su proposta del ministero dell'Agricoltura e il sostegno dei ministeri degli Esteri, dell'Università, dell'Ambiente, e dell'Economia.
Lo ha deciso, all'unanimità la Commissione nazionale italiana per l'Unesco.
Soddisfatto il ministro Martina: "La scelta è caduta sulla nostra rinomata 'Margherita' perché rappresenta l'Italia in tutto il mondo. Proseguiamo a valorizzare il made in Italy dopo il grande successo di Expo", ha aggiunto. "Ora, il dossier sulla candidatura sarà trasmesso alla sede centrale dell'Unesco a Parigi e inizierà un lungo e complesso inter di valutazione che si concluderà nel 2017 con il coinvolgimento di oltre 200 Paesi, "specialmente perché fino ad ora mai l'Unesco ha iscritto una tradizione connessa ad una produzione alimentare".
Nel documento che ufficializza la candidatura, la Commissione designatrice sottolinea come "l'arte dei pizzaiuoli" abbia svolto "una funzione di riscatto sociale, elemento identitario di un popolo, non solo quello napoletano, ma quello dell'Italia". Insomma "è un marchio di italianità nel mondo".
A differenza da quanto battuto in un primo momento dall'Ansa, però, il presidente della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco, Giovanni Puglisi, ha spiegato a NewsTown che la 'Perdonanza Celestiniana', in realtà, è ancora in corsa. "L'arte de pizzaiuoli napoletani è la candidatura ufficiale avanzata per il 2017. Tuttavia, si è deciso di inoltrare una seconda candidatura, nel caso in cui l'Unesco decida di accettarne due invece che una. Eventualità nient'affatto remota".
"Siamo ancora a Parigi", ha aggiunto ai nostri microfoni il sindaco Massimo Cialente. "Hanno dato priorità alla pizza, ma la Perdonanza, ripetente dopo il rinvio di dicembre, ha un documento di candidatura ineccepibile. Seguiremo la vicenda da vicino, affiancando la 'distratta' ambasciatrice italiana presso l'Unesco".
A dicembre scorso, in effetti, sembrava tutto fatto: a coronamento di un lungo lavoro, iniziato nel 2010, la 'Festa del Perdono' era stata inserita nella lista delle 35 manifestazioni candidate ad entrare nella Lista rappresentativa dei Patrimoni Immateriali dell'Unesco. Era l'unica candidatura presentata dall'Italia: per questo, si respirava grande ottimismo sulle possibilità di accoglimento dell'evento tra i Patrimoni immateriali. Invece, la Commissione - all'ultimo momento - chiese ulteriori approfondimenti su un paio di questioni che, evidentemente, non erano sembrate perfettamente chiare. Non ci fu il tempo materiale per istruire la pratica con i chiarimenti richiesti.
Se ne riparlerà l'anno prossimo, si disse. Il sindaco Cialente aveva assicurato che il Mibact avrebbe confermato la Perdonanza quale unica candidatura italiana. E, ancora, si respirava un clima di grande fiducia. Come detto, però, è andata diversamente: la candidata ufficiale è la pizza, per la Perdonanza, però, c'è ancora un filo di speranza.
La nota ufficiale dell'Unesco
Il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO alla presenza di tutti i Ministeri competenti di politiche unescane, in data odierna all’unanimità dei voti palesi ha deliberato di candidare per l’anno 2017 nella Lista dei Patrimoni immateriali dell’Umanità dell’UNESCO 'L’Arte tradizionale dei pizzaiuoli napoletani'.
Il Consiglio Direttivo ha deliberato altresì, all’unanimità dei voti palesi, di trasmettere all’UNESCO anche la candidatura della “Perdonanza Celestiniana”, opportunamente rivisitata, differita nella valutazione nel Comitato Mondiale di quest’anno, con l’auspicio che possa essere presa in considerazione all’interno del numero prefissato dei siti a livello mondiale da valutare nell’anno 2017.
"Il risultato dei lavori del Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO appare particolarmente importante – dichiara il Presidente della Commissione Nazionale Prof. Giovanni Puglisi – perché coglie un messaggio ed un momento importante delle politiche identitarie italiane, le quali hanno registrato con il grande evento di Expo’ 2015 una significativa presenza del nostro Paese nel sistema culturale ed economico agroalimentare a livello mondiale. La candidatura dell’Arte dei pizzaioli napoletani coglie e corona questo momento importante della tradizione culturale italiana".
"L’auspicio, inoltre, - aggiunge il Presidente Puglisi - che possa trovare accoglimento anche la candidatura della Perdonanza Celestiniana dà speranza ad un’area culturale e geografica del nostro Paese come la città dell’Aquila meritevole di ogni incoraggiamento e sostegno".