Martedì, 13 Agosto 2013 15:20

Ferragosto: consigli per un fine settimana low cost, immersi nella natura

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E’ il fine settimana di Ferragosto e siete all’Aquila: siete già andati in vacanza o magari ci andrete a settembre, per evitare i costi e l’affollamento dell’alta stagione; oppure, molto più semplicemente, quest’anno avete tagliato le ferie fuori città, dato il clima generale di ristrettezze economiche.

Che fare dunque? Restare in casa e uscire per una passeggiata in centro storico, più deserto del solito? Si può fare, perché no. Se invece avete voglia di trascorrere qualche ora immersi nella natura, tra le bellezze nascoste del nostro territorio, vi consigliamo alcune mete imperdibili e a basso costo.

veraA pochi chilometri dalla città, nella frazione di Tempera, potrete trovare immediato riparo dal caldo alle Sorgenti del fiume Vera, un vero angolo di Paradiso alle pendici del Gran Sasso: un angolo si fa per dire, dato che l’area protetta ha un’estensione complessiva di 30 ettari. Per arrivarci si attraversa un comodo sentiero ombreggiato da pioppi neri e salici, con un rigoglioso sottobosco fatto di equiseti, farfaracci, biancospini e prugnoli.
L’acqua, che scende dalla montagna attraverso dolci salti e una piccola cascata, è limpidissima e gelida;
intorno al fiume si sviluppavano un tempo varie attività economiche: ancora oggi ci sono ben tre mulini ad acqua, che il terremoto del 2009 ha danneggiato ma che alcuni proprietari hanno intenzione di ristrutturare appena possibile per valorizzarne la bellezza. C’erano, inoltre, una rameria ed una cartiera, che produceva una filigrana di ottima qualità. Il fiume Vera, infine, è l’habitat ideale per le trote, di cui il fiume è ricco, e che vengono allevate da Assunta, che nella sua trattoria vi farà accomodare e, senza troppi formalismi, inviterà ad apparecchiare e servire gli uomini della comitiva.

Natura, arte e cultura. Siamo a Tione degli Abruzzi, poche anime alle pendici del Colle Alto, nella Valle Subequana attraversata dall’Aterno. È qui che si trovano le Pagliare più famose d’Abruzzo. Un villaggio agreste di altura, “paese in miniatura” di casette in pietra, tra la catena montuosa del Sirente (2348 m slm) e la Media Valle dell’Aterno, ai margini nord orientali dell’Altopiano delle Rocche.
Le Pagliare raccontano una storia antica: già nel XV secolo erano ricovero e deposito per il fieno. Con il passare del tempo, cominciarono ad essere utilizzate come dimore temporanee per la transumanza verticale, fenomeno tipico del nostro territorio, che imponeva ad ogni cambio di stagione di migrare ad alta quota dai piccoli paesi a valle per trovare terre coltivabili e fertili pascoli.
tione2Le costruzioni sono semplici, con il caratteristico tetto coperto di tegole, costituite per lo più da due locali sovrapposti. Quello superiore fungeva da fienile e da giaciglio per l’uomo, quello inferiore era utilizzato come stalla per gli animali. In tutto, 108 unità, sapientemente strutturate, capaci di ricostruire in piccolo un’area completa di lavoro, funzionale all’intera permanenza stagionale. Ogni casetta o gruppo di casette aveva un’aia comune, destinata alla trebbiatura. 

Il fulcro della vita comunitaria del villaggio era rappresentato dalla piccola chiesa della SS. Trinità, ancora oggi meta di una processione religiosa che, la prima domenica di giugno, disvela un paesaggio mozzafiato, ricco di biodiversità. Senza dimenticare il grande pozzo cilindrico (ristrutturato nel 2006 grazie al contributo della Gran Sasso Acqua S.p.A), con scale di pietra simmetriche, scoli, parapetti, delimitato all’esterno da vasche di pietra per la raccolta dell’acqua piovana. Un esempio di imponente opera idraulica a testimonianza di una cultura contadina antica ed ingegnosa.
Dagli anni ’60 in poi, la vita delle casette ha smesso di pulsare, tornando alla gestione privata dei proprietari, ma sono molti i turisti che negli ultimi anni hanno scoperto questo spazio incontaminato. Una meta ideale per un pic-nic il giorno di Ferragosto con un vero e proprio ritorno al passato: non c’è luce, non c’è acqua, non c’è gas.

Se invece avete voglia di allontanarvi un po’ di più dalla città e trascorrere una giornata nella natura gustando a tavola prodotti d’eccellenza del nostro territorio, il consiglio è di fare un salto ad Anversa degli Abruzzi, borgo di trecento anime nella Valle del Sagittario, ad una decina di km da Sulmona. Qui, dove da un millennio il tempo è scandito dai ritmi della natura e degli armenti, non potete non fare una sosta presso il Bioagriturismo “La Porta dei Parchi”, gestito dalla cooperativa Asca, da trent’anni in prima linea nelle battaglie in difesa della qualità dei prodotti tipici del territorio. E non solo. Da anni, la cooperativa conduce una campagna di sensibilizzazione con lo scopo di coinvolgere l’opinione pubblica sul problema dell’abbandono delle montagne e del degrado ambientale.
agriturismoLa salvaguardia, la tutela, la conservazione della natura e della cultura che ne ha consentito la valorizzazione fino ai giorni nostri, tanto da vantare il Parco più antico d’Europa e l’istituzione di nuovi Parchi ed aree protette, appare un valore sempre più a rischio di estinzione, essendo la pastorizia estensiva una realtà sempre più esigua.
Pochi sanno capire e riconoscere l’importanza degli allevamenti semibradi di qualità, sia per il valore nutritivo dei prodotti offerti, sia per il ruolo di tutela ambientale che essi svolgono come prevenzione incendi, difesa idrogeologica del territorio, garanzia di biodiversità.
Tra le iniziative de “La Porta dei Parchi”, molto si è parlato di "Adotta una pecora, difendi la natura" un’idea per invertire questa grave tendenza, proponendo ai naturalisti, agli amanti dell’ambiente, ai buongustai, di adottare a distanza una pecora che in cambio delle spese di manutenzione e di allevamento, può garantire non solo i propri frutti, ma anche la salvaguardia della porzione di territorio che presidia con le sue compagne.
Una sosta in azienda è assolutamente consigliata non solo per l’ottima e autentica cucina: è possibile visitare il caseificio, scoprire i segreti della fattoria, percorrere sentieri che si perdono tra i parchi d’Abruzzo.

I consigli sono utili per il Ferragosto così come per i week end che verranno. Dimentichiamo troppo spesso le bellezze incontaminate che ci circondano, le ricchezze di un territorio che dobbiamo imparare a curare, preservare e valorizzare.

Ultima modifica il Giovedì, 15 Agosto 2013 23:16

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