Giovedì, 29 Agosto 2013 19:35

Un giorno a Collemaggio: Eni firma l'accordo di restauro della Basilica e del Parco

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“Si tratta di un intervento decisivo per dare una speranza agli aquilani. Con il terremoto, abbiamo perso i luoghi che raccontano della nostra identità. Ricostruirli significa restituire fiducia, aspettative. Da oggi, inizia il conto alla rovescia per il recupero della Basilica di Collemaggio: il primo tassello di una città che ha davanti a sé la grande sfida di recuperare la storia e le tradizioni, con lo sguardo proiettato al 2050, ad un modello di respiro europeo”.

Con queste parole il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha salutato l’accordo tra l’Eni e l’amministrazione comunale, siglato nel giorno di chiusura delle celebrazioni legate alla Perdonanza Celestiniana, che darà il via ai lavori di ristrutturazione della Basilica di Santa Maria di Collemaggio e di riqualificazione ambientale del Parco del Sole.

Un progetto da 14milioni di euro: dodici saranno destinati alla Basilica, i restanti due al Parco. “E’ passato un anno dall’ultima volta che ci siamo visti qui a L’Aquila. Allora, Paolo Scaroni e il sindaco Cialente avevano annunciato e avviato il progetto di restauro di un simbolo di questa città”, ha ricordato Salvatore Sardo, Chief corporate Operations Officer Eni. “Oggi possiamo partire e dare concretezza al desiderio di aggiungere un tassello importante al complesso lavoro di ricostruzione della città. Crediamo molto in questo progetto, l’abbiamo fatto nostro, abbiamo messo in campo le nostre capacità e i nostri saperi”. Il Chief corporate della multinazionale del cane a sei zampe ha poi spiegato di aver coinvolto nel progetto competenze diverse, da quelle più tipiche di Eni ai professori dell’Università dell’Aquila, del Politecnico di Milano e dell’Università “La Sapienza” di Roma. Oltre a quelle più specifiche, trattandosi di un edificio dalla straordinaria importanza artistica: il Ministero dei Beni culturali e la Soprintendenza.

“Le caratteristiche principali del nostro intervento”, ha chiarito Angelo Caridi, Program Manager Eni, “sono l’innovativo schema di collaborazione nella definizione dell’investimento, la metodologia impiegata e l’ampiezza, niente affatto consueta, degli obiettivi che ci siamo prefissati. Innanzitutto la collaborazione, intensa e feconda, con l’amministrazione comunale. Un’ampia platea di attori ha partecipato alla definizione del nostro intervento: non solo il Comune, anche l’Università, la Cei, la Soprintendenza, i Beni culturali, le scuole della città. Poi, la metodologia: tutti i soggetti coinvolti hanno giocato un ruolo da protagonisti. E questo ha permesso di avere a disposizione un quadro conoscitivo ricco e dettagliato, di informazioni strutturali e materiali. Infine, gli obiettivi: ci siamo posti non solo il problema di restaurare la Basilica di Santa Maria di Collemaggio ma di prevenire futuri eventi sismici, monitorando e misurando i comportamenti dell’edificio. Per questo, abbiamo immaginato una manutenzione nel tempo che, siamo sicuri, capitalizzerà l’intervento finanziato”.

I lavori saranno completati entro il 31 dicembre 2016, con la speranza che l’edizione 2017 della Perdonanza possa celebrarsi in un edificio restaurato e sicuro. Accolta la richiesta dell’arcivescovo Giovanni Petrocchi che, in occasione delle ultime riunioni del tavolo scientifico costituito dodici mesi fa, aveva proposto di lavorare al restauro per lotti, così da permettere una parziale fruibilità della Basilica già in occasione del Giubileo Celestiniano del 2015. “Bisogna avere massima cura per gli aquilani”, ha detto Petrocchi, “ancor prima che cura per L’Aquila. Un popolo ha bisogno di un’anima per non essere una semplice popolazione che condivide un territorio. E l’anima ha bisogno di luoghi. Collemaggio, in questo senso, è un simbolo. Senza luoghi identitari c’è apnea aggregativa: si rischia diventi velocemente asfissia”.

“Il progetto dettagliato sarà presentato tra dodici mesi”, ha promesso Caridi. “A quel punto, sarà indetta la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori. Sarà proprio la Perdonanza a scandire i tempi: entro la prossima edizione presenteremo il progetto e l’impresa a cui sarà affidato il restauro. Le celebrazioni del 2016 segneranno, poi, la conclusione dei lavori. Entro la fine dell’anno, il passaggio di consegne all’amministrazione comunale”.

L’intera fase di restauro sarà affiancata da un progetto digitale, www.ungiornoacollemaggio.it, che permetterà di condividere testimonianze, ricordi e desideri legati alla Basilica e al Parco del Sole. “La Basilica sarà messa in sicurezza strutturale, tutelando e rispettando i valori storico-architettonici e liturgici”, ha promesso l’assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano. Che ha poi voluto sottolineare proprio l’importanza del Parco: “La maestosità di Santa Maria di Collemaggio è tale anche grazie agli spazi che ha intorno”. Di qui, il progetto di recupero e valorizzazione da 4milioni e mezzo di euro.

Come spiegato dall’assessore ai lavori pubblici Alfredo Moroni, che aveva anticipato in una intervista a NewsTown le caratteristiche del masterplan, 2milioni saranno assicurati dall’Eni. Un altro milione arriverà dalla fondazione Carispaq, senza dimenticare il milione già ottenuto con la Legge Mancia. Il Lyon Club finanzierà lavori specifici per l’eliminazione delle barriere architettoniche, l’associazione Assilt invece gli spazi polifunzionali. “Concertazione è il denominatore comune di questa commistione virtuosa tra pubblico e privato”, ha detto Fabrizio Magani, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici d’Abruzzo. “Il modello che presentiamo oggi potrà essere esportato anche in altre parti d’Italia. Siamo convinti che la sponsorizzazione delle grandi aziende sia una delle poche strade percorribili per la tutela del patrimonio storico e culturale del nostro paese. Certo, c’è bisogno di regole certe: Eni ha rispettato appieno le linee guida promosse dal Ministero dei Beni culturali. Riferimento imprescindibile, dal punto di vista giuridico e amministrativo, per dar vita in piena trasparenza a progetti come questo”.

Ultima modifica il Giovedì, 29 Agosto 2013 19:50

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