Martedì, 14 Giugno 2016 22:51

Fontana Luminosa, stop al project financing per nuovo Codice appalti

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Brusco stop al project financing milionario per la riqualificazione della Fontana Luminosa.

Colpa - se così si può dire - del Decreto Legislativo n. 50 del 18 aprile scorso, il nuovo Codice per gli appalti, che ha introdotto importanti novità in merito alla finanza di progetto, fissando il limite massimo del contributo pubblico al 30% (era al 50%, con la vecchia normativa), oltre a prevedere la prestazione di una cauzione definitiva da parte delle imprese proponenti.

"L'architetto Enrica De Paulis ritiene che siamo oltre il limite fissato", ha confermato a NewsTown il vice sindaco del Comune dell'Aquila, Nicola Trifuoggi. "Stando ai calcoli della dirigente, il contributo dell'Ente si attesterebbe infatti al 42%; ben oltre, dunque, la soglia fissata dalla nuova normativa. Che si applica - ha specificato Trifuoggi - ai progetti che non abbiano ancora il bando istruito".

E' il caso del project financing per la riqualificazione dell'area della Fontana Luminosa. "A quanto è di mia conoscenza, le imprese proponenti stanno provando a lavorare di fioretto, tentando di far passare il concetto che l'impegno dell'Ente non si configurerebbe come contributo pubblico, piuttosto come corrispettivo per le opere che resteranno di proprietà del Comune".

Strada difficilmente perseguibile, lascia intendere Trifuoggi. "Per risolvere i dubbi, abbiamo inviato - qualche giorno fa - la documentazione al Dipe, organismo del Cipe presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha uno specifico ufficio di consulenza gratuita per le pubbliche amministrazioni proprio sui project financing. Aspettiamo la risposta. Per il momento, è tutto fermo".

Se il Dipe dovesse confermare che l'impegno finanziario del Comune dell'Aquila si configura come contributo, oltre la soglia stabilita, le imprese proponenti dovrebbero accollarsi un ulteriore 12% sull'investimento complessivo. "Non credo sarebbero disponibili", spiega Trifuoggi.

In effetti, parliamo di cifre importanti: considerata la proposta avanzata, gli imprenditori sarebbero pronti ad investire 6.5 milioni. Difficile immaginare possano arrivare - stante la nuova normativa - a più di 8 milioni.

L'investimento complessivo, infatti, si attesta sui 12 milioni di euro; il Comune dell'Aquila si era impegnato a sostenere una spesa pari a 4.5 milioni di euro, più un ulteriore milione per alcune opere accessorie da realizzare in funzione del progetto, si pensi alla piastrellatura completa dell'area e alla costruzione di un ascensore che colleghi via Nizza alla piazza antistante.

Se il Dipe - dunque - dovesse riconoscere che, almeno in parte, l'impegno dell'Ente può configurarsi come corrispettivo, stando il contributo entro il 30% dell'importo complessivo, il progetto potrebbe riprendere l'iter, con l'istruzione della gara d'appalto. Altrimenti, verrebbe scritta la parola fine sul faraonico intendimento dell'amministrazione e degli imprenditori aquilani.

Ma cosa prevede il project financing e chi sono gli imprenditori proponenti?

A proporre l'intervento in finanza di progetto sono alcune imprese molto note in città che si costituirebbero in associazione temporanea: l'impresa Armido Frezza, come capofila, il gruppo Rainaldi,  l'impresa Ridolfi, l'impresa Cicchetti e Cucchiella; i lavori di impiantistica, invece, verrebbero affidati a Tecnoclima.

Cosa prevede il progetto? A sud, nel tratto superiore di viale Ovidio, dove oggi sopravvivono un piccolo parco e due bagni pubblici, verrebbe realizzata una galleria commerciale con 1.100 mq di negozi: un vero e proprio porticato in legno lamellare con ampi archi che, per la particolare configurazione architettonica, riprodurrebbe in maniera stilizzata l'insieme degli alberi del parco.

La viabilità verrebbe interrata: al livello -1, una rotatoria regolerebbe il traffico proveniente da via Castello/via del Crocifisso, viale Gran Sasso e viale Duca degli Abruzzi. Al livello -2, invece, verrebbero realizzati 172 posti macchina. Sul tunnel, un ampio belvedere con vista al Gran Sasso, collegato con il parco del Castello, riqualificato e protetto da recinzione.

Verrebbero riqualificati "a verde" ampie superfici di viale Duca degli Abruzzi, via Nizza, piazza della Genca, in modo da ottenere una estensione di circa 5mila metri quadri dell'area verde del Parco del Castello, sottraendo la superficie al sedime stradale.

La pavimentazione verrebbe realizzata intersecando due coni visivi, l'uno verso il Gran Sasso e l'altro verso il Castello. Sarebbe una leggera scalinata, anzi un vero e proprio percorso, a collegare la piazza della Fontana Luminosa con la galleria commerciale più in basso.

Dinanzi all'auditorium, verrebbe realizzata un'altra area parcheggio, ancora sotterranea: al livello -1, 72 parcheggi a rotazione; al livello - 2, invece, 52 box collegati con una rampa d'ingresso in via del Crocifisso.

Un progetto imponente, insomma.

In cambio dell'investimento, il Comune dell'Aquila avrebbe 510 metri quadri di negozi, da vendere o affittare a prezzi calmierati, e 510 metri quadri di magazzini. Il resto dei negozi resterebbe agli imprenditori proponenti per rientrare delle spese sostenute.

Un piano del parcheggio interratto sotto l'Auditorium, inoltre, resterebbe nella disponibilità dell'Ente, destinato a stalli per i residenti in centro. L'altro piano, invece, andrebbe agli imprenditori, che vorrebbero vendere i posti auto anche se non è ancora chiaro come; il Comune, infatti, può soltanto dare in concessione l'area, per 90 anni: come potrebbero gli imprenditori proponenti vendere parcheggi che hanno in concessione, che non sono, in altre parole, di proprietà?

Altra questione che, se l'iter dovesse riprendere il cammino burocratico, andrebbe risolta.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 15 Giugno 2016 23:37

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