Un contributo importante al dibattito nazionale sul riconoscimento dello ius soli, il rilascio della cittadinanza sulla base di dove una persona è nata e cresciuta, per cui si è speso anche il presidente della Repubblica nel discorso di fine anno. La legge italiana, infatti, riconosce ancora la cittadinanza in base alla nazionalità dei genitori, secondo il principio dello ius sanguinis.
La notizia è importante anche perché si è fatto finalmente un passo in avanti, verso il necessario processo di pianificazione di politiche di accoglienza fondamentali per il futuro di questa città, che ha visto crescere in maniera significativa la popolazione straniera residente: in poco tempo, si è passati da 4.000 a 5.000 persone e nei prossimi anni, con l’avvio della ricostruzione pesante, stime prudenti indicano in 8.000 il numero degli immigrati che lavoreranno, studieranno e vivranno nel nostro Comune. Parliamo quindi di circa il 13% della popolazione, un incremento repentino e al di sopra della media nazionale. Un fenomeno che non si può ignorare: se non viene governato, infatti, i probleimi saranno inevitabili. E non si può correre il rischio di affrontarlo solo in termini securitari, come accade oramai troppo spesso, anche perchè le famiglie di stranieri e, in particolare, i bambini e gli adolescenti che cresceranno qui, sono una opportunità e una grande ricchezza per i nostri territori.
Quello di oggi, insomma, è davvero un bel segnale. Per tutti.