Stanno succedendo delle cose strane a Paganica, popolosa frazione dell'Aquila.
Dei disegni enormi stanno spuntando su alcuni edifici resi inagibili dal terremoto del 2009 e rimasti da allora fatiscenti, in attesa della riqualificazione.
"LA ricostruzione" infatti - in pieno corso a L'Aquila - ancora praticamente non inizia nelle frazioni, tra l'indignazione e lo sconcerto delle popolazioni locali.
Nel frattempo (in between), quelli del Re_Acto Fest "Effimera Edition", in collaborazione con il Sindacato Pensionati Italiani SPI-CGIL, hanno pensato bene che sul grigio-maceria ormai logoro, sarebbero stati beni i colori dell'arte di strada, dando vita ad una versione paradossalmente inedita di street-art: pre-destinata sin prima dalla nascita a scomparire.
L'arte a Paganica rivaluta un vuoto e scomparirà una volta che questo verrà colmato. Un dispositivo che ovviamente non può essere afferrato da tutti in prima istanza. Ecco perché molti passanti, dispiaciuti, si pongono la legittima domanda: "Perché lo fate se poi dovrà esser tolto?".
E quando l'arte fa porre delle domande significa che in qualche modo sta funzionando. Poi, giudicate voi se è bella o brutta.