Lunedì, 02 Settembre 2013 16:35

Aq19, pronto il documento di presentazione. Maraini testimonial della candidatura

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La prossima data "pesante" nel percorso di Aq19 sarà quella del 19 settembre, giorno in cui la delegazione aquilana presenterà il documento di candidatura, in italiano e in inglese, presso il Mibac, il Ministero dei beni e le attività culturali.
Il giorno successivo, presso l'Auditorium del Parco, ci sarà la "presentazione alla cittadinanza del volume contenente il Documento di candidatura" e verrà insediato il Comitato promotore.

Dopo tanto parlare, sarà poi il prossimo marzo 2014 che avremo un'indicazione reale per stabilire, infine, se la candidatura dell'Aquila a Capitale Europea della cultura per il 2019 sia stato un progetto avventato e frettoloso o un progetto concreto per il rilancio della città.

Allora, cioè quando la giuria farà una scrematura delle città ammesse, si vedrà se l'ago della bilancia inizierà a pendere più dalla parte degli scettici o da quella dei "sognatori", una tara importante per la città, per conoscersi e calibrare il futuro.

"Quello che dobbiamo fare fino ad allora sarà coinvolgere personalità in ambito nazionale che sostengano la candidatura per essere nella rosa delle città pre selezionate - dichiara la Senatrice Stefania Pezzopane a NewsTown, a cui poi anticipa un nome: "Dacia Maraini sarà testimone della volontà della candidatura. Ma ci sono molte altre persone pronte a supportarla, tutte scelte tra coloro che si sono spese per L'Aquila".

Se per il prossimo anniversario del terremoto poi, L'Aquila sarà rimasta in lizza per essere Capitale, toccherà aspettare ancora il dicembre successivo per sapere se avrà ottenuto la candidatura ufficiale. In quel caso, ci sarebbero quattro anni "per preparare la città ad esplodere", chiaramente in senso positivo.

"A quel punto dovrà esserci un grande coinvolgimento di giovani, rapporto col territorio, eventi permanenti e accoglienza" aggiunge la Senatrice che rivolge un appello: "Spero di avere insieme a me tutte le Istituzioni abruzzesi perché la sfida è grossa e potremmo anche non vincere. Avremmo comunque fatto un grande progetto che pensa a chi nel 2019 avrà vent'anni e si prenderà la città trovandola diversa: con i beni culturali ricostruiti e un progetto di territorio fatto insieme agli altri Comuni".

Per Pezzopane, L'Aquila capitale Europea della Cultura 2019 "è la carta migliore che hanno l'Italia e l'Europa per parlare al mondo e dire che ce l'abbiamo fattoa, L'Aquila è stata ricostruita, raffigurandola non più con polvere e macerie ma con tanti ragazzi pronti ad accogliere, una vocazione e un futuro".

La senatrice fa cenno alle criticità, che ha raccontato anche a questo giornale, e allo scetticismo diffuso intorno al progetto, augurandosi però che prevalga "uno spirito comunitario rispetto a quello provinciale dell'Esso quissu", e a chi domanda come farà la città ad affrontare l'organizzazione di un evento così grande risponde: "In caso dovessimo farcela ci aspetta un lavoro mastodontico in cui ci servono 1500 giovani a fare accoglienza, logistica con Comuni intorno e tanto altro senza dover costruire nessun altra nuova grande struttura oltre quelle che abbiamo già".

Pezzopane specifica inoltre come a livello economico sarebbe solo il logo di Capitale Europea a determinare di per sé un'attrazione e un indotto come successo in altre città vincitrici che hanno aumentato così il proprio turismo.

Per Errico Centofanti, il coordinatore della candidatura di Aq 19, L'Aquila non deve avere timore riverenziale verso le altre candidature: "Tutti abbiamo sotto gli occhi le altre altre candidature. Molte sono più note ed hanno, nel tempo, lavorato meglio sui propri beni culturali. Nessuno - aggiunge però Centofanti - ha il nostro centro storico, neanche la tanto celebrata Ravenna che a parte alcune emergenze di rara bellezza ha un centro storico modesto".

Per il Coordinatore, l'unica differenza sarebbe nella quantità di denaro perché le altre candidate "hanno grandi promesse da parte delle rispettive Regioni. Noi anche abbiamo promesse ma servono i soldi. Tra l'altro, ora ci sono le elezioni...".

Al di là di tutti i limiti e le considerazioni a riguardo che si possano fare, qualora l'Italia decidesse fosse L'Aquila la Capitale della cultura, avrebbe compiuto la più originale e difficile delle scelte. Una sfida per tutti.

Ultima modifica il Martedì, 03 Settembre 2013 16:29

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