Quante volte vi è capitato, soprattutto nella zona della Fontana Luminosa, una delle "porte d'accesso" principali del centro città, di essere fermati da qualcuno che chiedeva informazioni? Dall'area camper ad un ristorante tipico, dalle calamite per il frigo ad un semplice stradario la nostra sembra essere una città in cui la vita del turista è davvero difficile. Turisti, ebbene sì, spesso coppie o piccoli gruppi che silenziosi, spaesati, meravigliati, increduli, passeggiano per le vie del centro storico con gli occhi strabiliati: d'altronde per noi è ormai piuttosto normale camminare e vivere nella "città cantiere", ma chi viene all'Aquila oggi per la prima volta prova un misto di sensazioni che vanno dallo stupore, suscitato dalla vista dei palazzi nobiliari svelati dalle coperture dei cantieri di restauro, all'incredulità della scoperta di monumenti ancora in stato di semiabbandono in attesa di progetti e ricostruzione.
Ma quanti sono i turisti? Sembra quasi impossibile comprenderlo oggi, volendo fare ricerche sul tema: trovare - persino sul sito Istat - dati in dettaglio sui flussi turistici nel nostro territorio è impresa ardua. Non sono mancati negli anni scorsi accese polemiche all'Aquila tra il Comune, che parlava di incremento di presenze, e Federalberghi, i cui numeri sembravano esser diversi. Regione Abruzzo sta da poco sperimentando un sistema di monitoraggio dei flussi turistici chiamato SITRA (Sistema Informativo Turistico della Regione Abruzzo), che servirà ad acquisire in maniera telematica dati sul movimento dei turisti nelle strutture ricettive della nostra regione. Vedremo se funzionerà, se saranno censite tutte le strutture o solo gli hotel...
A sentire alcuni piccoli operatori del territorio aquilano le analisi dello scenario sono molto diverse e ci rendono inquieti. A Navelli, tra i Borghi più Belli d'Italia e in posizione strategica sull'antica Claudia Nova e il Tratturo Magno prima che sulla Statale 17, la proprietaria di un b&b racconta che l'estate 2015 è andata benissimo, e che la cosa di cui i suoi ospiti restano piacevolmente colpiti è l'accoglienza familiare e l'attenzione alle loro esigenze. La sua "social reputation" dunque, ovvero i giudizi che i suoi clienti lasciano sul web e che sono una pubblicità ben più efficace di siti, fiere e volantini, è molto alta, e dunque ci dice sorridendo che lavorerà bene anche quest'estate. A Santo Stefano di Sessanio ci raccontano invece che il pernottamento di un turista non dura in media più di una notte e mezza.
Perché, ci chiediamo. La risposta è semplice, per chi ha un minimo di esperienza in questo settore. Il turista - soprattutto straniero - dopo uno o due giorni nel territorio non sa che fare, se non viene consigliato, e in un certo qual modo guidato verso le diverse attività che il territorio offre. Dalle escursioni alle passeggiate a cavallo, dal trekking con l'asino ai corsi di cucina, sembra esserci tutto nel raggio di 30 km, ma un turista non può saperlo se non c'è nessuno che ha la pazienza, come la proprietaria del b&b di Navelli, di presentare quel che si può fare. Per di più la mancanza di trasporti pubblici efficienti spesso fa sì che sia impossibile muoversi ad esempio da Santo Stefano di Sessanio a Bominaco per vedere gli splendidi affreschi dell'oratorio di S. Pellegrino. E dunque si va diffondendo nell'Abruzzo aquilano una nuova tipologia di turismo: non si cercano gli hotel in città ma laddove i piccoli operatori turistici, conoscitori del proprio patrimonio e delle realtà affini, si trovano a lavorare per creare e presentare loro un'offerta turistica integrata ai propri clienti. Ancora una volta dal basso si provvede, con le proprie poche forze a disposizione, a sopperire alla mancanza di un sistema turistico.
L'Aquila invece, è una città per turisti? Andiamo per gradi e analizziamo le vie d'accesso al nostro centro storico e i servizi che ci sono a disposizione per un viaggiatore che, magari di passaggio da località notoriamente a più alta densità turistica come la zona delle Rocche, arrivi per una giornata nel capoluogo. Parcheggiando alla Fontana Luminosa altro non c'è che l'ufficio della Sangritana, a disposizione per tutto quanto riguarda i trasporti pubblici, un'edicola e qualche bar. Fortunatamente l'edicola vende ancora qualche vecchia mappa della città, magari con l'assetto stradale pre-sisma, anche se - ci racconta il proprietario - da quando il distributore di giornali non ha più sede all'Aquila ma addirittura fuori regione, è tutto più complicato.
Passeggiando tra l'Auditorium di Renzo Piano e il Forte Spagnolo qualche vecchio pannello sbiadito ci fornisce notizie storiche. Neanche un cartello segnala che il Museo Nazionale d'Abruzzo, prima ospitato nel Castello, è stato di recente riaperto alla Rivera. Percorrendo poi il corso si incontrano alcune attività commerciali che offrono prevalentemente la possibilità di bere e mangiare, aspetto comunque da non sottovalutare anche per i turisti. E su questo piano, forse l'unico, il centro storico dispone oggi - nonostante tutto - di un'offerta sufficiente. Pizza al taglio, panini, tavola calda, arrosticini, trattorie, c'è un po' di tutto, anche se la domenica, giorno in cui c'è maggiore presenza di turisti, la maggior parte dei locali resta chiusa e si fa fatica a trovare un posto dove pranzare.
Arrivando in centro dal viale di Collemaggio ci si ferma un attimo ad ammirare il monumento simbolo della città, in corso di restauro con una sponsorizzazione di ENI. Peccato però che non ci sono che i vecchi pannelli turistici - spesso cancellati dal tempo o da scritte - a dare qualche spiegazione, anch'essa ormai datata, sulla basilica. Eppure sul sito del Comune dell'Aquila sono visibili, cercando a fondo, persino le ricostruzioni 3D di questo e altri monumenti cittadini.
Cercando sempre sul sito del Comune informazioni sui monumenti visitabili alla luce dei danni del sisma del 2009 e dei conseguenti lavori di restauro troviamo un pdf - francamente imbarazzante - con un semplice elenco senza approfondimento alcuno. Salta all'occhio la descrizione di Rocca Calascio "fortezza militare dove fu girato il film Lady Hawke". Scaricabile c'è anche la Divertimappa, un bel progetto di cui, rispetto a questo poco pratico pdf da 27 pagine e 10.000 kb, dovrebbero esserci copie in città presso tutti i locali. Per gli adulti invece un comodo "viario" di 32 pagine in pdf con l'elenco delle strade senza una carta.
Non da ultimo un documento non troppo recente a firma del Sindaco ci illustra l'idea che l'amministrazione comunale ha del turismo, o meglio dei "turismi", risalente con ogni evidenza al tempo in cui era Assessore con delega al turismo Lelio De Santis. Ora tutto tace a riguardo, eppure a breve ci sarà, oltre alla Perdonanza Celestiniana, di cui da anni ci si chiede perché non riesca ad avere risalto nell'ambito dei flussi turistici religiosi, anche un evento di rilevanza nazionale, la seconda edizione del "Jazz Italiano per L'Aquila", che l'anno scorso ha visto migliaia di presenze davanti ad una città del tutto impreparata.
Ma torniamo al nostro tour. Parcheggiamo questa volta nella zona della Villa Comunale, dove l'area verde concede refrigerio dalla calura estiva. L'ArcheoClub dell'Aquila, realtà che - si potrebbe dire "dal basso" - cerca di promuovere il patrimonio storico-artistico e naturalistico del territorio, ha da poco trovato una sede qui, presso un condominio delle ex case INCIS: chissà che non possano loro, da volontari spesso molto più competenti e professionalizzati di tanti dipendenti, colmare questa come altre lacune e offrire loro in futuro questo servizio. Proseguendo troviamo un'immancabile edicola, pressoché unico punto fisso per l'avida ricerca di informazioni sulla città.
Salendo verso Piazza Duomo notiamo il malinconico Welcome Point chiuso. Oggetto di un braccio di ferro ormai storico tra il Comune dell'Aquila (in precedenza rappresentato in questi accordi da De Santis) e la sede nel capoluogo del Touring Club Italiano, non viene aperto - nel periodo estivo o durante le festività natalizie - senza che il primo dia un qualche contributo (stimato in circa 800,00 € mensili) al secondo come compenso per l'attività. D'altronde, non essendo l'incoming la principale attività del Touring Club, seppure proprio di recente gli è stato affidato (come?) il servizio booking del Festival della Partecipazione, la gestione del Welcome Point non è in grado, così condotta, di produrre reddito. Anzi.
Eppure chi ha buona memoria ricorderà che tanti anni fa quello stesso Welcome Point funzionava, anche bene, affidato ad un'impresa comunque privata che, attraverso accordi con strutture ricettive e attività commerciali, "produceva" e creava stipendi per più d'una persona. Ci informiamo sugli orari, e noi possiamo tornare, ma i turisti non si aspettano un ufficio accoglienza turistica chiuso ad ora di pranzo per ben tre ore, così come non si aspettano, il giorno di Pasquetta, un cartello in cui si spiega che dalle visite guidate è esclusa "per motivi logistici" la Fontana delle 99 Cannelle. Nei pressi della quale, cosa non da poco, si trova oggi l'unico museo visitabile in città, custode di tesori provenienti dal territorio aquilano e regionale.
Facciamo due passi in Piazza Duomo, dove nessun pannello ci racconta la storia del centro città con i suoi Quarti e Locali, delle Cancelle, botteghe quattrocentesche "spostate" dopo mille peripezie in via Simeonibus, dei castelli fondatori, della dominazione spagnola, di artisti, santi e guerrieri che hanno attraversato questo territorio nel corso dei secoli. Ad un turista dunque quasi non resta che Wikipedia per approfondire un po' la storia di questa città. Entrando invece in centro storico dalla zona di San Bernardino non si può che restare immediatamente colpiti dalla Basilica, tra i pochi monumenti quasi del tutto restaurati e già riaperti al pubblico, ad accesso libero e con pannelli che ne illustrano la storia e i restauri. Appena fuori, la scalinata e la vista sulla città, una piccola area verde e un chiosco rendono l'inizio della passeggiata molto piacevole.
Avviandosi verso i portici campeggia il cartello dello IAT, Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica aperto di recente dalla Regione Abruzzo. Se questa sigla vi suona familiare è perché alcuni anni fa questo - o comunque un ufficio gemello - era situato nel parcheggio in località Acquasanta, in una casetta di legno ora preda dell'incuria. Facciamo una piccola ricerca, e leggiamo che lo IAT ha la finalità di "promuovere il patrimonio turistico, paesaggistico, storico, artistico ed enogastronomico locale, anche mediante il coordinamento e il sostegno alle attività di altri soggetti istituzionali, delle strutture pro loco, delle associazioni di imprese e delle associazioni senza fini di lucro del settore. Le strutture IAT assicurano i servizi d’informazioni e distribuzione di materiale promozionale sulle attrattive turistiche principalmente proprie di un determinato territorio, ma anche di ambiti più vasti quali provinciale e dell’intera regione; inoltre forniscono informazioni sull’organizzazione dei servizi, sulla disponibilità ricettiva, di ristorazione e sull’offerta di servizi turistici, di itinerari di visita ed escursione personalizzati del territorio di cui promuovono il prodotto turistico, possono altresì svolgere attività di prenotazione dei servizi turistici locali. Tutti i servizi prestati dalle strutture IAT sono a titolo gratuito sia per gli utenti che per le imprese".
Wow, pensiamo, e ci dirigiamo immediatamente nell'ufficio. Primo tentativo, è pomeriggio, ore 16.45. Porta chiusa. Chiediamo negli uffici accanto e ci dicono che "sì, forse qualcuno arriverà, ma ancora non si sa se l'ufficio è aperto solo la mattina o anche il pomeriggio". Non demordiamo, e torniamo la mattina dopo, per vedere cosa c'è a disposizione dei turisti che arrivino in centro città da questa zona. Evviva, l'ufficio è aperto. Poche brochure della Regione Abruzzo, risalenti a diversi anni fa, giacciono sugli scaffali. Dietro la scrivania un impiegato della regione, non senza imbarazzo, ci racconta che insieme ad alcuni colleghi è stato mandato a gestire questo ufficio nonostante nessuno di loro abbia a che fare con questo settore. L'ufficio non può distribuire materiale di aziende private ci dicono, anche che lavorino nel settore turistico, ma solo materiale della Regione.
La situazione è, al 30 giugno, in pieno inizio stagione turistica, piuttosto di "lavori in corso": ci ripromettiamo di passare più in là. Rimaniamo perplessi, sorridiamo quando l'impiegato ci racconta che in autonomia hanno stampato loro stessi delle mappe da fornire ai turisti che già si fermano per richiedere informazioni, ringraziamo e usciamo. Voltato l'angolo ora siamo avvolti noi aquilani da un turbinio di incredulità e rabbia per un ufficio turistico che non fa, almeno al momento, pressoché nessuna delle funzioni sopra elencate, e che invece rappresenta ahinoi la vetrina della città agli occhi di un turista.
A proposito di interventi sul turismo di recente, presso la sede della Regione Abruzzo all'Aquila, c'è stato un incontro - gemello di altri organizzati in tutto il territorio regionale - per presentare "Abruzzo Open Day", un'iniziativa che prevede due settimane di eventi diffusi nel territorio regionale, a cura delle DMC, da svolgersi a fine ottobre ed inizio giugno prossimi con l'obiettivo di promuovere la nostra regione come destinazione turistica. Molte le aspettative degli intervenuti, in prevalenza operatori turistici, tant'è che a margine degli interventi dei rappresentanti della politica, il dibattito è stato bruscamente interrotto a causa dei forti toni con cui dalla platea gli operatori richiedevano una strategia e degli interventi concreti al posto delle tante chiacchiere e convegni. Sono alte le aspettative degli operatori anche nei confronti del neonato Distretto Turistico del Gran Sasso, del quale poche settimane fa si è tenuta la prima assemblea ad Assergi.
Molta partecipazione e tanti progetti, collegati alla disponibilità di fondi per la promozione di questo territorio "da spendere entro breve tempo", pratica molto pericolosa talvolta, il lavoro sui fondi FSE 2007-2013 ce lo ha insegnato. Lo scenario si configura dunque complesso: tante idee, tanti progetti e di conseguenza una grande speranza che questo momento storico possa costituire il punto di partenza per fare del turismo una vocazione forte di questo territorio. Restano però al momento ancora pochi e mal gestiti gli interventi concreti, primo tra tutti la creazione di funzionali punti di accoglienza turistica nel capoluogo che consentano di orientarsi a chi sceglie, in netta controtendenza rispetto alla media nazionale che fa sì che l'Abruzzo sia la terz'ultima regione in Italia per presenze turistiche, di scoprire la nostra terra.